La piattaforma del PMLI sui rifiuti in Campania 1) Dimissioni del governatore Bassolino, fine del commissariamento straordinario. 2) Ripristinare i servizi di difesa, controllo e protezione ambientale dei distretti sanitari di base (Dsb), potenziare in mezzi e personale i servizi di epidemiologia e prevenzione collettiva. 3) Abolire gli incentivi per la produzione di ecoballe e per l'incenerimento dei rifiuti, visto che il Cdr non può essere considerato né fonte di energia pulita né tanto meno, fonte rinnovabile. 4) Fuori per sempre i privati, le multinazionali e la camorra dalla raccolta e dallo smaltimento. 5) Vietare su tutto il territorio regionale la costruzione di termoinceneritori, smantellare o riconvertire ad altro uso il mostruoso impianto di Acerra e i 7 Cdr. 6) Scovare e punire con pene severissime i trafficanti di rifiuti tossici, "speciali", nucleari, associati o meno in cosche mafiose, e i loro mandanti annidati nei circoli industriali, dell'alta finanza e nelle istituzioni. Punire le industrie che producono o utilizzano imballaggi e plastica se non riducono e non riciclano questi materiali in entrata e in uscita. Punire penalmente i neopodestà che non promuovono e non controllano il buon andamento della raccolta differenziata. 7) Avviare subito in ogni comune, frazione e quartiere un serio piano di riduzione, differenziazione porta a porta e riciclaggio dei rifiuti, sganciato da qualsiasi tipo di incenerimento e coadiuvato da una campagna di informazione nelle scuole e sui mass-media. 8) Avviare subito un grande piano straordinario di assunzioni stabili, a salario intero, a tempo pieno e sindacalmente tutelate nei settori pubblici della raccolta differenziata e delle bonifiche. Stabilizzare i precari, gli Lsu, i lavoratori in nero e i cosiddetti volontari dell'ambiente. 9) Condannare per disastro e strage dolosa in modo esemplare la Fibe e la Fisia spa, del gruppo Impregilo, che hanno lucrato per un decennio sui finanziamenti pubblici, che hanno "gestito" senza scrupolo gli impianti di Cdr, i siti di stoccaggio delle ecoballe e le discariche in totale violazione delle leggi in materia di protezione dell'ambiente, della salute pubblica, di difesa del suolo, delle acque e dell'aria e le stesse norme che regolano la produzione del cosiddetto "combustibile derivato dai rifiuti". 10) Condannare per disastro ambientale e igienico-sanitario e strage colposa i commissari straordinari che si sono succeduti a partire dal 1997. 11) Destinare i fondi derivanti dal risarcimento danni in sede civile, non meno di 2 miliardi di euro, per avviare un serio piano di bonifica dei siti inquinati a cominciare dai martoriati territori di Acerra, Aversa, Bacoli, Caivano, Castelvolturno, Giugliano, Villaricca, Melito, Marcianise e Villaliterno tra Napoli e Caserta. 12) Estendere il risarcimento ai contusi e feriti durante la repressione poliziesca di Acerra del 29 agosto, ai lavoratori intossicati durante l'infinita "emergenza" (come pompieri e camionisti), alle famiglie dei deceduti per tumori o malformazioni direttamente collegabili all'intossicazione da diossina e altri cancerogeni derivanti dalla malagestione dello smaltimento dei rifiuti, nonché agli agricoltori e agli allevatori rovinati e espropriati, a partire dal massacrato territorio giuglianese e nolano. 13) Rivendicare che sulla gestione e destinazione dei fondi l'ultima parola spetti alle masse popolari e ai comitati in difesa della salute e dell'ambiente. 14) Bloccare subito la nuova gara per l'affidamento del servizio di smaltimento dei rifiuti e la gestione dei termovalorizzatori di Acerra e S. Maria la Fossa per impedire che vadano nuovamente a finire nelle mani degli speculatori privati, degli imprenditori camorristi e delle grandi multinazionali del Nord. 15) Ripubblicizzare e potenziare le aziende comunali e ex-municipalizzate, come l'Asia, e i depuratori, vietare ogni sorta di subappalto per i servizi di raccolta, differenziazione e smaltimento. 16) Chiudere per sempre e bonificare tutte le discariche non a norma, in vicinanza di siti "protetti", zone agricole o centri abitati (Terzigno, Lo Uttaro, Pianura, cave del casertano, Massa Soprana, Serre, Montecorvino Rovella, Ariano Irpino, Taverna del Re). 17) Trasportare i rifiuti residui dalla differenziazione e dal riciclaggio nelle discariche controllate che devono essere collocate lontano dai centri abitati e nel rispetto dell'ambiente e del paesaggio. PMLI.Campania 18 luglio 2007 |