Polonia Il parlamento e il governo Tusk hanno rimosso il campo di concentramento Bereza-Kartuska Il governo fascista dei "Pan" vi rinchiuse migliaia di operai e contadini antifascisti e comunisti Dal corrispondente della Organizzazione di Wroclaw in Polonia del PMLI Il parlamento polacco ignora la tragedia che negli anni '30 ha riguardato le deportazioni di massa degli operai e dei contadini polacchi antifascisti che si opponevano in modo deciso alle repressioni, ai soprusi ed alle umiliazioni inflittegli dall'allora Polonia fascista dei "Pan". Oggi gli attuali governanti fanno finta di niente. I media borghesi polacchi non menzionano mai le deportazioni, le torture, le ingiustizie, le fucilazioni di massa che subirono le masse in lotta. L'esempio più lampante di questa rimozione storica da parte della classe dominante borghese polacca è il campo di concentramento di Bereza-Kartuska, situato ai confini tra l'attuale Polonia e la Bielorussia. In questo lager venivano internati gli oppositori dell'allora regime fascista polacco, la maggior parte dei quali era comunista. I metodi di repressione erano paragonabili a quelli usati dai nazisti. Torture fisiche erano inflitte sistematicamente ai prigionieri. Tra queste vi era quella di costringere gli internati a stare fermi in determinate posizioni e chi cedeva veniva colpito alla nuca con la canna del fucile. Oppure quella di chiamare all'alba l'adunata nel piazzale e costringere i prigionieri, con indosso le sole mutande, in posizione supina. Chi cadeva per primo veniva colpito ripetutamente con il fucile fino a perdere conoscenza. L'ennesima tortura e forse la più crudele era che gli internati dovevano stare al gelo, nudi, distendersi per terra in mezzo alla neve e strisciare come vermi per tutto il cortile. Chi non aveva le forze per continuare veniva bastonato da più guardie, che non soddisfatte di tutto ciò, calpestavano con tutto il loro peso le vittime. Questo lager era in grado di accogliere oltre 400 prigionieri. Si parla di un elevatissimo e imprecisato numero di vittime. Alle fucilazioni sistematiche si aggiungano le morti per assideramento, disidratazione, tifo ed altre malattie. E poi ci sono gli stupri fatti dalle guardie fasciste sui compagni internati, le umiliazioni e le vessazioni come quella di cospargergli il corpo con gli escrementi. Tutto questo era all'ordine del giorno. Il campo fu liberato dall'arrivo delle truppe comuniste polacche e bielorusse. Una memoria storica che gli abitanti del luogo tengono ben viva nelle loro menti. Perciò vorrebbero che il parlamento varasse una legge per ricordare quest'immane tragedia che è costata morte e sofferenze a migliaia di antifascisti e comunisti. Una memoria storica che per contro i media polacchi hanno rimosso. C'è poco da stupirsi dell'atteggiamento dei media e dei partiti di governo, visto che a comporlo sono per la maggior parte nazionalisti, fascisti, cattofascisti. "Magistralmente" guidati dal governo Tusk e dal presidente della repubblica Kaczinski, appoggiati dal sindacato clerico-fascista e tirapiedi dei padroni Solidarnosc. 21 ottobre 2009 |