Approvati alla Camera dalla destra e dalla "sinistra" borghese I "nuovi" servizi segreti del regime non ci piacciono Bavaglio ai membri del Comitato di controllo parlamentare e ai giornalisti No al segreto di Stato Proprio nel momento in cui la credibilità dei servizi segreti italiani è arrivata a toccare il fondo con le torbide operazioni legate al sequestro di Abu Omar, alle intercettazioni illegali e all'assassinio di Nicola Calipari, la maggioranza di "centro-sinistra", invece di cogliere la palla al balzo e fare un po' di pulizia all'interno di un apparato che da sempre opera al di fuori di ogni controllo del parlamento ed è stato ripetutamente chiamato in causa nelle innumerevoli vicende di stragi, tentativi di golpe, trame eversive, spionaggio di massa, che hanno segnato la storia del secondo dopoguerra, si è alleata con la casa del fascio e ha approvato una controriforma dei servizi segreti che addirittura autorizza gli 007 a commettere reati, estende ulteriormente la loro impunità e i loro poteri sottraendoli completamente al controllo parlamentare e della magistratura, imbavaglia la stampa e il Comitato parlamentare di controllo e conferisce pieni poteri alla presidenza del Consiglio. Il testo, composto in tutto da 44 articoli, è stato approvato il 15 febbraio scorso dalla Camera con 471 sì, 20 astenuti (i deputati della Rosa nel Pugno) e nessun voto contrario; ed è ora al vaglio del Senato. A favore, oltre a Rifondazione, ha votato anche il PdCI che per puro opportunismo in un primo tempo aveva annunciato il voto contrario perché, ha spiegato il deputato Orazio Licandro: "centro-sinistra e centro destra hanno stretto un accordo in seno al Copaco che ci vede esclusi". La nuova legge, inserita in calendario al posto del conflitto di interessi, è stata messa a punto da Luciano Violante che in qualità di presidente della Commissione Affari costituzionali ne ha curato la relazione. La nuova organizzazione avrà una struttura piramidale al cui vertice siede il premier con poteri praticamente illimitati. A lui spetta infatti la direzione dell'intero sistema di sicurezza. Decide quanti soldi ogni anno andranno ai servizi. Nomina e revoca il direttore generale dei rispettivi servizi e ha la facoltà di nominare l'"Autorità delegata" al sistema di informazione e sicurezza che può essere un ministro o un sottosegretario a cui delegare alcune funzioni. Rispetto alla versione iniziale, salta la figura del ministro della sicurezza ma, sulla base di un emendamento presentato da AN e approvato dal governo, il presidente del Consiglio sarà costantemente informato dall'"Autorità delegata" sulla sua attività e, "fermo il potere di direttiva, potrà in qualsiasi momento avocare l'esercizio di tutte le funzioni o di alcune di esse". Inoltre il capo del governo può autorizzare qualsiasi funzionario o agente segreto a compiere reati senza essere punito per portare a termine le operazioni "sporche". In caso di particolare urgenza, il permesso potrà essere dato anche dal capo del Servizio che però dovrà comunicarlo entro 24 ore al premier. Agli 007 è inoltre concessa la garanzia che nessun giudice potrà incriminarli per false generalità o intrusioni in abitazioni private. Particolarmente inquietanti risultano gli articoli 11: "Formazione e addestramento" del personale per il quale verrà istituita una scuola apposita e l'articolo 21 che disciplina il reclutamento del "Contingente speciale del personale". Due prerogative che chiamano sinistramente alla memoria il reclutamento e l'addestramento dei gladiatori anticomunisti. Al posto del Sismi e del Sisde nasceranno due "nuovi servizi": il Sie (Servizio di informazione per la sicurezza esterna) e il Sin (per la sicurezza interna). Entrambi dovranno rispondere al presidente del Consiglio. Ma il Sin avrà come referente il ministro dell'Interno, mentre il Sie quelli della Difesa e degli Esteri. Coordinerà l'attività delle due strutture il Dis (Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza) che avrà anche il compito di controllare che Sin e Sie rispettino leggi e regolamenti. Il Sie potrà operare in Italia solo in collaborazione con il Sin e solo quando si tratti di operazioni in stretto collegamento con l'attività che il Sie svolge all'estero. Presso il Dis verrà istituito un ufficio ispettivo che potrà svolgere anche inchieste interne. Ma il Dis dovrà anche vigilare sul rispetto delle disposizioni del premier in tema di segreto di Stato. E a questo compito sarà preposto l'Ucse (l'Ufficio centrale per la segretezza) istituito sempre nell'ambito del Dis che dovrà anche occuparsi dei Nos (Nulla osta di sicurezza). Poi, sempre all'interno del Dis è istituito l'Ufficio centrale degli Archivi (Uca) che diventerà il custode dei segreti archiviati. Sarà creata anche una Scuola per la formazione del personale. Nomina e revoca del direttore generale spettano al premier. Quanto al Cisr prenderà il posto dell'attuale Cesis e sarà composto da premier, autorità delegata (ministro o sottosegretario) e da ministri dell'Interno, della Difesa e degli Esteri. Il direttore del Dis svolgerà le funzioni di segretario del Comitato. Tra i compiti del Cisr: elaborare gli indirizzi generali dell'azione di intelligence e deliberare sui bilanci preventivi e consultivi. Aumenta il numero dei componenti del Comitato parlamentare di controllo sui Servizi (Copaco) che passano da 8 a 10 ma con poteri ispettivi molto più ristretti. Il premier è tenuto, ma non vincolato a informarlo delle nomine dei vertici dei Servizi. Il Comitato di controllo per poter chiedere agli agenti chiarimenti su una determinata operazione dovrà comunicarlo prima al capo del governo che dovrà motivare il suo eventuale diniego. Il Copaco può chiedere qualsiasi atto e, in caso di rifiuto per particolare segretezza della questione, potrà rivolgersi al premier che dovrà pronunciarsi entro 30 giorni. In caso di silenzio o di nuovo no da parte di quest'ultimo, il Copaco potrà riferirne ai presidenti delle Camere. Il segreto di Stato sarà ancora più rigido, durerà di norma 15 anni, (art. 38 comma 7) rinnovabili per altri 15 (art. 38 comma 8) e sarà classificato in base a 4 livelli: segretissimo, segreto, riservatissimo e riservato. Ma anche dopo 30 anni l'ultima parola spetta sempre al presidente del Consiglio dei ministri che: "indipendentemente dal decorso dei termini di cui ai commi 7 e 8, dispone la cessazione del vincolo quando sono venute meno le esigenze che ne determinarono l'apposizione". Inoltre l'opposizione del segreto di Stato di cui oggi si possono avvalere soltanto gli agenti segreti ascoltati come testimoni dalla magistratura, con la nuova legge sarà esteso anche agli 007che vengono "interrogati" come imputati da un giudice, da un poliziotto o da un pubblico ministero. Imbavagliati anche gli organi di informazione: sono previste pene severissime per chi, giornalisti in testa, diffonde notizie coperte o riservate. Mentre il presidente del Consiglio può ottenere qualsiasi documento dall'autorità giudiziaria utile all'attività di intelligence, il magistrato che invece viene a conoscenza di operazioni di intelligence attraverso delle intercettazioni, ne dovrà informare il presidente del Consiglio per sapere se sono coperte da segreto. 21 marzo 2007 |