Responsabilità delle giunte sia di "centro-destra" che di "centro-sinistra" Non risolti il problema dell'evasione scolastica e le carenze della scuola primaria a Palermo L'amministrazione del forzista Cammarata taglia i fondi alle scuole comunali Dal corrispondente della Cellula "1° Maggio-Portella 1947" di Palermo Nell'indagine sulle scuole comunali a Palermo non possiamo non denunciare che nella nostra città vi è un preoccupante abbandono degli studi sin dalle prime classi della scuola primaria: nell'anno scolastico 2005-2006 ha raggiunto lo 0,13% (dato nella nostra isola inferiore solo a quello di Catania e Ragusa e doppio rispetto alla media nazionale). Una cifra che preoccupa, soprattutto se si pensa che una mancata frequenza della scuola di base causa ai bambini una non sempre recuperabile deficienza nell'apprendimento con enormi difficoltà, poi, d'inserimento sociale; il governo comunale sarebbe obbligato a mettere il freno a un problema come questo che va crescendo sempre più assicurandosi, in primo luogo, il corretto funzionamento delle strutture pubbliche e, per secondo, cercando il dialogo con le famiglie. Purtroppo non possiamo affatto rassicurarci dal momento che il neopodestà Diego Cammarata di Forza Italia, che negli ultimi cinque anni ha amministrato senza mettere in atto alcuna risoluzione, è candidato del "centro-destra" alle prossime elezioni comunali; d'altra parte niente hanno fatto le giunte precedenti presiedute da Leoluca Orlando, di Italia dei Valori e candidato del "centro-sinistra". Un altro problema molto serio a Palermo è la grave carenza di strutture adeguate, di personale e di garanzie igienico-sanitarie per le scuole primarie: basti pensare che le disinfestazioni dei locali sono autorizzate solamente una volta per ogni anno scolastico (il più delle volte a settembre poco prima dell'inizio delle lezioni) e che quando vi è un allarme per infestazioni di pulci o pidocchi, i direttori degli istituti comunali si limitano solamente ad ammonire verbalmente i genitori, quando sarebbe più opportuno sospendere le lezioni al fine di svolgere accuratamente la pulizia delle aule. Ma questo costerebbe soldi al Comune. Altro problema mai risolto è la mancanza del tempo pieno e della cronica carenza di mense scolastiche. Questa questione è di grande rilevanza proprio nei quartieri popolari, dove la povertà dilaga e i genitori sono costretti, a causa di lavori precari e superflessibili, ad abbandonare i bambini per strada. Il Comune dovrebbe prendersi cura di questi bambini, garantendo il tempo pieno e le mense scolastiche in tutti i quartieri popolari. Altro problema che non è stato mai risolto né da Cammarata né da Orlando, è l'abolizione di quella legge, a nostro avviso troppo antiquata, che obbliga i genitori a iscrivere i propri figli solamente nella scuola elementare del proprio distretto territoriale: dovrebbe esserci una maggiore elasticità, da questo punto di vista, per consentire, ad esempio, ai lavoratori di far frequentare ai figli l'istituto più vicino al posto di lavoro, assicurando loro meno disagi. Altro tema che non è stato mai risolto è quello degli scuolabus; ancora oggi, purtroppo, non possiamo dire di avere un servizio pubblico e gratuito che, se ben funzionante, può alleviare il traffico nelle zone vicine agli istituti e diminuire lo smog nelle città in quanto, se consideriamo la capienza di uno scuolabus intorno ai 50 posti, basterebbero solo circa 15 vetture a garantire il completo transito in un quartiere. Gli scuolabus sono assai rari da vedere a Palermo e, quei pochi che ci sono, richiedono tariffe onerose per le famiglie (in base al reddito, ma con l'assenza di fasce esenti dal pagamento). Al momento il servizio è gratuito per i portatori di handicap che frequentano le scuole primarie, ma per i disabili il Comune non ha ancora provveduto nelle scuole all'abbattimento delle barriere architettoniche. Intanto, hanno suscitato la rivolta dei dirigenti scolastici i tagli operati dalla giunta Cammarata nel 2007 per le scuole comunali. Le cifre già misere sono state decurtate del 50%. "Con questi tagli la scuola pubblica è destinata a chiudere - denuncia la dirigente scolastica Maria Francomano - potremo comprare solo i registri per gli insegnanti: saremo costretti a scrivere alle famiglie per spiegare la situazione". Le cifre stanziate dalla giunta Cammarata sono ridicole. La De Gasperi, una delle scuole elementari più grandi di Palermo, ha ricevuto in totale 890 euro per le trenta classi della primaria e 850 euro per le nove sezioni della materna! Sui recenti tagli tutti i partiti sembrano d'accordo. "Com'è possibile che nessuno in Consiglio comunale abbia mosso un dito?", hanno denunciato i presidi in rivolta. Dobbiamo a questo punto invitare, alla luce dei problemi che sono emersi anche in un campo che dovrebbe richiedere la massima attenzione da parte del governo comunale, a non dare fiducia al neopodestà Cammarata per altri cinque anni e allargare questa sfiducia anche all'altro candidato Orlando, che, durante le sue giunte, non ha affatto risolto i gravi problemi delle scuole comunali palermitane. Invitiamo le masse popolari ad astenersi (disertando le urne, annullando la scheda o lasciandola in bianco): non possiamo permettere di mettere le mani sulla nostra città a chi cura, o ha curato, problemi così importanti con tanta superficialità. All'elettorato palermitano fautore del socialismo non chiediamo solo il voto di astensione contro il regime capitalista, neofascista, presidenzialista e federalista, contro i governi della destra e della "sinistra" borghese, per l'Italia unita, rossa e socialista, ma anche di creare ovunque le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo, basate sulla democrazia diretta: le Assemblee popolari e i Comitati popolari. Le nostre rivendicazioni riguardo alle scuole comunali sono: - Scuola primaria pubblica e gratuita; - Stanziamento di fondi comunali adeguati alle necessità delle scuole materne e primarie; - Istituzione del tempo pieno e delle mense scolastiche in tutti i quartieri popolari di Palermo; - Assunzione stabile e a salario intero di tutti gli Lsu nelle scuole in cui prestano servizio; - Divieto di finanziare strutture scolastiche gestite da privati; - Garantire la disinfestazione dei locali almeno due volte a quadrimestre, al fine di salvaguardare la salute degli scolari; - Abolire l'attuale legge sulle iscrizioni che obbliga i genitori a iscrivere i figli nell'istituto del proprio quartiere che causa disagi ai lavoratori pendolari; - Garantire un servizio scuolabus pubblico e gratuito per gli alunni che abitano ad una certa istanza dall'istituto frequentato; - Abbattimento delle barriere architettoniche in tutte le scuole. 18 aprile 2007 |