L'ora di religione non va cambiata, va abolita Sta provocando un grande scalpore la proposta avanzata nei giorni scorsi dal ministro dell'Istruzione Francesco Profumo di cambiare l'ora di religione cattolica attualmente insegnata nelle scuole italiane. L'argomento di Profumo è che, essendo oramai l'Italia un paese multietnico, l'ora di religione così com'è è anacronistica e andrebbe cambiata in storia delle religioni o etica. Come si poteva facilmente prevedere, la proposta ha scatenato una polemica che ha trovato facile grancassa su tutti i giornali; una polemica che torna molto comoda a Profumo (ma anche al PD) per distogliere l'attenzione da tutto quello che il governo e la maggioranza stanno facendo contro la scuola e l'università pubbliche, a partire dal disegno di legge 953 (Aprea) in discussione in Senato. Il Vaticano si è schierato naturalmente in difesa di questo suo odioso e odiato privilegio, con il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, che ammetteva "cambiamenti" a una condizione: "il messaggio evangelico e i grandi insegnamenti cristiani vanno sempre insegnati". Con i vertici cattolici si sono schierati decisamente il PDL e Lega Nord, mentre il PD, la FLC-CGIL e la Rete degli Studenti hanno dichiarato il proprio appoggio a Profumo. Ambivalente l'UDC, stretta fra le sudditanze al trono pontificio e al governo Monti. I radicali chiedono che "si passi dall'abolizione dell'esistente", mentre l'IDV afferma che prima si dovrebbe procedere ad "un taglio ai fondi stanziati per le scuole private e confessionali". Persino Francesca Puglisi del PD ha richiamato l'attenzione sul "bisogno di risorse della scuola italiana"; peccato che lei e il suo partito siano fra i principali sponsor del ddl Aprea. In fin dei conti non si tratta che di una polemica sterile. L'ora di religione - introdotta dai Patti Lateranensi siglati nel 1929 fra Mussolini e il Vaticano e mantenuta, ma resa facoltativa, dalla revisione dei patti ad opera di Craxi nel 1984 - rappresenta una vestigia del dominio oscurantista diretto della Chiesa cattolica sull'istruzione, è insegnata da docenti nominati dalla curia (in barba ai tanti precari che si sognano l'immissione in ruolo), ed è del tutto inaccettabile nella scuola pubblica e laica in quanto predica principi e valori metafisici contrari alla scienza. Ha un bel da dire Paola Binetti (Opus Dei, eletta deputato con il PD, oggi UDC) che chi non vuole "può sempre restare fuori dall'aula"! Finge di non sapere che gli studenti che si rifiutano di frequentarla, oltre che essere quasi sempre lasciati da soli con le mani in mano, sono discriminati in quanto non avranno accesso ai crediti formativi supplementari riservati in "premio" a chi invece la frequenta. Per i marxisti-leninisti italiani l'ora di religione non va cambiata ma abolita nelle scuole di ogni ordine e grado. 3 ottobre 2012 |