Documento della Cellula "1° Maggio-Portella 1947" di Palermo del PMLI Liberiamo Palermo dal capitalismo, dalla mafia, dal sottosviluppo e dai governi della destra e della "sinistra" borghese Per l'Italia unita, rossa e socialista astieniti (diserta le urne, annulla la scheda o lasciala in bianco)! Il 13 e 14 maggio a Palermo si vota per il rinnovo del consiglio comunale e per l'elezione del sindaco. L'eventuale ballottaggio è previsto per il 28 e 29 maggio. Ben cinque i candidati a sedere sulla poltrona di capo della giunta. Il neopodestà uscente Diego Cammarata, Forza Italia, appoggiato da tutta la coalizione di "centro-destra". L'ex-neopodestà di Palermo, Leoluca Orlando, Italia dei Valori, candidato di tutto il "centro-sinistra". Andrea Piraino, candidato del movimento di Follini "Italia di Centro". Massimo Costa, candidato del movimento indipendentista siciliano "L'altra Sicilia" e, infine, il neofascista Giovanni Battista Zampardi, di Forza Nuova. Centinaia e centinaia sono i candidati di tutti i partiti borghesi che partecipano al concorso per una poltrona di consigliere comunale. L'esperienza amministrativa conclusa da Cammarata, neopodestà dal 2001 ad oggi, è fallimentare. Nonostante la città sia tapezzata di manifesti che esaltano il lavoro dell'amministrazione uscente, Palermo ha visto peggiorare negli ultimi anni i suoi molti e gravi problemi che già imperversavano irrisolti sotto l'amministrazione di "centro-sinistra" targata Orlando. Il principale problema di Palermo, ossia la mancanza di lavoro, non ha visto una soluzione da parte di Cammarata, come, prima, da parte di Orlando. Anzi, il tasso di disoccupazione in città rimane stabile intorno al 18%. Gli LSU rimangono sempre precari e non vengono stabilizzati, ma addirittura vengono scaricati dal Comune presso aziende a compartecipazione privata che li sfruttano ancor di più. I cantieri navali di Palermo sono in crisi. La medesima cosa si può dire della disoccupazione giovanile e di quella femminile. La mancanza di una rete di servizi efficiente, pubblica e gratuita costringe le donne palermitane a far fronte da sole alle esigenze di cura dell'infanzia, degli anziani e al lavoro domestico. Gli asili nido comunali, sono in numero del tutto inadeguato, le donne lavoratrici hanno grosse difficoltà a gestire i figli piccoli e spesso le famiglie sono costrette a pagare cifre esorbitanti per un posto in un asilo nido privato. Sul fronte dei servizi sia Cammarata che Orlando hanno combinato dei disastri. Le giunte che si sono susseguite hanno, dapprima, privatizzato le aziende municipali dei trasporti, del servizio idrico, del gas, della raccolta rifiuti e poi hanno approvato provvedimenti che aumentano i costi per gli utenti. Intanto il livello qualitativo dei servizi rimane da terzo mondo. Palermo è una delle città dŽItalia dove i trasporti costano di più e dove sono meno efficienti. Palermo è una delle città dŽItalia in cui il cosiddetto "servizio idrico integrato" costa di più ed è meno efficiente. Ci sono interi quartieri cittadini, soprattutto nelle periferie, che rimangono a secco per giornate. Altro grave problema è quello della carenza abitativa che danneggia soprattutto le famiglie a basso reddito del centro storico e delle periferie. Molte di queste famiglie sono costrette a vivere in macchina e bivaccano nelle piazze della città. Il problema abitativo riguarda anche gli studenti universitari fuorisede che studiano a Palermo. Questi sono costretti a pagare cifre esorbitanti per una stanza o un posto letto. Le giunte comunali della maggiore città universitaria della Sicilia non hanno mosso un dito per agevolare la difficile vita di questi studenti. Sull'altro grave problema, quello dell'infiltrazione della mafia nelle istituzioni borghesi, i candidati in corsa non danno alcuna garanzia di successo. Per attenerci ai due maggiori candidati possiamo dire che Cammarata ha avuto, addirittura, un assessore, Domenico Miceli, UdC, arrestato per mafia, mentre Orlando è passato dall'antimafia parolaia, che lo ha contraddistinto nel passato, al silenzio quasi totale su questo tema. I due principali candidati, Cammarata del "centro-destra" e Orlando del "centro-sinistra", sono i responsabili del disastro politico e sociale di Palermo e nessun voto deve andare a loro, ma non bisogna fidarsi neanche degli altri candidati a neopodestà o degli altri partiti borghesi. La lista di Andrea Piraino, appoggiato da Follini, ha un programma incentrato su una visione irreale di Palermo "capitale del Mediterraneo", città della cuccagna per imprenditori di ogni genere e risma. Il candidato di "Italia di Mezzo" parla dell'"incremento di posti di lavoro" soltanto in relazione al progetto di rilancio del Ponte sullo Stretto che, tra l'altro, non è un tema che riguarda Palermo, ma Messina e già le masse popolari messinesi hanno detto "NO" a questa mostruosa opera. Piraino, in conclusione, manca di proposte concrete per la risoluzione dei problemi reali della città. Così come il regionalismo sciovinista del candidato de lŽ"Altra Sicilia" è una accozzaglia di proposte ultraliberiste ed