Non si ferma la protesta dei NoTav in Valsusa Oltre 5 mila manifestanti in marcia contro la Tav Pieno successo della lunga marcia di aggiramento dei posti di blocco e dei divieti di accesso nei pressi della "zona rossa" imposti da prefetto e questore Di fronte all'arroganza del governo del tecnocrate liberista borghese Monti e nonostante il vergognoso black out informativo da parte dei mass media di regime, la coraggiosa e indomabile battaglia dei No Tav contro i lavori della devastante ferrovia Torino-Lione che costerà oltre 10 miliardi di euro e sventrerà un'intera valle senza portare alcuna reale utilità per le popolazioni che vi abitano, prosegue senza sosta e continua a ottenere grandi successi. Dopo l'iniziativa di sabato 21 luglio che ha visto migliaia di manifestanti raggiungere in corteo il cantiere della Maddalena a Chiomonte, aprire dei varchi nelle recinzioni e violare la cosiddetta "zona rossa"; sabato 28 luglio si è svolta tra i sentieri della valle Clarea un'altra grande giornata di protesta anche questa coronata da pieno successo. Nonostante le decine di posti di blocco dislocati lungo le statali 24 e 25 e il vasto schieramento di poliziotti in assetto antisommossa lungo i sentieri e attorno al cantiere, oltre 5 mila manifestanti (uomini, donne, bambini e anziani di tutte le età) hanno preso parte al combattivo corteo partito dalla stazione di Giaglione alla volta del campeggio-presidio dei No Tav a Chiomonte. La marcia è cominciata con il saluto e il messaggio di Luca Abbà, uno dei capi storici del Movimento No Tav della Val Susa che a febbraio è precipitato da un traliccio dell'alta tensione sul quale era salito per protestare contro gli espropri per l'ampliamento del cantiere a Chiomonte. "Non cadiamo nelle provocazioni - ha detto Luca ai manifestanti a inizio corteo - il nostro obiettivo resta quello di far chiudere questo cantiere, ma oggi la manifestazione deve essere tranquilla, allegra e a volto scoperto. Nel futuro dovremo compiere azioni giorno per giorno per far sì che questa situazione pesante per la Valle di Susa finisca al più presto. Spero di essere presto con voi di nuovo alla Maddalena". Aggirando i divieti fascisti imposti dalla prefettura di Torino il corteo si è mosso alla volta del cantiere con una lunga marcia di avvicinamento attraverso boschi e guadando anche un torrente. Una delegazione con in testa Alberto Perino ha trattato con le "forze dell'ordine" ottenendo l'autorizzazione a passare a fianco delle recinzioni del cantiere di Chiomonte per poi indirizzarsi al campeggio sempre più convinti che "Fermarci è impossibile". Una vittoria ottenuta grazie al coraggio, all'unità d'azione e alla determinazione di tutte le migliaia di manifestanti che giustamente hanno rifiutato la provocatoria proposta della questura che voleva far sfilare il corteo fra due ali di poliziotti e carabinieri legittimando così l'occupazione del territorio da parte di militari e "forze dell'ordine". Una vittoria ottenuta senza incidenti che smaschera completamente l'odiosa canea scatenata contro il movimento No Tav dal governo e sostenuta da tutti mass media e le forze politiche della destra e della "sinistra" borghese a partire dal PD e tesa a screditare, criminalizzare e dividere il movimento. Noi riteniamo invece che sia pienamente legittimo che una popolazione, che pretende solo di avere voce in capitolo su ciò che la riguarda in prima persona ma per vent'anni viene puntualmente ignorata e calpestata per favorire enormi interessi economici e mafiosi, si ribelli e imponga con ogni mezzo di essere ascoltata. Gli attivisti No Tav non sono dei criminali. La loro unica colpa è di lottare con combattività e abnegazione esemplare per evitare la devastazione ambientale della Val di Susa. Al contrario Monti, quanto e più del suo predecessore Berlusconi, si propone di schiacciare il movimento No Tav ad ogni costo anche con l'obiettivo di impedire il contagio, ossia che esso ispiri, incoraggi e si saldi con la ribellione sociale che inevitabilmente sta montando contro la politica di lacrime e sangue del suo governo. 1 agosto 2012 |