Obama loda Marchionne: "grande lavoro" D'Alema calunnia gli operai di Pomigliano Il nuovo Valletta della Fiat, l'autoritario e arrogante super manager Sergio Marchionne, che ha attaccato e messo in discussione il diritto di sciopero e più in generale i diritti sindacali, lo Statuto dei lavoratori e il contratto nazionale dei metalmeccanici ha trovato un vergognoso appoggio nel presidente degli Usa Barack Obama durante il loro incontro del 30 luglio presso lo stabilimento della Chrysler di Jefferson North, a Detroit. "Marchionne sta facendo un grande lavoro", "è modesto, non gli piace il protagonismo" ha affermato Obama dal palco allestito nell'impianto per l'occasione. E Sergio Marchionne, seduto fra il pubblico, soddisfatto incassava gli elogi. "La strada per l'industria automobilistica è ancora lunga ma le decisioni prese stanno pagando e il settore è in ripresa" commentava Obama, una ripresa del settore pagata soprattutto dai lavoratori, in particolare i nuovi assunti con una paga oraria ridotta della metà, e grazie alla complicità delle organizzazioni sindacali. Lo stesso percorso che Marchionne vorrebbe imporre negli stabilimenti italiani della Fiat, a partire dall'accordo separato a Pomigliano e dall'attacco ai delegati e al sindacato Fiom di Melfi. Proprio in merito alle vicende di Pomigliano registriamo tra gli altri un commento del rinnegato D'Alema che ha calunniato gli operai di Pomigliano affermando che una volta c'erano gli "operai veri, non erano come quelli che si davano malati quando c'era una partita di calcio", e ha elogiato Sergio Marchionne sempre su Pomigliano per aver dato "una scossa salutare a un sistema anchilosato". Con buona pace per i diritti dei lavoratori. 1 settembre 2010 |