Imponente manifestazione nazionale dei pensionati al Palaottica di Roma In 15 mila per chiedere più soldi per le pensioni e i non autosufficienti Rivalutazione automatica per il recupero totale dell'inflazione. Una legge per gli anziani non più abili Al governo: "senza risposte continueremo la lotta" I pensionati sono scesi in lotta. Lo hanno fatto con una manifestazione nazionale promossa dai sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil il 15 maggio. In 15 mila si sono ritrovati al Palaottica di Roma per criticare la politica sociale del governo Prodi e per rivendicare un congruo aumento degli assegni pensionistici, un meccanismo di rivalutazione dei redditi dei pensionati, falcidiati dall'inflazione e l'approvazione da parte del governo e del parlamento di un'adeguata legge di sostegno per gli anziani non autosufficienti. L'80 per cento dei pensionati percepisce assegni sotto i mille euro mensili, il 50% sotto i 500. Nel volantino sindacale unitario, redatto per la manifestazione si legge infatti che le pensionate e i pensionati "chiedono il recupero del potere d'acquisto delle pensioni perso negli ultimi anni e meccanismi strutturali in grado di difendere il loro valore nel tempo". "Chiedono una legge nazionale sulla non autosufficienza... per dotare l'Italia di una rete di servizi e sostegni adeguati a favore delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie, su cui grava l'onere dell'assistenza". "Chiedono di essere coinvolti in una vera trattativa con il Governo sulle diverse problematiche che investono la popolazione anziana e il welfare". Nei giorni precedenti l'iniziativa di lotta i segretari generali di Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil, Betty Leone, Antonio Uda, Silvano Miniati, avevano mandato una lettera aperta al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al presidente del Consiglio, Romano Prodi e ai presidenti di Camera e Senato, Bertinotti e Marini per denunciare le condizioni di crescente disagio e povertà di oltre 16 milioni di pensionate e pensionati, pari al 20% della popolazione, per criticare l'indifferenza e l'abbandono di essi da parte dei governi che si sono succeduti, da quello precedente del neoduce Berlusconi, a quello attualmente in carica dell'Unione di Prodi. Quest'ultimo, nella Finanziaria del 2007 aveva persino introdotto nuovi ticket sanitari, a danno principalmente degli anziani, ora congelati a seguito delle proteste sviluppatesi in tutte le regioni d'Italia. Le questioni poste al centro della manifestazione. In testa una adeguata e certa rivalutazione delle pensioni. Negli ultimi 15 anni, è stato denunciato, le pensioni hanno perso il 30% del potere d'acquisto. E senza l'introduzione di un meccanismo di rivalutazione automatica che permetta il recupero totale dell'inflazione, il valore delle pensioni continuerà a scendere senza soluzione di continuità. Ciò si rende necessario e urgente anche perché i pensionati, diversamente dai lavoratori, non hanno periodici rinnovi "del contratto". E poi il sostegno agli anziani non autosufficienti. Che in Italia sono ben 2 milioni e 800 mila quasi tutti a carico delle famiglie, visto che solo 300 mila godono di un aiuto in istituto. Esplicite le critiche indirizzate al governo Prodi per le mancate realizzazioni dopo le promesse lanciate nella campagna delle ultime elezioni politiche, la legge per i non autosufficienti, per esempio; la misera cifra di 100 milioni di euro stanziati nell'ultima manovra finanziaria per l'assistenza agli anziani; non aver chiamato al tavolo "concertativo" per la "riforma" del welfare i sindacati dei pensionati; il ventilato aumento dell'età pensionabile per le donne. "E' inaccettabile - ha detto Betty Leone - ed offende quelle donne che oggi hanno 57/58 anni, con carriere frammentate e salari bassissimi che sperano di poter andare finalmente in pensione dopo aver dato un contributo significativo alla cura e al sostegno delle famiglie". Quando rivendichiamo l'aumento delle pensioni, hanno spiegato i sindacati, intendiamo non solo quelle basse (577 euro mensili) ma anche le altre, di importo medio. E non accetteremo, hanno aggiunto, uno scambio tra elevazione dell'età pensionabile, riduzione dei coefficienti e ritocco delle pensioni basse che metterebbe in contrasto i pensionati da una parte e i lavoratori e i giovani dall'altra. A Prodi, e ai ministri Padoa-Schioppa e Damiano, chiedono comunque risposte positive e tempestive. Altrimenti, hanno annunciato, la lotta proseguirà. Per il 12 giugno è già stata programmata una nuova giornata nazionale di mobilitazione. Inoltre, se le confederazioni sindacali dovessero proclamare lo sciopero generale di tutte le categorie di lavoratori, i pensionati nelle manifestazioni ci saranno, in prima fila. 23 maggio 2007 |