La polizia greca carica i precari sull'Acropoli Il 14 ottobre il governo del socialista Giorgio Papandreu ha spedito un nugolo di poliziotti sull'Acropoli ateniese per cacciare il centinaio di lavoratori precari che lo avevano occupato il giorno precedente; operazione riscita a colpi di manganello e di lacrimogeni e con cinque fermati. Un gruppo di precari del ministero della Cultura avevano occupato l'Acropoli e steso un grande striscione con la scritta "non pagheremo per i vostri errori" per protestare contro il licenziamento di 320 dipendenti con il contratto in scadenza alla fine del mese, sui circa 800 impiegati al ministero, e reclamavano il pagamento degli stipendi arretrati, sospeso dal governo da molti mesi. Diversi precari lavorano da 18 anni con contratti a sei mesi e recentemente un tribunale cui si erano rivolti aveva sentenziato che questi precari "coprono bisogni incessanti e fissi nel ministero della cultura" e in base alla legge il loro contratto avrebbe dovuto essere sostituito con un altro a tempo indeterminato. Il governo di Atene, nel quadro del piano di austerità per far fronte alla crisi economica definito con l'Aunione europea e il Fondo monetario internazionale, ha invece deciso di tagliare gli organici a partire dal non rinnovo dei contratti a termine. E il tasso di disoccupazione nel paese è salito a luglio al 12%, dal 9,6% dello stesso mese del 2009. 20 ottobre 2010 |