Il sermone di Scalfaro ai giovani Non astenetevi e amate la costituzione di Federico Picerni* Non astenetevi e amate la Costituzione; non contestate il sistema ma accettatelo in blocco: questa la sostanza del sermone che l'ex presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro ha tenuto ai giovani nel suo libro Di sana e robusta Costituzione, in cui risponde ad alcune domande di Carlo Alberto dalla Chiesa circa l'attualità della Costituzione. Tutte parole d'ordine, queste, che guardacaso giungono proprio a poca distanza dal trionfo dell'astensionismo alle elezioni regionali di marzo. Nei brani riportati da Repubblica dell'11 maggio, Scalfaro rivolgendosi ai giovani si lancia in una difesa a spada tratta del sistema capitalista, invitandoli a non osare contestarlo e bacchettando anzi coloro che addirittura si permettono di astenersi. Secondo questo ex DC e ora eroe del PD, infatti, chi si astiene "pecca" di qualunquismo, si disinteressa della politica, prende "una posizione politica che ha conseguenze politiche negative su tutta la società". Sì perché, continua Scalfaro, "la politica" (leggi il capitalismo) "non consente contestazioni" (sic!); tant'è che arriva alla conclusione che "è doveroso cercare una soluzione magari poco soddisfacente, ma comunque una soluzione", insomma bisogna turarsi il naso e votare comunque, anche se si vota chi al momento è meno delinquente del più delinquente. Nella sua difesa del sistema politico borghese, Scalfaro fantastica su una presunta società democratica ideale che sarebbe, a suo dire, garantita dalla Costituzione. La democrazia sarebbe "uno stile di vita, universale e completo", che assicura un armonioso rapporto fra il cittadino che elegge il parlamentare che a sua volta si impegna a mettere in pratica le richieste del cittadino. Basta guardarsi intorno per concludere che Scalfaro vaneggia. Il succo del suo sermone ai giovani lo dice lui stesso: "La Costituzione è da amare". Tutto questo discorso ci stimola due riflessioni. In primo luogo la borghesia, che stavolta ha in Scalfaro il suo portavoce, ha paura dell'astensionismo. Pur screditandolo come disinteresse, antipolitica e via dicendo (addirittura come offesa al sacrificio dei partigiani, morti sì per la libertà, ma non certo per questo sistema!), la borghesia riconosce che l'astensionismo è una chiara "posizione politica" (Scalfaro); ed è, aggiungiamo noi, la posizione di chi vuole opporsi al regime neofascista, alle sue istituzioni e ai suoi partiti. In secondo luogo, la battaglia in difesa della Costituzione contro gli stravolgimenti in senso neofascista, presidenzialista e federalista del neoduce Berlusconi viene sfruttata per poi difendere il capitalismo facendo leva sui giusti sentimenti antifascisti delle masse. Ecco perché il PMLI da tempo denuncia che la "difesa della Costituzione" è una parola d'ordine fuorviante, innanzitutto perché si vuole difendere una Costituzione che non c'è più, stravolta come è stata dai governi di destra e "sinistra", ma anche perché occorre guardare avanti: se si vuole davvero cambiare la società, allora bisogna cominciare a lottare contro questo regime neofascista, presidenzialista, federalista e interventista, non difendere il sistema attuale, come invece fanno Scalfaro e tutta la "sinistra" borghese. I giovani di sinistra, tutti i giovani che vogliono cambiare la società, non devono farsi abbindolare dalle falsità di Scalfaro e compari; a loro proponiamo di unirsi al PMLI come militanti o simpatizzanti per conquistare l'Italia unita, rossa e socialista. *Responsabile per il lavoro giovanile del CC del PMLI 19 maggio 2010 |