Obama cancella lo scudo di Bush e lo sostituisce col suo L'obiettivo del presidente Usa è quello di "rafforzare le difese contro la crescente minaccia iraniana" Il presidente americano Barack Obama cancella il piano dello scudo antimissile varato da Bush e che prevedeva l'installazione di un radar e di batterie di missili intercettori rispettivamente nella Repubblica Ceca e in Polonia. L'annuncio ufficiale è del 17 settembre, con una breve dichiarazione della Casa Bianca che conferma quanto era trapelato nei giorni precedenti da notizie riportate dalla stampa americana. Un annuncio che sottolinea come il programma non è abbandonato ma solo cambiato perché obiettivo di Obama, come quello di Bush, è sempre quello di "rafforzare le difese contro la crescente minaccia iraniana". Nei piani di Bush lo scudo antimissile da completare entro il 2013 doveva servire a individuare eventuali missili intercontinentali lanciati da Iran o Corea del Nord in fase di lancio e abbatterli prima che potessero raggiungere l'Europa. Il radar installato nella Repubblica Ceca serviva anche a rafforzare i sistemi di controllo americani sull'area mediorientale. Il progetto, oltre al via libera di Polonia e Repubblica Ceca, aveva avuto l'avallo tra gli altri anche del governo Prodi che nel 2007 aveva aderito al trattato sullo Scudo, in segreto e senza coinvolgere il parlamento. Il progetto era osteggiato da Mosca che lo vedeva parte del piano degli Usa, che comprendeva anche l'ingresso di Ucraina e Georgia nella Nato, di portare le proprie armate fino ai confini della potenza rivale. Una iniziativa diretta contro il Cremlino e non verso i cosiddetti "stati canaglia". "Mosca ha equivocato le nostre intenzioni perché l'obiettivo era la minaccia iraniana", ha ripetuto Obama nell'annunciare la cancellazione del progetto di Bush e nel sostenere il nuovo progetto, il suo che è altrettanto pericoloso. Come ha spiegato il ministro della Difesa americano Robert Gates, le batterie antimissile che il piano originario posizionava in Europa orientale verranno sostituite da un sistema più piccolo di intercettori installati in parte su unità navali e in parte su terra, collegati a un sistema radar posizionato, probabilmente, nel Caucaso. Entro il 2011 verranno installati a bordo di alcune navi della flotta del Mediterraneo e del Mare del nord i sistemi intercettori Standard Missile 3 (SM-3), efficaci contro missili a corta e media gittata come quelli iraniani; entro il 2015, precisa una nota del Pentagono, "dopo un test appropriato verranno installate versioni migliorate degli intercettori SM-3 per mare e per terra (in Europa meridionale e probabilmente in Turchia) al fine di espandere l'area difesa dalle minacce balistiche". Altri miglioramenti del sistema sono previsti entro il 2020. Le premesse della decisione annunciata a settembre dalla Casa Bianca stavano in una lettera di Obama al presidente russo Dimitri Medveded del febbraio scorso nella quale, secondo il New York Times che citava fonti interne all'amministrazione americana, il presidente americano aveva offerto il congelamento del progetto dello scudo antimissile nell'europa dell'Est in cambio del sostegno russo per bloccare il progetto nucleare iraniano. Sarà un caso ma il 17 settembre Obama ha parlato dei positivi sviluppi della "cooperazione della Russia" e il suo staff si è affrettato a precisare che "non c'è stato alcun baratto". Intanto già il 9 settembre l'agenzia russa Interfax aveva annunciato la decisione del governo di Mosca sul congelamento delle misure militari russe in risposta allo scudo americano, fra cui il dispiegamento dei missili Iskander nell'enclave baltica di Kaliningrad mentre Medvedev sembra più disponibile a discutere di nuove sanzioni contro l'Iran che non cede ai diktat imperialisti contro il suo diritto a sviluppare il nucleare civile. 30 settembre 2009 |