Il PD impugna tricolore e Costituzione invece di sollevare la piazza per abbattere il massacratore sociale "Ricostruzione. Un grande Paese merita un futuro migliore" è la parola d'ordine che campeggiava il 5 novembre sul palco della manifestazione del PD. Tralasciando un attimo la non secondaria questione che prima della "ricostruzione" esiste il concreto problema politico di spazzar via, oltre che Berlusconi, il regime da esso creato, una domanda sorge spontanea: il futuro che propone Bersani cosa avrà di "migliore" per le masse popolari rispetto al presente regime neofascista e all'attuale macelleria sociale? Nulla se, come appare evidente dalla manifestazione romana, nel "futuro migliore" le scelte sociali e politiche, i simboli e i riferimenti ideologici che il PD tenterà di propinare alle masse sono i medesimi che oggi ad esse propinano i neofascisti. Nella manifestazione del PD dominavano l'inno di Mameli e il tricolore, patriottardi simboli di tutte le fazioni della classe dominante borghese, che ha scaricato sulle masse popolari italiane tutto il costo della crisi e delle guerre d'aggressione in giro per il mondo; mentre il cadavere della Costituzione borghese del '48, fatta a pezzi, oltre che da Berlusconi, dagli stessi dirigenti del PD che, Bersani in testa, il 5 novembre veniva brandito come un'invincibile arma di rivalsa antiberlusconiana. Il fatto è che il 5 novembre è andato in scena l'ennesimo inganno parlamentarista, elettoralista, riformista e pacifista dei dirigenti del PD che ci propinano un inesistente "popolo tricolore", ci rinnovano l'appello alla mortale "coesione sociale" secondo i dettami della classe dominante borghese in camicia nera, in testa il nuovo Vittorio Emanuele III, Napolitano e il massacratore sociale, Berlusconi. Occorre respingere al mittente la strategia di tentare di mummificare le piazze, avvolgendole nel tricolore e cantandogli il nazionalistico inno di Mameli, per addormentarle nell'illusione che spazzato via Berlusconi per via parlamentare ed elettorale, ammesso sia possibile, le condizioni di vita delle masse cambieranno. Per farla finita in maniera definitiva con questo regime, l'unica soluzione è sollevare la piazza per abbattere il massacratore sociale. 9 novembre 2011 |