Nonostante l'ex capo della polizia sia stato coinvolto nella mattanza del G8 a Genova Monti nomina De Gennaro sottosegretario con delega ai servizi segreti Massolo a capo del Dis Gianni De Gennaro, l'ex capo della polizia dal 2000 al 2007, coinvolto nella mattanza del G8 a Genova, è stato promosso da Monti a sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai servizi segreti. De Gennaro lascia così la poltrona di direttore del Dipartimento per le informazioni per la sicurezza (Dis), l'organo che sovrintende all'attività dei servizi segreti esterni (Aise) e interni (Aisi), per traslocare a Palazzo Chigi, dove occuperà la poltrona che fu per tanti anni dell'"eminenza grigia" di Berlusconi, Gianni Letta. Al suo posto è stato nominato Giampiero Massolo, un ex diplomatico vicino al fascista ripulito Fini, che dal 2007 occupava la poltrona di segretario generale del ministero degli Esteri. Il giro di nomine, proposto direttamente dal premier Monti, è stato approvato l'11 maggio dal Consiglio dei ministri ed ha ricevuto anche l'approvazione dei vertici dei partiti della maggioranza, PDL, PD e UDC-Terzo polo. Niente di strano, perché da più di un decennio e nonostante i suoi discussi trascorsi, De Gennaro è stato costantemente protetto da tutti i governi di "centro-destra" e di "centro-sinistra" che lo hanno avuto al loro servizio. Eppure si tratta di una promozione a dir poco scandalosa anche da un punto di vista di pura decenza morale e politica, visto che questo torbido personaggio ha avuto una condanna in appello per istigazione alla falsa testimonianza in ordine all'inchiesta sul massacro al G8 di Genova, e che solo grazie ad una compiacente sentenza della Cassazione è potuto uscirne fuori per così dire "pulito". Ma forse è proprio per questo che è stato promosso ad una carica così potente e di fatto al di sopra di ogni controllo "democratico", perché nessuno come lui conosce così a fondo i segreti più inconfessabili dell'apparato statale e dei partiti del regime neofascista che hanno governato la seconda repubblica. E quindi appartiene di diritto alla casta dei servitori "intoccabili" del regime neofascista. Diventato capo della polizia nel 2000, con il governo di "centro-sinistra" Amato, De Gennaro si distingue subito in quella che fu un'anticipazione della mattanza di Genova, con il massacro di no global in piazza Plebiscito a Napoli, tanto che Berlusconi si convince a non sostituirlo quando va al governo il "centro-destra" nel 2001. E il graziato non lo deluderà, comandando le "forze dell'ordine" in quei terribili tre giorni di "macelleria messicana", come fu definita nella deposizione di un funzionario di polizia al processo di Genova. E neanche l'"opposizione" di cartone del PD (allora DS) avrà nulla da obiettare sulla sua condotta e si guarderà bene dal chiederne la testa, visto che era stata lei col governo Amato ad organizzare l'apparato di "sicurezza" del G8. L'ex capo della polizia fu sostenuto a spada tratta dal governo Berlusconi e più o meno tacitamente dall'"opposizione" anche quando fu indagato dalla procura di Genova per aver cercato di convincere Francesco Colucci, questore di Genova durante il G8, a cambiare la sua deposizione al processo per la mattanza alla scuola Diaz; deposizione dalla quale avrebbe potuto trasparire la responsabilità diretta di De Gennaro nell'ordinare la sanguinosa spedizione punitiva. In un'intercettazione di una telefonata tra Colucci e l'ex capo della Digos di Genova, Spartaco Mortula, emergeva infatti chiaramente che De Gennaro aveva dettato parola per parola a Colucci come doveva modificare la sua deposizione in modo da allontanare ogni sospetto sul suo ruolo di vero regista della sporca operazione. Questo gli aveva fruttato una condanna in appello a un anno e 4 mesi, ma con una scandalosa sentenza la Cassazione lo aveva infine assolto il 23 novembre scorso "per non aver commesso il fatto". Guarda caso pochi giorni dopo l'insediamento del governo Monti, analogamente a quanto successo per Berlusconi e Dell'Utri. Chissà se il suo salvataggio in Cassazione (e successiva promozione) faceva parte dello stesso "pacchetto" di condizioni negoziate dal neoduce con Monti e Napolitano in cambio di Palazzo Chigi. In mancanza di Gianni Letta, silurato dal veto del PD, la nomina di De Gennaro al posto che fu del del suo potente vice, rappresenta sicuramente una garanzia per il neoduce Berlusconi. E oltretutto non è sgradita neanche al PD, che le ha dato la sua "benedizione" ufficiale tramite il rinnegato D'Alema, presidente del Copasir. 30 maggio 2012 |