Dichiarato sito strategico Il governo Monti blinda il cantiere Tav in Val di Susa Previsto il carcere per chi lo viola L'art. 19 della legge 12 novembre 2011 n. 183 (ovvero la Legge di stabilità) deve essere considerato non uno dei tanti infami passaggi di testimone tra il governo di Berlusconi e quello di Monti, bensì la prova evidente che la politica dominante borghese ha un filo conduttore ben preciso: l'articolo di legge menzionato dispone testualmente che "per assicurare la realizzazione della linea ferroviaria Torino-Lione e garantire, a tal fine, il regolare svolgimento dei lavori del cunicolo esplorativo de La Maddalena, le aree ed i siti del Comune di Chiomonte, individuati per l'installazione del cantiere della galleria geognostica e per la realizzazione del tunnel di base della linea ferroviaria Torino-Lione, costituiscono aree di interesse strategico nazionale. Fatta salva l'ipotesi di più grave reato, chiunque si introduce abusivamente nelle aree di interesse strategico nazionale di cui al comma 1 ovvero impedisce o ostacola l'accesso autorizzato alle aree medesime è punito a norma dell'articolo 682 del codice penale". Il filo conduttore è quello della graduale ma inesorabile militarizzazione del territorio in aperto disprezzo della volontà delle popolazioni che si oppongono alle politiche governative, come è accaduto in Campania per la questione delle discariche e accade in Val di Susa, perché di una militarizzazione vera e propria si tratta in quanto la contravvenzione prevista dall'art. 682 del codice penale è intitolata appunto "ingresso arbitrario in luoghi, ove l'accesso è vietato nell'interesse militare dello Stato" e dispone che "chiunque si introduce in luoghi, nei quali l'accesso è vietato nell'interesse militare dello Stato, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato, con l'arresto da tre mesi a un anno, ovvero con l'ammenda da lire centomila a seicentomila". Dunque il regime neofascista ha privato il popolo italiano di una parte del suo territorio, l'area del cantiere della Val di Susa appunto, che deve essere considerata a tutti gli effetti come una caserma o una zona militare, ovvero inviolabile, e quindi recintata con il filo spinato, e per di più con numerosi e invasivi controlli nelle vicinanze: è quello che sta infatti avvenendo dal 1° gennaio, dall'entrata in vigore della legge n. 183 citata, quando, su precedenti e precise direttive del governo Monti, è iniziata la costruzione di un muro a difesa del cantiere della Maddalena, che sarà completato con filo spinato. Seguirà l'installazione di cartelli che indicano la sorveglianza militare, e la cosa ha precise conseguenze giuridiche come l'ordine di sparare a vista a chiunque tenti di valicare l'area presidiata. Dichiarazioni minacciose nei confronti dei manifestanti sono poi venute dal questore di Torino Aldo Faraoni, che ha tuonato che le disposizioni menzionate saranno fatte osservare scrupolosamente, il che non deve certo stupire le masse in lotta contro l'opera inutile e costosa, che anche negli scorsi mesi hanno dovuto assaggiare manganelli e gas lacrimogeni. 11 gennaio 2012 |