La Polonia firma l'accordo sullo scudo spaziale Usa "Risposte asimmetriche" della Russia Nel pieno della crisi georgiana, il 14 agosto scorso, Usa e Polonia annunciavano la definizione dell'accordo sullo scudo spaziale. Il vice ministro degli esteri polacco Andrzej Kremer e il capo dei negoziatori americani John Reed firmavano a Varsavia l'intesa che dava il via libera all'installazione di 10 missili intercettori in Polonia entro il 2012; con l'accordo sottoscritto il 9 luglio a Praga per la costruzione di una base radar nella Repubblica Ceca a 60 chilometri dalla capitale e le strutture già realizzate in Groenlandia e Gran Bretagna, lo scudo di Bush può iniziare a prendere forma. In base all'accordo il governo di Varsavia ha ottenuto, in cambio del dispiegamento dei missili intercettori, la fornitura di una battteria di missili antimissile Patriot e una maggiore cooperazione militare da parte di Washington. Il primo ministro polacco Donald Tusk sottolineava che "per rendere la Polonia sicura gli americani forniranno in futuro una seconda batteria di Patriot e dei caccia F16". La trattativa fra le due capitali, avviata dal precedente governo di destra polacco, si era arenata con la vittoria elettorale del partito di Tusk e con il nuovo governo che chiedeva di poter disporre dei Patriot. Richiesta rifiutata dagli Usa. La reazione russa nella crisi della Georgia ha spinto le due parti a stringere i tempi e a trovare un compromesso: la prima batteria di Patriot dislocata in Polonia resterà sotto il controllo del Pentagono. Per ammorbidire le reazioni della Russia il ministro degli esteri polacco annunciava che la Polonia era disposta a consentire ispezioni russe al sito dello scudo americano. Non era chiaro se gli Usa avessero accettato tale postilla ma in ogni caso la reazione di Mosca era stata durissima. Il vice capo di stato maggiore russo Anatoli Nogovitsin affermava che "ospitando lo scudo spaziale Usa, la Polonia si mette da sola nel mirino della risposta russa". Reagiremo "e non solo per vie diplomatiche", comunicava il ministero degli Esteri russo, sottolineando che la realizzazione dello scudo tra Polonia e Repubblica ceca non "migliorerà per nulla la sicurezza del continente" e "dà il via alla corsa agli armamenti in Europa e non solo". Il 20 agosto la firma ufficiale dell'accordo tra la segretaria di stato americana Condoleezza Rice e il ministro degli esteri polacco Radoslaw Sikorski era accompagnata dalle "risposte asimmetriche" promesse dal premier russo Vladimir Putin, fra le quali il ripristino dei voli dei bombardieri strategici di Mosca, i test sui missili in grado di bucare lo scudo e l'intesa raggiunta con la Bielorussia per la firma di un trattato su un sistema unico di difesa antiaerea e antimissile fra i due paesi. 24 settembre 2008 |