L'Onu condanna per la ventesima volta il blocco degli Usa contro Cuba L'Assemblea generale delle Nazioni Unite lo scorso 25 ottobre ha votato per il ventesimo anno consecutivo una risoluzione di condanna del blocco economico, commerciale e finanziario, imposto fin dal 1962 dagli Stati Uniti a Cuba e ha chiesto ai governi di dichiararlo illegale. L'esito della votazione, come nelle altre volte, è stato chiaro: 186 paesi hanno votato a favore, solo 2 contrari (Usa e Israele) e 3 gli astenuti (Micronesia, Isole Marshall e Palau). La risoluzione dell'assemblea Onu, come nelle altre 19 volte, non è vincolante, non costringerà neanche Obama a revocare il vergognoso blocco contro l'isola ma rappresenta comunque un'importante condanna politica verso l'imperialismo americano. Il ministro degli Esteri di Cuba, Bruno Rodriguez ha salutato il pronunciamento dell'Onu affermando che "questo voto sottolinea l'eroica resistenza di un popolo che viene privato del diritto sovrano all'autodeterminazione. Dopo venti anni stiamo ancora discutendo di diritti violati e il governo Usa continua a proporre argomenti inaccettabili". Secondo i dati forniti dal governo cubano il danno economico causato nel tempo dal blocco ammonterebbe a quasi un miliardo di dollari. Il blocco disposto da Washington impedisce all'Avana di sviluppare ogni forma di scambio commerciale con gli Usa, di utilizzare il dollaro per i pagamenti esteri, di possedere conti in dollari. Impedisce l'accesso ai crediti presso le banche americane, di altri paesi o delle istituzioni internazionali. Malgrado la promessa di Obama di alleggerirlo, il blocco americano è rimasto ferreo sul piano finanziario; solo nel 2009 le multe inflitte dalla Casa Bianca alle banche estere per aver trasgredito al divieto hanno raggiunto i 542 milioni di dollari. Gli Usa hanno persino impedito che arrivasse a Cuba una donazione di 4 milioni di dollari da parte del Fondo mondiale della lotta contro l'aids, la tubercolosi e la malaria. 2 novembre 2011 |