I pescatori chiedono che non vengano sequestrate le imbarcazioni che salvano i migranti in mare Come la Bossi-Fini affoga i migranti Agghiacciante denuncia dei pescatori di Lampedusa Dal nostro corrispondente della Sicilia Vito Fiorino alle 6.30 del 2 ottobre era giunto per primo con la sua barca sul luogo del naufragio, lanciando l'SOS alla Guardia costiera e ai pescherecci della zona. "Ci siamo sbracciati per cercare di salvare quante più persone potevamo - ha dichiarato - ne abbiamo portate in salvo 47. Ho visto su tutti i siti di Internet il video di uomini della Capitaneria di porto che riprendeva un salvataggio. Mi chiedo perché facevano riprese invece di salvare la gente"? E continua giustamente infuriato: "Hanno rifiutato di prendere a bordo qualche persona che avevamo già salvato perché il protocollo, hanno detto, lo vietava". Una tale solerzia nell'applicare leggi, protocolli e ordini contro i migranti ci fa venire in mente le SS e il gelido sistema di sterminio nazista. Un altro pescatore dichiara: "Non ce la facevamo a tirarli su perché ci scivolavano dalle braccia. Per imbarcare venti naufraghi ci abbiamo messo un'ora. Se ne andavano a fondo così, come niente". Che faceva la guardia costiera intanto mentre filmava? Attendeva da Roma le autorizzazioni a raccogliere i migranti, secondo qualcuno, che intanto annegavano. È necessaria un'inchiesta giudiziaria sul comportamento della Guardia costiera e della Finanza, che si estenda a individuare le eventuali responsabilità a livello governativo della lentezza nei soccorsi denunciata da più parti. Un giovane lampedusano ha inoltre dichiarato: "Ci sequestrano la barca. Ma come! Arriviamo per salvarli, arrivate anche voi Guardia costiera, non lo vedete che stiamo facendo un salvataggio? Ci sequestrate pure la barca! Questa è la Bossi-Fini, vergogna. La legge del mare dice che anche un cadavere lo devi prendere a bordo. Loro vogliono invece che li buttiamo pure a mare. Razzisti sono razzisti!" Al ministro dell'interno Alfano che aveva proposto il Nobel a Lampedusa i pescatori indignati rispondono: "Non vogliamo il Nobel ma un nuovo corso". L'abolizione della Bossi- Fini e aiuti concreti ai migranti e all'isola. Onore ai pescatori e alle masse popolari di Lampedusa che si sono sbracciati per salvare e accogliere i naufraghi, malgrado abbiano rischiato la loro stessa vita e il sequestro della barca, dunque la rovina economica per le loro famiglie! Il PMLI non smetterà mai di ringraziarli per la loro generosità e la loro opposizione ad una legge criminale. Chiediamo, inoltre, che essi non abbiano conseguenze, che il governo immediatamente dia disposizioni perché non vengano sequestrate le imbarcazioni ai pescatori lampedusani che salvano i migranti in mare. Chiediamo anche che venga archiviata l'incriminazione per immigrazione clandestina dei migranti superstiti. Ci domandiamo, inoltre, se non sia possibile incriminare, quantomeno per strage colposa, i due firmatari della criminale legge nazista Bossi-Fini, coloro che in parlamento l'hanno votata e imposta alle masse popolari siciliane e italiane. Che la barbarie della Bossi-Fini venga immediatamente abrogata senza tornare alla Turco-Napolitano! Che le frontiere dell'UE vengano aperte! 9 ottobre 2013 |