Oltre 6.000 i bambini senza tetto in Scozia Migliaia di scozzesi firmano la petizione che rivendica standard minimi per le abitazioni "temporanee" Dal corrispondente dell'Organizzazione di Aberdeen del PMLI Lunedì 20 dicembre, migliaia di persone a Edimburgo hanno firmato la petizione che verrà presentata al parlamento ad Holyrood per far sì che standard minimi di abitazione siano garantiti ai bambini e alle famiglie senza tetto. Secondo i dati rivelati dal giornale scozzese "The Daily Record", sono oltre 6000 i bambini che al momento si trovano in Scozia in condizioni abitative inadeguate, scomode e poco sicure. Fiona MacLean, una pensionata che ha firmato la petizione ha dichiarato: "Il governo dovrebbe spendere meno soldi in armamenti e fare qualcosa di concreto per aiutare la gente comune e le famiglie in difficoltà. Gli istituti di carità non avrebbero motivo di esistere se la gente avesse un lavoro decente e ricevesse una salario regolare. In particolare, ci si dovrebbe preoccupare del futuro dei bambini e non di quello dei banchieri". La rivendicazione principale della petizione è che il governo introduca standard ufficiali per quanto concerne gli alloggi temporanei, al fine di migliorare le condizioni di vita dei bambini e delle famiglie in lista d'attesa per l'assegnazione di una dimora permanente nelle case popolari. Secondo gli ultimi dati ufficializzati dall'istituto scozzese Shelter Scotland, se a dicembre 2001 erano 3.913 le famiglie sistemate in alloggiamenti temporanei, al momento il numero é arrivato a toccare un tetto di 11.068 famiglie, costrette a vivere in condizioni di miseria e di precarietà. Le abitazioni chiamate "temporanee" in realtà da mesi sono diventante per molte famiglie in difficoltà una realtà concreta, costrette a spostarsi periodicamente da un ostello ad un altro senza essere a conoscenza di quando potranno finalmente avere un tetto stabile sopra la testa. Il governo Salmond, per far fronte ai costi imposti dalla crisi economica capitalistica, ha implementato la misura antipopolare di tagliare del 50% il budget stanziato per case popolari a prezzo accessibile. Mentre gli esponenti dei partiti scozzesi di opposizione con alla testa i Liberal Democratici e i Laburisti, adottano una retorica stucchevole finalizzata a rastrellare voti e simpatie del settore popolare in vista delle prossime elezioni, una retorica che sottolinea lo strazio delle famiglie costrette a vivere in misere condizioni nel festoso periodo natalizio; non si parla concretamente della gravità del quadro generale di tale situazione. Dallo scoccare dell'ennesima crisi capitalistica nel 2007, sempre più famiglie sono costrette a vivere in condizioni precarie. Si necessita di soluzioni ad ampio raggio. Come leggiamo nel quarto capitolo relativo le questioni sociali e lavoro di massa, documento pubblicato nel volume del quinto Congresso nazionale del PMLI: "Le difficoltà in cui versano milioni di famiglie sono sotto gli occhi di tutti. L'aumento della povertà ha come causa principale la perdita del potere d'acquisto del salario dei lavoratori dipendenti conseguentemente all'eliminazio- ne della 'scala mobile', all'aumento vertiginoso del lavoro precario, alla contrattazione collettiva meno diffusa, alla politica della 'concertazione' (...) e alla minore conflittualità di sindacati e partiti di 'sinistra' che ormai accettano supinamente le disuguaglianze". E ancora: "Tutto è lasciato al mercato: anziché creare case popolari si favoriscono la grande proprietà immobiliare con la liberalizzazione dei fitti, gli sfratti più facili, la rescissione dei contratti più agevole". I bambini e le famiglie senza tetto, dunque, non traggono nessun beneficio dalla squallida retorica profusa dai partiti borghesi scozzesi in occasione delle feste. Bisogna battersi per obiettivi concreti, tra i quali: "lottare contro la politica economica liberista e controriformatrice dei governi borghesi, rivendicare il lavoro stabile e a tempo pieno per tutti e aumenti effettivi e consistenti per le pensioni minime sociali e per l'indennità della disoccupazione". 21 dicembre 2011 |