Lottizzazione delle poltrone: man bassa degli uomini di Prodi Rifondazione si lamenta perché rimasta a bocca asciutta Di fronte all'indecente lottizzazione operata dal dittatore democristiano Prodi che, da quando è tornato a Palazzo Chigi, non fa altro che piazzare i suoi uomini ai vertici degli enti e delle aziende pubbliche, tempo fa la segreteria del Prc ha diffuso una nota di protesta in cui tra l'altro scrive: "Il quadro complessivo delle nomine effettuate dal governo Prodi, così come va componendosi anche alla luce delle recenti indicazioni relative alle Fs, si profila assolutamente incondivisibile oltre che allarmante". La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la nomina di Mauro Moretti, ex sindacalista Cgil organico ai Ds, al vertice di Trenitalia. Con la riconferma del presidente Innocenzo Cipolletta (ex Confindustria) e, nel Cda, di un consigliere comunale Udc, Clemente Carta. Rimasti ancora una volta a bocca asciutta, Giordano e la sua combriccola di opportunisti, hanno preso carta e penna per denunciare "l'adozione di meccanismi spartitori e di potere dal sapore antico, logiche logore che aggiornano l'attualità di una questione morale. Il modo poi in cui sono state confermate anche le nomine effettuate dal precedente esecutivo, non fa che rievocare tentazioni di tipo consociativo... È ovvio che di fronte a nomine così congegnate, il Prc non sia pertanto più in condizione di garantire nelle sedi parlamentari il proprio parere favorevole". Evidentemente il partito della rifondazione trotzkista sperava che Ds e Margherita, dopo avergli assicurato la presidenza della Camera, un ministero e alcune poltrone da sottosegretario, avrebbero usato la stessa logica spartitoria garantendogli anche qualche buon posto di sottogoverno. Evidentemente così non sta avvenendo ed ecco allora che il vertice del Prc si è messo a lanciare strali e fulmini contro il governo e in particolare contro il premier Prodi e il ministro Padoa-Schioppa rei di averli esclusi dalla spartizione della torta. "Loro - cioè il Partito democratico lamenta il capogruppo alla Camera Gennaro Migliore - si prendono tutto, con una spartizione senza precedenti, senza neppure avvisarci il giorno prima. E chi non sta al gioco, viene fatto passare per uno che chiede la spartizione". Al coro di protesta si è unito anche il responsabile trasporti di Prc, Ugo Boghetta che fa anche l'elenco di chi ha occupato le ambite poltrone: "In tutti i rinnovi ai vertici degli enti e delle aziende pubbliche, Rifondazione è sistematicamente esclusa... All'Enav è stato nominato uno del Pdci e un Dl, alle autorità portuali un post-Dl e un post-Ds, all'Anas due uomini di Di Pietro, alla Cassa depositi e prestiti Verdi e Pdci. All'Alitalia non ne parliamo, sono tutti prestanome del Tesoro, e quindi di Prodi". In realtà al Prc della questione morale non interessa un bel niente; non occorrono 2 anni, ma due minuti, per accorgersi che Prodi e compagnia, oltre a tutto il resto, hanno ereditato e adottato dalla ex DC anche il famigerato "manuale Cencelli". La verità è che il vertice del Prc si trova a proprio agio nella stanza dei bottoni e quindi scalpita per avere più spazio possibile come testimonia la nota di protesta della segreteria che ricorda sinistramente i ricatti craxiani: o ci fate partecipare a pieno titolo al magna magna generale, oppure continueremo a fare casino. 5 settembre 2007 |