Dopo 239 anni di monarchia L'Assemblea costituente del Nepal proclama la repubblica democratica federale Il 28 maggio l'Assemblea costituente nepalese, nel corso della sua prima seduta, ha proclamato il Nepal una repubblica democratica federale. Hanno votato a favore 560 sui 564 membri presenti, contrari solo i rappresentanti del piccolo partito monarchico. Il re Gyanendra ha accettato la decisione dell'assise e l'11 giugno ha lasciato il palazzo reale di Narayanhity a Kathmandu, la dimora della famiglia reale per quasi la metà dei 239 anni di monarchia. La seconda seduta dell'Assemblea, che si è tenuta subito dopo, ha approvato un disegno di legge per emendare la costituzione provvisoria e regolare i poteri del presidente della repubblica che dovrà rimanere in carica fino alla promulgazione della nuova carta costituzionale. Migliaia di nepalesi attendevano per strada l'annuncio della proclamazione della repubblica e hanno festeggiato con cortei, cantando e danzando. Il governo dichiarava questa data festa nazionale. La fine della monarchia e la proclamazione della repubblica sono il risultato della battaglia iniziata negli anni '90 dalle forze progressiste del paese contro il potere della secolare dinastia fondata nel 1768 da Prithvi Narayan Shah, rafforzata dal Partito Comunista del Nepal (Maoista) che dal 1996 conduceva una lotta armata contro il regime di Kathmandu, portata a termine dall'ampio fronte coalizzatosi contro il re golpista Gyanendra nel 2005 e con le grandi manifestazioni e la rivolta nella capitale, nell'aprile 2007 al grido di "via il re". Il 24 aprile 2007 re Gyanendra era costretto a ripristinare i poteri del parlamento e a invitare la coalizione dei sette partiti parlamentari di opposizione a indicare il nome del primo ministro di un nuovo governo. I rappresentanti dei sette partiti indicavano come primo ministro Girija Prasad Koirala, leader del partito del Congresso nepalese mentre il PCN (Maoista) annunciava una tregua unilaterale di tre mesi e riaffermava l'impegno a lottare a fianco dei movimenti popolari per l'assemblea costituente e per una repubblica democratica. Il 18 maggio 2007 il parlamento all'unanimità approvava una risoluzione che lo proclamava suprema autorità di un Nepal laico, con un re ridotto a un ruolo di rappresentanza, privato dei poteri di controllo e di gestione sullo stato. Il governo iniziava i negoziati col PCN (maoista) per la definizione di un codice di condotta in 25 punti per la convocazione delle elezioni dell'assemblea costituente e che si concludevano il 22 novembre. Il 28 dicembre 2007 il parlamento convocava le elezioni dell'assemblea costituente per il 10 aprile e assegnava tutte le funzioni di capo dello Stato che erano del re al primo ministro. Alle elezioni per nominare i 601 membri dell'assemblea costituente partecipava oltre il 60% dei 17 milioni di elettori. Il PCN (maoista) otteneva la maggioranza relativa con 217 seggi, il Partito del Congresso Nepalese (Nc) ne otteneva 107, 100 andavano al Partito Comunista del Nepal (marxista-leninista unificato), 50 al Forum per i diritti del popolo madhese (Mjf) e 30 al Partito democratico madhese del Terai (Tmlp). Il compito di guidare il governo spetterà al leader del PCN (maoista), Prachanda, che ha già chiesto e ottenuto la collaborazione dei principali partiti per formare un esecutivo di coalizione. 18 giugno 2008 |