Progettate e costruite da Usa e Israele Nuove mostruose armi al plasma e a microonde Lo scopo: "disciplinare le folle". Usate in Iraq, Libano e Gaza Americani e israeliani non solo hanno usato più volte almeno in Iraq, Gaza e Libano armi proibite quali le bombe al fosforo o le bombe a grappolo ma hanno anche sperimentato "sul campo" una nuova generazione di armi letali del tipo al plasma e a microonde. Armi che non sparano proiettili ma fasci di energia di vario tipo. Una prima segnalazione sull'uso di queste armi si era avuta durante la fase finale dell'aggressione imperialista all'Iraq con la presa di Baghdad da parte delle truppe imperialiste occupanti. Testimoni riferivano della battaglia avvenuta nel 2003 per la conquista dell'aeroporto di Baghdad da parte dei marines americani dove avevano assistito alla distruzione di un autobus "accartocciatosi come un vestito bagnato" e all'uccisione di tutti i passeggeri mentre i medici dell'ospedale di Hilla raccontavano di cadaveri "misteriosamente rimpiccioliti". Sulla base di queste testimonianze, i giornalisti di Rai News 24 che già avevano documentato l'impiego da parte degli Usa di bombe al fosforo a Falluja, hanno condotto una nuova inchiesta che ha mostrato come sistemi d'arma a energia diretta, basate sul raggi che possono essere di diverse lunghezze d'onda e capaci di bruciare a distanza qualunque bersaglio, siano già stati provati sul terreno quantomeno in forma "sperimentale". Diverse le prove sull'uso di tali armi in Iraq cui si sono aggiunte quelle di un impiego recentissimo durante le aggressioni sioniste a Gaza e in Libano. Alla fine del luglio scorso il ministro della Sanità palestinese aveva accusato l'esercito israeliano di avere usato armi non convenzionali contro la popolazione della striscia di Gaza. Si trattava, secondo il ministero, di materiale esplosivo contenente sostanze tossiche o radioattive, che bruciano e lacerano la carne di chi le inala e lasciano deformazioni a lungo termine agli arti e anche alle parti interne dei corpi. I medici dell'ospedale di Gaza confermavano che fra il 24 giugno e i primi di agosto avevano registrato almeno 150 persone uccise, di cui 40 bambini, e più di 550 feriti, in gran parte bambini, donne e anziani colpiti da armi non convenzionali. Un chirurgo dell'ospedale di Shifa aveva denunciato che "i corpi di molte delle vittime sono giunti completamente fusi. Al punto di assumere un colore scuro come il carbone. Spesso erano letteralmente spezzati. I feriti, invece, presentavano delle zone del corpo gravemente ustionate, con le bruciature che avanzavano all'interno fino alle ossa distruggendo muscoli e organi. Alcuni dei feriti avevano le ossa degli arti completamente esposte e bruciate, senza più tessuti sopra". Colpiti da "armi che causano dei gravi danni interni, al fegato, all'intestino, alla milza. Bruciature che, evidentemente, non sono provocate dal fuoco, ma da qualcosa di sconosciuto per noi". Feriti e morti con armi non convenzionali erano denunciati da medici di ospedali libanesi in Libano durante la recente aggressione sionista al paese mediorientale. Secondo una organizzazione umanitaria americana alcuni morti sembravano colpiti da ordigni termobarici. Armi che producono una devastante onda d'urto e un micidiale impatto termico sulle persone che si trovano nelle vicinanze, "prosciugando" di fatto i corpi dall'acqua che contengono. Un effetto che producono anche le armi a microonde. Un vasto e articolato programma di ricerca e sviluppo di nuove armi letali a energia diretta è ufficialmente in corso da molti anni negli Usa ed è stato finanziato sia dall'amministrazione democratica di Clinton che da quella repubblicana di Bush. Una nuova arma a microonde "antisommossa" costruita dalla Raytheon, denominata "Sceriffo", è montata su gipponi Humvee. L'esercito Usa ha impiegato almeno tre di questi automezzi in Iraq, altri probabilmente in Afghanistan. Le aziende produttrici le presentano come utili al "disciplinamento delle folle", per la "gestione della sicurezza interna", ovvero nella repressione di manifestazioni con armi a microonde, al plasma o laser. Di questa generazione di strumenti di morte fa parte anche il cosiddetto raggio del dolore, uno strumento non letale studiato per infliggere un dolore insostenibile, da impiegare nel corso di interrogatori o nelle manifestazioni per garantire "l'ordine pubblico". Fra queste armi vi è il Taser capace di colpire un bersaglio umano a 8 metri distanza e stordirlo con una scarica elettrica di 60 mila volt. L'onda elettrica scaricata dai proiettili causa il blocco istantaneo del sistema nervoso e la paralisi temporanea. Può quindi causare fibrillazione ventricolare e di conseguenza l'infarto. Il Taser è regolarmente utilizzato da più di 8.500 agenzie e dipartimenti di polizia americani, e i soldati ne facevano già uso in Afghanistan. I cittadini che ne possiedono uno negli Stati Uniti sono circa 100 mila e, già da tempo, alcuni modelli di Taser vengono utilizzati nelle scuole per sedare risse tra ragazzi. L'arma è diffusa anche in Europa, soprattutto in Francia, dove il ministro degli Interni Nicolas Sarkozy ha annunciato l'intenzione di fornirne 3 mila alle Brigate anti-criminalità (Bac) entro il 2007. 4 ottobre 2006 |