Al vertice di Strasburgo Tante lodi a Monti ma resta fuori dal direttorio dell'Ue Merkel: "Quelle di Monti sono riforme strutturali impressionanti" Mario Monti ha incontrato il 24 novembre a Strasburgo il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy, il primo significativo incontro del primo ministro italiano coi suoi principali sponsor della Unione europea (Ue). Che lo hanno ricoperto di elogi e incoraggiato a "fare il compito a casa" ma poi congedato dopo due parole sulla crisi dei debiti degli Stati Ue e le possibili soluzioni tra emissioni di Eurobond e compiti aggiuntivi della Banca centrale europea (Bce) per intervenire sui mercati finanziari a sostegno dell'euro. Argomenti e impegni che il direttorio franco-tedesco della Ue tiene per sé, Monti resta fuori. Abbiamo "fiducia nell'Italia e nelle sue impressionanti riforme strutturali", ha sottolineato la Merkel, con una frase condivisa da Sarkozy che bene illustra la soddisfazione dei due interlocutori di Monti che condividono e sostengono il piano "impressionante" di macelleria sociale e istituzionale che si appresta a realizzare. E che il diretto interessato, il popolo italiano, ancora conosce solo per sommi capi. "Ho illustrato - ha detto Monti - il programma in corso di articolazione del governo, e ho insistito nell'interesse che l'Italia ha di perseguire in modo rigoroso gli obiettivi di consolidamento della finanza pubblica, entro termini serrati, confermando l'obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013 e in modo sostenibile". "Questo significa - ha precisato - riforme strutturali". "Non è in discussione l'obiettivo del pareggio di bilancio - ha sostenuto - esiste un problema più generale, di cosa accade se si entra in una fase recessiva. Credo sia doveroso per ogni paese fare il compito a casa, come ha detto la cancelliera Merkel". Parigi e Berlino condividono la "volontà di sostenere e aiutare il governo italiano presieduto da Mario Monti", ha sostenuto Sarkozy nella conferenza stampa al termine dell'incontro. "Il presidente Monti - gli ha fatto eco la Merkel - ci ha illustrato i provvedimenti che l'Italia ha in programma ed è molto impressionante vedere le misure anche strutturali che il governo è intenzionato ad adottare". "Auguro a Mario Monti tanto successo nel suo programma che non è facile", ha concluso la cancelliera tedesca. "Abbiamo voluto sottolineare la nostra fiducia, e siamo molto felici di aver potuto scambiare opinioni con il premier Monti su tutti gli argomenti che riguardano l'Unione Europea e l'Italia" ha proseguito Sarkozy annunciando di aver accolto con la Merkel l'invito di Monti "a Roma in tempi brevi per proseguire queste discussioni a tre". Un passaggio ripreso nella nota di palazzo Chigi del 25 novembre nella quale si sottolineava che "l'incontro tripartito ha segnato un caloroso benvenuto al nuovo presidente del Consiglio italiano, una esplicita soddisfazione per la rinnovata partecipazione italiana e la convinzione dell'impegno, da parte del terzo Paese più importante nella Ue, nello sforzo comune volto a trovare soluzioni alla grave crisi finanziaria ed economica della zona euro". Uno sforzo vano quello di Monti, tanto la linea su come intervenire in difesa dell'euro la decide prima il direttorio dei due paesi più forti che infatti nei giorni successivi sono stati protagonisti del dibattito sul salvataggio dell'euro in vista dell'appuntamento della riunione del Consiglio europeo del 9 dicembre. Una indicazione di come si muoveranno lo aveva spiegato Sarkozy alla vigilia del vertice affermando che "i 17 Paesi della zona euro devono essere più integrati e la Germania e la Francia devono essere lo zoccolo della stabilità della zona euro". Gli altri in coda. 30 novembre 2011 |