Finalmente un po' di chiarezza La Sinistra arcobaleno rinuncia alla falce e martello Diliberto: "Ci presenteremo anche con un carciofo se serve per portare i comunisti in parlamento" Il 13 febbraio, in un noto caffè alla moda nei pressi di Montecitorio, i leader della Sinistra arcobaleno (PRC, PdCI, Verdi e SD) hanno presentato il simbolo elettorale con cui si presenteranno uniti alle elezioni del 13 aprile. Si tratta del già noto cerchietto diviso in due, con nella parte superiore le scritte "la Sinistra" in rosso e "l'arcobaleno" in verde (che sul bianco dello sfondo indovinate cosa ricorda?) e con il semicerchio inferiore a strisce multicolori, a richiamare la bandiera della pace: il tutto per rappresentare le varie anime del sedicente "nuovo soggetto unitario e plurale", quella "di sinistra", quella ecologista, quella pacifista e quella femminista. Qualcuno anzi suggerisce anche quella omosessuale, in virtù del rovesciamento della sequenza delle strisce colorate rispetto alla bandiera della pace. Una cosa però è sicura: non c'è la falce e martello. Non ce n'è proprio l'ombra, e non certo per una svista, ma per un atto deliberato e ufficiale dei vertici dei quattro partiti, che non hanno nemmeno faticato troppo a mettersi d'accordo. L'unico a opporre una peraltro flebile resistenza era il neorevisionista Diliberto, che si è presto convinto a cedere in base a due ragionamenti secondo lui prioritari: il primo era che tre contro uno non c'è partita, ovvero non approvo ma mi adeguo. Il secondo, ancora più ridicolo, era che (sono le sue testuali parole) "ci presenteremo anche con un carciofo se serve per portare i comunisti in parlamento. Ora lavoriamo per l'unità della sinistra in una campagna elettorale dove non un voto va sprecato". Da parte sua il candidato unico della Sinistra arcobaleno, l'imbroglione trotzkista Bertinotti, se l'è cavata altrettanto miserevolmente dichiarando che la falce e martello ha scelto "di portarla nel cuore. Del resto anche Nenni e Togliatti nel '48 decisero di correre insieme sotto il simbolo del volto di Garibaldi racchiuso in una stella". La realtà è che anche i due falsi comunisti sono approdati dove già era arrivato Craxi 24 anni fa, sostituendo la falce e martello col garofano nel simbolo del PSI, e dove sulla sua scia erano arrivati per gradi anche i rinnegati Occhetto, D'Alema e Veltroni. E pensare che dopo la scissione del 1998 i due partiti falso comunisti si erano pure scontrati in sede giudiziaria per rivendicare l'esclusiva del simbolo con la falce e martello! Invece non ci hanno pensato un secondo per buttarlo per sempre e senza tanti rimpianti alle ortiche, in nome del loro incallito parlamentarismo e pur di sopravvivere elettoralmente e continuare a percepire i lauti finanziamenti di legge. Meglio così. Finalmente un po' di chiarezza. Anche perché non si vede proprio che cosa ha a che vedere il glorioso e storico simbolo del movimento operaio internazionale e del socialismo con questa accozzaglia di falsi comunisti, trotzkisti, revisionisti, neorevisionisti, rinnegati, socialdemocratici e riformisti che è la Sinistra arcobaleno, questo nuovo inganno nato per imbrogliare i fautori del socialismo e drenare l'astensionismo di sinistra. Cosa c'entra infatti la falce e martello con la "sinistra allegra, colorata e plurale, con radici antiche e immaginazione di futuro" di cui andava cicalando come una star il cicisbeo Bertinotti tra i tavolini del caffè Fandango, attorniato da Giordano, Diliberto, Pecoraro Scanio e Salvi? Una "sinistra" che oltretutto, dopo aver retto per due anni il sacco al governo liberista, antipopolare, clericale e guerrafondaio Prodi, per poi essere presa a pedate dal liberale, neonazionalista e anticomunista Veltroni, è pronta a fare accordi col PD per le amministrative e spera ancora di essere ripescata per una alleanza post elettorale con questo partito. Per continuare a coprirlo a sinistra, aggiungiamo noi, spargendo tra gli elettori delusi del "centro-sinistra" e potenziali astensionisti l'illusione che dando invece forza alla Sinistra arcobaleno sia possibile, come ha detto l'imbroglione Bertinotti, "contaminare a sinistra il PD". Chi ha veramente nel cuore la falce e martello e non vuol rinunciare a questo immortale simbolo del proletariato e del socialismo non ha che da mollare questi imbroglioni politici al loro squallido destino di ruota di scorta sempre più marginale della "sinistra" borghese e prendere posto nel PMLI, il partito che tiene sempre alta la bandiera rossa della falce e martello e del marxismo-leninismo-pensiero di Mao. Bisogna votare il PMLI e il socialismo, astenendosi. |