Scozia Giovani e giovanissimi occupano St. Andrew Square a Edimburgo Durante le assemblee e la manifestazione denunciate la mancanza di democrazia all'interno del sistema capitalistico e l'invivibilità e la miseria nelle quali sono costrette a vivere le masse popolari Dal corrispondente dell'Organizzazione di Aberdeen (Scozia) del PMLI Sabato 15 ottobre ha avuto luogo l'evento Occupy Edinburgh, sulla scia delle manifestazioni di massa contro il capitalismo e per il "cambiamento globale" che hanno visto protagonisti tutti i popoli del mondo. I manifestanti si sono dati appuntamento a St. Andrew Square una delle piazze più importanti di Edimburgo, sia per la sua posizione molto centrale che per la sua posizione strategica in prossimità di George Street dove si trovano numerosi sedi bancarie. La piazza è stata allestita con numerosi e colorati manifesti preparati precedentemente e durante l'evento dai manifestanti. La maggior parte di essi in espressione di solidarietà con l'occupazione di Wall Street, denuncia della supremazia e dell'arroganza delle banche e i tagli derivati dalla crisi finanziaria internazionale con la ricaduta sulle masse popolari costrette a pagarne il prezzo. Circa 500 i manifestanti presenti all'evento sin dal primo giorno di occupazione della piazza, in maggioranza giovani e giovanissimi, studentesse e studenti che hanno dato inizio all'occupazione con l'assemblea durante la quale una trentina di manifestanti hanno preso la parola denunciando in larga parte la mancanza di democrazia all'interno del sistema capitalistico; l'invivibilità e la miseria nelle quali sono costrette a vivere le larghe masse popolari che costituiscono il 99% della popolazione mentre un 1% vive nella ricchezza mediante speculazione e sfruttamento dei lavoratori; l'importanza di essere presenti a questo storico evento che avvicina e accomuna le masse di tutto il mondo. Durante l'assemblea i partecipanti hanno controllato via Internet periodicamente l'andamento delle varie manifestazioni mondiali, rallegrandosi per la larghissima partecipazione popolare. Tenendo in conto il parere della maggioranza, si è in seguito stabilito di dividere in due sezioni i presenti. Una sezione ha avviato la marcia di protesta lungo George Street con l'intento di coinvolgere quante più persone possibile all'occupazione. La restante parte di manifestanti ha portato avanti l'occupazione della piazza e sistemato le tende per la sera. L'Organizzazione di Aberdeen del PMLI, presente all'evento, ha preso parte al corteo lungo George Street e centro città. La polizia ha seguito da vicino il corteo e ha "ammonito" i manifestanti che, lanciando slogan contro la società capitalistica e la supremazia delle banche, seduti al centro della strada hanno bloccato il transito di auto e pedoni. I manifestanti hanno deciso di proseguire la marcia fermandosi in un sit-in di protesta davanti Starbucks prima e alcune sedi bancarie poi. Lo slogan che ripetutamente veniva lanciato durante il corteo era :"Di chi è la colpa della crisi? La colpa della crisi non è nostra" e "Di chi sono le strade della città? Le strade della città appartengono a noi". Successivamente i manifestanti sono ritornati in piazza, ricongiungendosi alla sezione che era rimasta ad occupare, dando luogo a una seconda assemblea circa l'organizzazione per le prossime giornate di occupazione. Sono state individuate le cause del malcontento mondiale circa la speculazione finanziaria, il parassitismo del sistema capitalistico che sfrutta e opprime le larghe masse popolari. Allo stesso tempo emblematica la scarsissima presenza della classe operaia e dei lavoratori a segno che il movimento del 15 ottobre in Scozia non è riuscito a rispondere alle esigenze e rivendicazioni di questi. Il mancato coinvolgimento della classe operaia, l'unica in grado di realmente porre fine alla crisi strutturale del sistema capitalistico, rende l'occupazione e le rivendicazioni del 15 ottobre insufficienti, come ne è dimostrazione l'ancor minore partecipazione all'evento al secondo giorno di occupazione. Come diceva Mao, la rivoluzione socialista "ha bisogno della direzione della classe operaia, perché è questa la classe più lungimirante e più desinteressata, la classe dallo spirito rivoluzionario più coerente. Tutta la storia della rivoluzione dimostra che, senza la direzione della classe operaia, la rivoluzione fallisce, mentre con la direzione della classe operaia essa trionfa. Nell'epoca dell'imperialismo nessun'altra classe in nessun paese può condurre una vera rivoluzione alla vittoria". 19 ottobre 2011 |