La Cina imperialista strappa punti alla superpotenza americana Petrochina E' in testa nel mondo Exxon scende al secondo posto, segue General Electric L'azienda con la maggiore capitalizzazione al mondo è il colosso energetico cinese Petrochina che grazie all'esordio in borsa sulla piazza di Shanghai lo scorso 4 novembre, con la vendita per la prima volta al pubblico del 2% delle proprie azioni, ha registrato una cifra pari a circa mille miliardi di dollari. Un valore più del doppio della fino ad allora prima società, la petrolifera americana Exxon che sulla base del prezzo di chiusura del titolo alla borsa di New York vale 488 miliardi di dollari. Scala al terzo posto l'altra multinazionale americana General Electric, ancora più distanziata. Nelle schede delle società che vendono azioni la Petrochina è definita una compagnia integrata che si occupa di ricerca, esplorazione, estrazione, trasporto, raffinazione e commercializzazione di petrolio, gas naturale e prodotti derivati. La sua attività ricopre tutte le fasi del processo di sfruttamento delle fonti di energia fossile da idrocarburi: dai giacimenti agli oleodotti e ai gasdotti, dalle raffinerie alla petrolchimica, ai carburanti commercializzati dai distributori. Per le attività è considerata la terza compagnia al mondo, dopo Exxon e British Petroleum, e ritenuta un investimento "sicuro". Quotata alle borse di New York e Hong Kong ha esordito col botto a quella di Shanghai con le azioni vendute in chiusura con un rialzo del 163,23 per cento del prezzo iniziale. La Petrochina Company Limited fa parte del colosso asiatico China National Petroleum Corporation (CNPC), è la più grande compagnia petrolifera cinese fondata nel 1999 e controllata all'86% dallo stato. Fra i possessori di azioni private registrava fino all'ottobre scorso la Berkshire Hathaway del capitalista americano Warren Buffett, il secondo uomo più ricco del mondo, che ha lasciato prima dell'esordio alla borsa di Shanghai. Assieme alle altre due imprese pubbliche, la Sinopec e la Cnooc, detiene il 90 per cento della produzione di derivati del petrolio della Cina e controlla da sola il 71 per cento delle riserve di petrolio del paese. Il collocamento alla borsa di Shanghai di Petrochina ha fatto registrare la maggiore Ipo (Initial Public Offering, offerta pubblica iniziale) di quest'anno al mondo, sorpassando il fresco record segnato da un'altra società cinese, la China Shenhua, approdata sul listino a settembre. Ha raccolto 66,8 miliardi di yuan contro i 66,6 miliardi di Shenhua. Il botto della chiusura con un rialzo del 163,23 per cento del valore delle azioni nel giorno del collocamento è durato invece un giorno, superato il 5 novembre dalla collocazione del titolo sulla borsa di Hang Kong di Alibaba, il colosso cinese del commercio via Internet il cui titolo ha fatto registrare un rialzo del 165%. Una striscia di record registrata dalle grandi società cinesi che sottolinea come la Cina imperialista stia recuperando punti anche alla maggiore diretta concorrente, la superpotenza americana. 28 novembre 2007 |