La repressione a New York non ferma la protesta contro la crisi capitalistica e lo strapotere della grande finanza "Occupy Wall Street" rioccupa la piazza Lo sgombero del presidio del movimento "Occupy Wall Street" in Zuccotti Park, a New York, del 15 novembre era stato deciso dal sindaco Michael Bloomberg per intimidire la protesta contro la crisi capitalista e lo strapotere della finanza, che dura da due mesi e che si è sviluppato in tutto il paese. E che a New York aveva annunciato per il 17 novembre, in occasione dei due mesi dalla nascita del movimento, una giornata di mobilitazione con cortei, proteste davanti alla Borsa di Wall Street, agli ingressi delle stazioni della metropolitana e davanti al Municipio e infine con una marcia sul ponte di Brooklyn. La notte del 15 novembre la polizia isolava la zona e sloggiava i manifestanti accampati nella ribattezzata Liberty Plaza; molti manifestanti si barricavano nel campo e resistevano per alcune ore prima di essere arrestati dalla polizia, altri si spostavano verso Foley Square, davanti al municipio di New York, per piantare le tende. Ma nel corso della giornata del 16 novembre i dimostranti tornavano a rioccupare la Liberty Plaza, dove però era proibito piantare tende e usare sacchi a pelo. La repressione poliziesca non ha fermato la protesta, i manifestanti non si sono arresi a hanno messo in pratica il programma di lotta che avevano annunciato. Almeno un migliaio di manifestanti si sono ritrovati la mattina del 17 novembre a Zuccotti Park, nel presidio circondato dalle transenne e tenuto sotto osservazione dalla polizia, per dirigersi nelle strade del vicino distretto finanziario newyorkese, fino a Wall Street alla sede del New York Stock Exchange, la Borsa. Le strade dove si trovano anche le sedi delle banche d'investimento e delle grandi istituzioni finanziarie erano presidiate da centinaia di poliziotti in tenuta antisommossa che non sono riusciti a fermare i dimostranti se non davanti l'edificio della Borsa. Gruppi di manifestanti occupavano gli incroci delle strade e bloccavano il traffico per impedire l'accesso agli operatori di borsa e finanziari. Almeno 80 i manifestanti arrestati. Il corteo dei dimostranti rientrava a Zuccotti Park per preparare la successiva iniziativa, la protesta sui mezzi pubblici di trasporto. Gruppi di manifestanti si radunavano davanti sedici stazioni della metropolitana in tutti i quartieri di New York, salivano sulle vetture e spiegavano ai passeggeri le ragioni della loro protesta. Nel corso del pomeriggio si univano alla protesta gli studenti in sciopero che partecipavano con i lavoratori al corteo appoggiato dai principali sindacati cittadini in Foley Square, a pochi passi dal municipio. La giornata di protesta terminava con la marcia sul ponte che unisce Manhattan a Brooklyn, il ponte sul quale l'1 ottobre scorso la polizia aveva bloccato il corteo e effettuato oltre 700 arresti nei confronti di attivisti che bloccavano la strada. Il corteo autorizzato non bloccava il traffico ma la manifestazione era lo stesso significativa del grado di mobilitazione di "Occupy Wall Street" con la testa del corteo che raggiungeva la sponda di Brooklyn mentre la coda era ancora dall'altra parte in attesa di partire da Foley Square. 23 novembre 2011 |