Il monumento a Marx ed Engels a Berlino deve restare dov'è Marx è più attuale che mai, a partire dalla sua analisi sulle leggi che governano il sistema economico capitalistico che sembrano scritte oggi, eppure, o forse proprio per questo, continua a dare fastidio agli anticomunisti che non lo vogliono nemmeno vedere. Come il democristiano tedesco della Csu, Peter Ramsauer, ministro dei Trasporti, edilizia e sviluppo urbano della Merkel che vorrebbe togliere le statue dedicate a metà degli anni '80 a Karl Marx e Friedrich Engels dal centro di Berlino e farle sparire in periferia. Ma Berlino non ci sta. Il monumento a Marx ed Engels era stato eretto nel 1986, come parte del Marx-Engels-Forum, e già nel settembre 2010 era stato spostato temporaneamente di poche decine di metri per i lavori di costruzione di una nuova linea di metropolitana. Secondo il ministro le statue, che si trovano nel parco a pochi passi dal municipio, farebbero a pugni con l'immagine della nuova capitale della Repubblica federale, il cui centro è interessato dalla costruzione a partire dal 2013 dell'Humboldt-Forum, un edificio che ospiterà strutture museali, e dall'ammodernamento dell'area circostante. Perciò il 18 gennaio ha proposto di spostarle nel cimitero dei socialisti a Fridrichsfelde, alla periferia est della città. "Lì sono collocati meglio: è una specie di centro dei resti del socialismo", è stato il velenoso commento di Ramsauer. Il monumento a Marx ed Engels deve restare dov'è. Di spostamento non se ne parla, "si tratta di un monumento storico e appartiene alla storia di Berlino, nessuno vuole mandarlo via e nemmeno al cimitero di Fridrichsfelde", ha replicato un senatore socialdemocratico berlinese fattosi portavoce di un movimento che si oppone al trasloco del monumento. 25 gennaio 2012 |