Imparare l'arte della propaganda marxista-leninista e il gioco di squadra per applicare con successo la linea del 5° Congresso nazionale del PMLI di Mino Pasca La discussione seguita al Rapporto congressuale del compagno Giovanni Scuderi è stata una sorta di ricca e stimolante orchestrazione di un'impareggiabile partitura: ciascun intervento, come avviene a ogni strumento della medesima orchestra, ne ha evidenziato aspetti, sottolineato passaggi e commentato insegnamenti nella consapevolezza di contribuire coralmente alla sua esecuzione. Del resto quel Rapporto è vivo se viene applicato, esattamente come avviene per ogni partitura musicale che esiste solo e nel momento in cui viene eseguita. A lungo nella Commissione Tesi ci siamo domandati che fare per essere completi ma asciutti, dialettici ma sintetici, chiari ma essenziali, attuali senza privarci della memoria storica. Ebbene il Rapporto del compagno Scuderi ci ha dato un modello di com'è possibile essere esaurienti e insieme andare al nocciolo delle questioni più cruciali e attuali e, così, ci ha regalato una lezione insuperabile di metodo e contenuto marxisti-leninisti. In tutti e quattro i maggiori argomenti trattati, la situazione nazionale e quella internazionale, la questione del socialismo e la situazione del Partito, il compagno Scuderi ha saputo evidenziarne le questioni fondamentali e, dopo averle messe a fuoco, ci ha dato le chiavi per comprendere la realtà oggettiva e i nostri compiti soggettivi. Penso, per esempio, alla questione del declino storico dell'imperialismo americano dal punto di vista economico e finanziario, ma anche politico e infine militare, che sta trasformando il mondo d'oggi da unipolare, dominato e ipotecato dalla supremazia Usa, a multipolare, dove si moltiplicheranno le contraddizioni e i conflitti interimperialistici e i pericoli di guerra imperialista a mano a mano che si affacceranno e imporranno nuove superpotenze come la Cina e l'India. Penso, per esempio, alla riaffermazione dell'equazione Berlusconi=Mussolini, che gli opportunisti e i falsi comunisti si ostinano a negare in mille modi ricorrendo a sofismi e inventandosi formule strampalate e ipocrite pur di sottrarsi al loro dovere di abbatterlo esattamente come il popolo italiano fece con Mussolini. Grazie al Rapporto del compagno Scuderi abbiamo capito meglio l'attuale situazione nazionale e internazionale. Esso ha radiografato così bene la situazione del Partito indicando sempre le opportune misure per farlo diventare un grande, forte e radicato Partito marxista-leninista. Tra tutte le questioni sollevate sul tema del Partito due sono, a mio parere, le raccomandazioni su cui siamo invitati a prestare grande attenzione: 1) imparare l'arte della propaganda marxista-leninista; 2) imparare a fare bene il gioco di squadra. Imparare l'arte della propaganda marxista-leninista Possedere una linea politica rossa e vincente non serve a niente se non la facciamo vivere nel lavoro di massa, ovvero non sappiamo trasmetterla alle masse in modo efficace attraverso l'azione e la propaganda. E trasmetterla non significa né ripeterla pappagallescamente in forme stereotipate né annacquarla a tal punto da renderla evanescente. Significa anzitutto comprenderne l'essenza e poi scegliere le modalità e le forme migliori e più adeguate al momento politico e alle caratteristiche dei nostri interlocutori. Se non conosciamo bene la linea del Partito, quale linea propaganderemo? non certo la nostra. E tuttavia la conoscenza della linea non potrà essere considerata soddisfacente se non sappiamo applicarla. Dal bilancio del lavoro svolto che è stato tracciato in sede congressuale risulta confermata la verità che i nostri maggiori successi vengono proprio laddove e quando siamo capaci di sposare questi due aspetti: la correttezza della linea politica alla perfetta conoscenza della situazione e dei sentimenti, esigenze e aspettative delle masse a cui in quel preciso momento ci rivolgiamo. Insomma abbiamo capito che la propaganda marxista-leninista non consiste nella combinazione di formule più o meno identiche e buone per tutte le occasioni. Conoscenza della linea e conoscenza della realtà in cui operiamo: camminando su queste due gambe abbiamo conquistato nuovi traguardi e successi e possiamo andare molto lontano. Contando solo su una saremmo zoppi: destinati a vagare nel buio e nella direzione sbagliata oppure a trascinarci con fatica senza riuscire mai a raggiungere la nostra meta. Dobbiamo far sì che la nostra propaganda sia riconosciuta come la proiezione più avanzata e sistematica dei