No alla schedatura degli studenti Col pretesto di "monitorare l'evasione dell'obbligo di istruzione, gli abbandoni scolastici, la irregolarità di frequenza e ogni altro fenomeno riconducibile alla cosiddetta dispersione scolastica" la gerarca di viale Trastevere, Mariastella Gelmini, con decreto ministeriale n.74 del 5 agosto scorso ha istituito a partire dal primo anno della scuola primaria la cosiddetta anagrafe nazionale degli studenti. Secondo quanto stabilito agli articoli 1 e 2, l'anagrafe punta ad acquisire "dati relativi alla valutazione degli studenti, dati sensibili e giudiziari degli studenti e altri dati utili e può contenere dati idonei a rivelare lo stato di salute, le convinzioni religiose o di altro genere e dati giudiziari indispensabili ad individuare il soggetto presso il quale lo studente assolve l'obbligo scolastico (scuole paritarie, strutture ospedaliere, case circondariali, ecc.)". In realtà si tratta di una vera e propria schedatura di massa degli studenti in perfetto stile mussoliniano che non ha nulla a che vedere con l'evasione scolastica e che mira unicamente a discriminare fin dalla scuola primaria chi è "bravo, capace, meritevole e di buona famiglia e in buona salute" e quindi idoneo a proseguire gli studi fino ai gradi più alti dell'istruzione, da chi invece è destinato al fallimento e all'emarginazione scolastica e sociale. Del resto la prima responsabile dell'aumento dell'abbandono scolastico è proprio la Gelmini che taglia senza pietà l'istruzione pubblica, licenzia centinaia di migliaia di insegnanti e personale Ata e costringe gli studenti a studiare in aule sovraffollate e in istituti a dir poco fatiscenti. 29 settembre 2010 |