È accusato di associazione per delinquere Il Senato nero nega l'arresto di Sergio De Gregorio Con 169 no, 109 sì e 16 astenuti il 6 giugno il Senato nero ha rovesciato il verdetto della Giunta delle elezioni e immunità e ha bocciato, a scrutinio segreto, la richiesta di arresti domiciliari per il senatore del PDL Sergio De Gregorio indagato dalla Procura di Napoli nell'ambito dell'inchiesta sui fondi pubblici all'Avanti in cui è coinvolto anche il faccendiere Walter Lavitola. Nell'ordinanza di custodia cautelare, inviata al Senato il 16 aprile, a De Gregorio i Pubblici ministeri partenopei contestano il reato di associazione per delinquere. Ufficialmente, l'unico gruppo a dichiarare di essere contrario all'arresto di De Gregorio era stato il PDL. Ma alla fine l'omertà dei cosiddetti "franchi tiratori" ha preso il sopravvento sulla "libertà di coscienza" e nel segreto dell'urna è risultata decisiva per le sorti del senatore pidiellino. E pensare che questa volta, di fronte a un quadro accusatorio a dir poco schiacciante, perfino la Giunta delle elezioni e immunità di Palazzo Madama, il 9 maggio, aveva dato il via libera alla richiesta di arresto; tant'è vero che in quella occasione gli unici a votare contro l'arresto erano stati solo i senatori del PDL. A favore dell'arresto si erano espressi tutti gli altri gruppi sottolineando fra l'altro che: "non c'è nessuna persecuzione giudiziaria nei confronti di De Gregorio" ma "un quadro accusatorio estremamente grave". 13 giugno 2012 |