Pontedera (Pisa) Gli operai Piaggio contro i sabati lavorativi Ancora divergenze tra i lavoratori e i vertici sindacali Dal corrispondente della Cellula "Vincenzo Falzarano" di Fucecchio Gli operai della Piaggio di Pontedera (Pisa) non ci stanno a subire le prepotenze dell'azienda, anche al costo di scontrarsi con le segreterie della FIOM, ossia con coloro che dovrebbe rappresentarli. Prima per maggio, in seguito anche per giugno, la Piaggio ha preteso il sabato lavorativo. I lavoratori contestano duramente l'azienda guidata da Colaninno che, anche con il consenso dei sindacati, vuole fare e disfare l'organizzazione produttiva a proprio piacimento. Dopo un lungo periodo di cassa integrazione finito nel 2010 ora pretende i sabati lavorativi mentre ha mandato in mobilità 400 dipendenti e annullato la certezza di un contratto stabile a 250 dipendenti (come previsto dall'accordo) e accorciato il periodo del contratto a termine a tanti altri. Questi fatti confermano la giustezza della posizione della Rsu-FIOM aziendale che si è opposta all'ultimo accordo aziendale. Un accordo in cui la Piaggio richiamava in modo del tutto strumentale la crisi economica con il chiaro obiettivo di diminuire il lavoro stabile e far lavorare di più chi rimaneva in fabbrica. Proprio di sabato ci sono stati scioperi di otto ore sia a maggio che a giugno e le adesioni sono andate sempre in crescendo, passando da un 15% fino ad arrivare a un 50% di adesioni. Fulcro di queste agitazioni sono i combattivi operai del reparto 2R (due ruote), che assieme agli altri lavoratori contestano più in generale l'aumento dei ritmi di lavoro e la mancanza di democrazia sindacale. Sono infatti palesi le differenze di trattamento tra i delegati CISL, UIL e UGL che possono agire indisturbati nei vari reparti e quelli della FIOM che sono rigidamente controllati e ostacolati. Sui sabati c'è stata nuovamente rottura tra gli operai e i vertici sindacali come avvenne in occasione della firma dell'accordo aziendale, in particolare con la federazione provinciale pisana della FIOM. Quest'ultima, pur criticando l'atteggiamento della Piaggio e dichiarando di rispettare le decisioni dei rappresentati aziendali, a maggio con una lettera precisava che la FIOM-CGIL non aveva indetto alcun sciopero per il sabato successivo né aveva intenzione di proclamarlo perché pensa che questo strumento "non sia il più incisivo e idoneo". A questa è seguita una lettera della Rsu aziendale alla FIOM provinciale e a quella nazionale dove si critica il giudizio che scioperare è sbagliato e rivendicava il diritto di lottare con questo e altri mezzi per il diritto a una maggiore democrazia, per migliori condizioni di lavoro e dignità dentro la fabbrica. Il PMLI sta con gli indomiti lavoratori della Piaggio. 29 giugno 2011 |