antipopolari in salsa sicilianista reazionaria. Questa sorta di Bossi siciliano, che vorrebbe staccare la Sicilia dall'Italia, in concreto non ha nessuna vera proposta per risolvere i problemi delle masse popolari siciliane e incentra il suo programma sulla ricetta della liberalizzazione selvaggia dei servizi e degli orari di apertura dei negozi. Il programma di Giovanni Battista Zampardi di Forza Nuova non è altro che una serie di slogan razzisti, antipopolari ed antifemminili, resuscitati dal ventennio mussoliniano e non merita alcuna fiducia. Basti dire che non hanno speso neanche due parole sul problema principale che affligge le masse popolari di Palermo, la mancanza del lavoro. E invece, nel loro stile neofascista, danno addosso all'immigrato proponendo la ricetta della repressione e della tolleranza zero. Le proposte del PMLI Il PMLI non si risparmia nella critica serrata alle malefatte delle istituzioni borghesi e dei candidati in corsa, ma il nostro Partito ha anche delle proposte elettorali che riportiamo di seguito. Il PMLI, anzitutto, chiede alle masse popolari palermitane di non dare fiducia a nessuno candidato e a nessun partito borghese e di fare propria le seguente parola d'ordine: Liberiamo Palermo dal capitalismo, dalla mafia, dal sottosviluppo e dai governi della destra e della "sinistra" borghese. Per l'Italia unita, rossa e socialista. Astieniti (diserta le urne, annulla la scheda o lasciala in bianco)! L'astensionismo non è un non voto, ma è un voto a tutti gli effetti. Noi vorremmo che fosse un voto dato al PMLI e al socialismo. Noi vorremmo che tutti gli anticapitalisti e gli astensionisti di ogni quartiere, di ogni città o frazione, si riunissero nelle Assemblee popolari per stabilire la propria piattaforma politica e rivendicativa e per programmare le proprie lotte, attività e iniziative sociali aperte a tutte le masse del proprio territorio. Noi vorremmo che le Assemblee popolari fossero costituite in ogni quartiere cittadino e zona rurale da tutti gli abitanti ivi residenti, compresi le ragazze ed i ragazzi di 14 anni, che si astengono alle elezioni, che dichiarano di essere anticapitalisti, antifascisti e fautori del socialismo e siano disposti a combattere politicamente ed elettoralmente le istituzioni, il potere centrale, regionale e locale e il sistema capitalistico. Noi vorremmo che le Assemblee popolari eleggessero, con voto palese e con mandato revocabile in qualsiasi momento, il proprio governo, denominato Comitato popolare. Noi vorremmo che i Comitati popolari di quartiere, cittadino, provinciale, regionale e il Comitato popolare nazionale rappresentassero il contraltare, la centrale alternativa e antagonista rispettivamente dei governi di quartiere, comunale, provinciale regionale e nazionale, nonché il circuito politico democratico di massa alternativo allo Stato e alle istituzioni rappresentative borghesi. Questa appena descritta è la linea elettorale astensionista del PMLI. Intanto per la città di Palermo noi vorremmo che le masse palermitane si battessero sulle seguenti parole d'ordine: 1) Piano comunale per il lavoro stabile, a salario intero, a tempo pieno e sindacalmente tutelato per tutti i disoccupati e lavoratori; 2) Assunzione stabile e a salario intero di tutti i lavoratori socialmente utili (Lsu) e i lavoratori di pubblica utilità (Lpu) presso il Comune di Palermo in cui prestano servizio; 3) Piano comunale mirato a soddisfare il fabbisogno abitativo attraverso il riuso e il risanamento dei vecchi edifici, lŽutilizzo delle case confiscate alla mafia, delle case sfitte e la costruzione di nuove case popolari con fitti accessibili a tutti immigrati e Rom compresi. 4) Piano comunale straordinario per dotare tutto il territorio palermitano, in particolare le periferie, di una fitta rete di servizi pubblici e gratuiti per la prima infanzia (nidi, scuole dell'infanzia, trasporti, servizi di doposcuola, centri estivi) fino a completa copertura delle necessità e con orari e prestazioni in grado di soddisfare le esigenze lavorative e sociali dei genitori, in particolare delle donne; 5) Piano comunale per il soddisfacimento dei diritti e dei bisogni economici, sociali, culturali, formativi, sanitari, sportivi, ricreativi dei bambini e degli adolescenti, compresi i figli degli immigrati che lavorano a Palermo; 6) Piano comunale per il soddisfacimento dei diritti e dei bisogni economici, sociali, culturali, formativi, sanitari, sportivi, ricreativi degli anziani che vivono a Palermo; 7) Piano di intervento abitativo per alloggi a basso costo e servizi culturali, formativi, sportivi, ricreativi per gli studenti fuori sede che studiano a Palermo; 8) Piano per il risanamento del centro storico palermitano e delle periferie urbane con finanziamenti pubblici; 9) Piano comunale per il trasporto urbano pubblico e gratuito; 10) Ripubblicizzazione di tutte le ex-municipalizzate palermitane trasformate in SPA; 11) Ammodernamento della rete idrica urbana; 12) Abrogazione del progetto dell'inceneritore di Bellolampo. Cellula "1° Maggio-Portella 1947" di Palermo del PMLI Palermo, 29 aprile 2007 |