sentimenti, aspettative e speranze provenienti dalle masse stesse a cui noi ci rivolgiamo, altrimenti destinati a rimanere inespressi, malcompresi o frustrati. Al punto da indurle a dire: ecco, la propaganda dei marxisti-leninisti invita a batterci esattamente per quello che noi desideriamo. Deve in sostanza essere riconosciuta come quella che più e meglio di ogn'altra esprime i loro interessi e rivendicazioni. Il radicamento consiste appunto nel processo che ci permette di penetrare all'interno della realtà in cui agiamo, condividendola con le masse e in particolare con quegli elementi più avanzati e combattivi che ne sono i leader stimati e riconosciuti. Imparare a far bene il gioco di squadra Il Rapporto del compagno Scuderi ci invita a fare bene il gioco di squadra. Sarebbe ben strano che stentassimo a comprendere questa elementare verità proprio noi che ci siamo liberamente e consapevolmente riuniti in un partito, cioè in un'organizzazione collettiva, per difendere e affermare le ragioni e la superiorità degli interessi collettivi su quelli individuali, della classe operaia e delle masse popolari su un pugno di profittatori capitalisti. Magari nei principi siamo tutti d'accordo ma poi ci accorgiamo che troppo spesso non sappiamo fare gioco di squadra perché rimaniamo prigionieri, anche inconsapevoli, del nostro individualismo. Essere un grande partito della classe operaia e non un piccolo gruppo ci obbliga a bandire ogni meschina manifestazione di individualismo all'interno della nostra organizzazione come all'esterno, nel lavoro di massa. La consistenza numerica di un partito bolscevico non sarà mai paragonabile a quella di un partito di opinione -avverte Scuderi -, quindi dovremo imparare a convivere con l'esiguità del numero di militanti, anche quando il PMLI sarà grande, forte e radicato. Figuriamoci ora. Ecco perché occorre sempre saper fare gioco di squadra tra le masse, non rimanere isolati ma coinvolgerle, non sostituirsi a esse ma contare e far leva sul loro contributo, anche piccolo o piccolissimo, dar loro fiducia e responsabilità, maggiori naturalmente agli elementi più avanzati, privilegiando le inclinazioni, il carattere e le capacità di ciascuno. Sta qui il segreto che ci permetterà di influenzare e poi promuovere e dirigere movimenti di massa incomparabilmente più numerosi dei nostri militanti che vi operano. Fare gioco di squadra diventa per noi vitale: se è una chiave del nostro successo tra le masse, figuriamoci tra le nostre file. Il compagno Scuderi ci ha ricordato che la lotta tra le due linee è un bene e non un male per il PMLI: non dobbiamo mai rinunciarvi. Ma nel contempo egli ci ha spiegato che esistono tre tipi di errori e quali sono i giusti metodi per affrontarli e risolverli. Occorre maturare nei comportamenti e nello stile di lavoro, pensare prima al Partito che a se stessi, smussare gli attriti caratteriali e personali e mettere la politica al primo posto, senza lasciarsi condizionare da simpatie o antipatie riconoscendo gli errori, quando li commettiamo, senza resistenze o remore. La fermezza politica che contraddistingue noi marxisti-leninisti si accompagni alla duttilità nei rapporti tra compagno e compagno, l'intransigenza nei principi, alla comprensione e alla dialettica per la risoluzione delle contraddizioni in seno al popolo. Contraddizioni che sempre esisteranno nelle nostre file ma che è nostro dovere evitare che si trasformino in antagonistiche. Le qualità di un quadro, a qualsiasi istanza egli appartenga, sta appunto nella capacità di conoscere bene le caratteristiche politiche e personali di tutti i militanti con cui lavora e sa valorizzarli, aiutarli a crescere e ottenere il meglio da loro. Tutte le istanze, dal centro alla periferia, devono saper fare bene, ciascuna con i rispettivi ruolo e competenze, il gioco di squadra. Tutti i militanti devono sostenersi l'un l'altro e sostenere anche chi critichiamo e chi sbaglia, sgombrare il terreno da ruggini e attriti interpersonali e secondari e collaborare alla causa comune, senza riserve e infantilismi e, soprattutto, imparare, imparare, imparare dai più bravi sempre e comunque, così come l'intero Partito ha imparato e continua a imparare dal compagno Scuderi e dal suo Rapporto al 5° Congresso nazionale del PMLI. Facciamo in modo che la linfa vitale del Rapporto al 5° Congresso continui nel tempo ad alimentare lo sviluppo e la crescita del PMLI perché da Gigante Rosso solo nella testa lo diventi anche nel corpo. Avanti con forza e fiducia verso l'Italia unita, rossa e socialista! Con i Maestri e il PMLI vinceremo! 18 marzo 2009 |