Quand'era ad di Intesa San Paolo fu responsabile di un'evasione fiscale da 1,15 miliardi Passera indagato per dichiarazione fraudolenta e infedele È il terzo esponente del governo indagato per fatti di corruzione e reati fiscali Dopo i sottosegretari Carlo Malinconico (coinvolto nelle inchieste sulla cricca degli appalti per le vacanze pagate a sua insaputa da Francesco De Vito Piscicelli) e Andrea Zoppini (indagato per frode fiscale e dichiarazione fraudolenta) il primo luglio è finito nel registro degli indagati della procura di Biella anche il potente ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera. In particolare, all'ex amministratore delegato di Intesa San Paolo vengono contestate operazioni di "arbitraggio fiscale internazionale" effettuate tra il 2006 e il 2007 dall'allora controllata del gruppo milanese Biverbanca (a fine 2007 ceduta a Mps e da pochi giorni passata nell'orbita della Cassa di risparmio di Asti). Passera risulta perciò indagato per "dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici" (pena da un anno e sei mesi a sei anni) e per dichiarazione infedele (pena da uno a tre anni), in quanto rappresentante firmatario della dichiarazione fiscale per il 2006. La Procura di Biella, competente territorialmente su Biverbanca (che ha sede nel capoluogo piemontese), ha firmato il provvedimento sulla base dei riscontri investigativi della Guardia di Finanza di Milano che ha passato al setaccio i conti del gruppo aprendo un processo verbale di contestazione presso l'Agenzia delle entrate. Sotto questo punto di vista, la vicenda si è già conclusa alla fine del 2011 con Intesa che ha chiuso il contenzioso con l'Agenzia delle entrate giungendo a un accordo transattivo per 270 milioni su una contestazione totale di 1,15 miliardi. L'inchiesta riguarda in particolar modo un'operazione di pronti contro termine (un prestito di denaro scambiato con un prestito di titoli) effettuata con una controparte internazionale, il Credit Suisse che aveva creato un veicolo britannico ad hoc (La Defense II plc). Per il nucleo tributario delle Fiamme gialle milanesi, l'operazione avrebbe sfruttato le asimmetrie tra il sistema impositivo di Italia e Regno Unito, creando un credito fiscale per imposte pagate all'estero. L'operazione ha ottenuto l'assenso anche dagli uffici legali della banca per quello che però secondo i finanzieri si tratterebbe di un "illegittimo extrarendimento" che coinvolge anche il ministro Passera. Insomma in pochi mesi di attività il governo del tecnocrate liberista borghese Monti conta già un ministro e due sottosegretari azzoppati dalla lupara giudiziaria; in proporzione ai giorni di governo in carica è riuscito a battere il record del suo predecessore Berlusconi; altro che trasparenza, serietà e giustizia, la verità è che siamo di fronte a un governo che anche sul piano giudiziario conferma una vergognosa continuità con chi l'ha preceduto. 4 luglio 2012 |