Insediato il nuovo Consiglio comunale di Milano Pisapia procede con le privatizzazioni per recuperare fondi Per meglio servire gli interessi capitalistici in vista di Expo 2015. Sul bilancio di Palazzo Marino pende un buco di quasi mezzo miliardo lasciato dalla Moratti Redazione di Milano Il 20 giugno si è svolta a Palazzo Marino la prima seduta del nuovo Consiglio comunale di Milano in cui ha esordito il neopodestà Giuliano Pisapia, presentando ufficialmente la sua giunta arancione. La seduta è stata seguita in diretta da qualche decina di persone tramite i maxi schermi piazzati nella sala accanto a quella consigliare e nell'adiacente Piazza San Fedele. Con queste iniziative d'immagine il neopodestà arancione sparge illusioni di falsa partecipazione democratica inaugurando un "nuovo corso" della politica cittadina che, lungi dal coinvolgere le masse nelle decisioni politiche e sociali, in realtà si riduce in un'operazione propagandistica di stampo presidenzialista accentrata sulla persona del neopodestà e si rivolge alle masse popolari solo come spettatrici delle decisioni prese nel Palazzo. Nel suo intervento il neopodestà della "sinistra" borghese ha annunciato un ammanco di quasi mezzo miliardo di euro nel bilancio, mentre la ex neopodestà Moratti, intervenendo a sua volta come consigliera, dichiarava di aver lasciato addirittura un attivo di 48 milioni più che sufficienti per chiudere in pareggio il bilancio del 2011. Come rimpinguare le casse del comune? Anziché rimunicipalizzare le Spa partecipate, permettendo che gli utili vengano reinvestiti nei servizi pubblici, Pisapia intende sanare il deficit, svendendo le azioni delle suddette società a cominciare da Sea, Serravalle. Mentre, per aumentare il valore delle azioni della ex municipalizzata e oggi partecipata Azienda Trasporti Milanesi Spa (per poi ricavarne altri utili dalla vendita di una parte delle azioni), la giunta Pisapia sta considerando l'ipotesi di aumentare la tariffa urbana dei trasporti pubblici da 1 a 1,20 euro in barba alla promessa elettorale dei mezzi pubblici gratuiti agli ultra sessantacinquenni. Questo recupero non servirà a finanziare i servizi pubblici ma per acquistare le azioni della newco di EXPO 2015 per servire al meglio gli appetiti degli speculatori immobiliaristi e dei monopoli capitalistici. 6 luglio 2011 |