La 'ndrangheta ha votato per Rifondazione a Reggio Calabria? Indagini sul boom elettorale di Nino De Gaetano, segretario regionale del PRC, eletto nel Consiglio regionale della Calabria È stato il boom di voti raccolti nelle regionali del 2010 rispetto a quelli raccolti nella tornata elettorale del 2005 a suscitare i sospetti di un collegamento tra De Gaetano, segretario del PRC in Calabria, capogruppo in consiglio regionale per la Federazione della sinistra e per 5 anni a capo della "Commissione regionale Antimafia", con le famiglie dei Tegano e dei De Stefano, i capi della 'ndrangheta nella circoscrizione elettorale di Archi Gallico, proprio dove il leader regionale del partito di Ferrero è stato candidato. De Gaetano è passato dai 2.030 voti del 2005 agli 8.700 del marzo 2010. Un aumento di 6.670 voti pari ad oltre il 200%. E di questi ben 4.800 sono arrivati nella sola Reggio, regno incontrastato delle suddette 'ndrine e dove è un medico della mutua, con moltissimi contatti dunque, il suocero di De Gaetano, che ha fatto campagna elettorale per il suo parente: "Avrei forse dovuto dire a mio suocero - si difende il segretario del Prc - che da oltre trent'anni svolge la professione di medico di base tra Archi e Gallico di non votarmi o di non farmi la campagna elettorale?". Della famiglia mafiosa, attivi in campagna in favore del segretario regionale di Rifondazione sarebbero stati il figlio del boss Giovanni Tegano, Bruno, e sua moglie. Il caso è finito in un'interrogazione presentata dalla parlamentare Angela Napoli, PDL, membro della commissione Antimafia, ai ministri dell'Interno, Roberto Maroni, Lega, e della Giustizia, Angelino Alfano, PDL. Nell'interrogazione si chiede di fare luce su questo possibile apparentamento tra De Gaetano e i Tegano. A giudicare dal testo dell'interrogazione parlamentare il legame tra 'ndrangheta e De Gaetano risalirebbe a prima delle elezioni regionali e avrebbe contribuito in maniera consistente alla rielezione di quest'ultimo nel consiglio regionale con la lista della Federazione della sinistra. "In quel voto - ribatte De Gaetano - che ho riportato ci sono quelli di centinaia di precari Lsu-Lpu che ho contribuito a stabilizzare e ai quali ho elevato il trattamento economico minimo da 500 a 800 euro. Ma a chi volete che queste persone, in carne e ossa e con tanti problemi dessero il loro voto? Loro sono stati il mio riferimento ed io il loro. Sono stato premiato anche perché non sono stato mischiato con certa politica parolaia e senza fatti. Infine voglio dire che i voti non li ho presi solamente ad Archi e Gallico ma ne ho presi tanti anche nel centro storico di Reggio dove risiede un elettorato stabilmente orientato per il centrodestra". Intanto la Procura antimafia di Reggio ha aperto un dossier per voto di scambio a seguito di una segnalazione anonima. De Gaetano, tuttavia, al momento, non risulta indagato. 1 giugno 2010 |