"Occupy Wall Street" contesta Obama Per la prima volta il movimento "Occupy Wall Street" ha direttamente e apertamente contestato il presidente Barack Obama interrompendo un suo intervento in una scuola superiore a Manchester, in New Hampshire. Obama è impegnato a spacciare le presunte qualità del piano predisposto dall'amministrazione Usa a favore dell'occupazione. Che, è vero, sconta i paletti di traverso messo dalla maggioranza repubblicana al senato, ma che per ora resta a livello di promesse. Ben altra velocità aveva dimostrato il presidente americano nel sostenere le banche in difficoltà, a partire dal via libera dato al megacontributo deciso dal ministro del Tesoro di Bush nel periodo tra la sua vittoria elettorale e l'insediamento alla Casa Bianca. E proprio su questo punto i manifestanti del movimento che protesta contro la crisi capitalistica e lo strapotere della grande finanza hanno contestato Obama gridando: "Presidente, oltre 4mila manifestanti, sono stati arrestati". In un volantino precedentemente diffuso il movimento denunciava che "quattromila dimostranti pacifici sono stati arrestati. I banditi delle banche continuano a distruggere l'economia americana. Lei deve far cessare l'assalto contro il nostro diritto alla libertà d'espressione. Il suo silenzio manda il messaggio che la brutalità della polizia è accettabile. Le banche sono state salvate, mentre noi siamo stati venduti". Obama ha ascoltato e poi risposto "mi fa piacere che esprimiate le vostre opinioni. Adesso lasciatemi esprimere le mie", che non rispondevano affatto alla richiesta dei contestatori. L'ipocrita democratico nel discorso aggiungeva anche che comprendeva le ragioni della protesta di Occupy e che "i giovani, compresi quelli che mi hanno appena rivolto quegli slogan, sono la ragione per cui mi sono candidato". Ma per i quali non ha fatto nulla, anzi li ha delusi e si è beccato la contestazione. 30 novembre 2011 |