Lo accusano di privatizzare i nidi e di tagliare 330 precarie a Torino Precari e genitori contestano Fassino Contestato il vice-ministro all'Istruzione Rossi Doria Sabato 19 maggio a Torino, in un convegno organizzato dal PD "La scuola che cambia" presso la sala della Galleria d'Arte moderna, il neopodestà torinese, Piero Fassino, è stato duramente contestato da genitori e precari. La contestazione è partita, secondo i manifestanti, per l'intenzione espressa dal rinnegato del comunismo di privatizzare i nidi pubblici e lasciare a casa le maestre precarie, con la mancata conferma di 300 insegnanti a partire dal prossimo settembre e l'esternalizzazione di nove asili nido attualmente comunali. "Tra 42 giorni - ha raccontato, in un intervento, Rosaria Albergo, maestra precaria del Comitato Zero-Sei.com - saremo costrette a salutare con il magone le nostre colleghe, a svuotare i nostri armadietti, a baciare i nostri bimbi, senza poter spiegare loro perché noi, lavoratrici in scadenza, non ci saremo più già da luglio". Quando tocca la parola al pubblico intervenuto in sala per porre domande al neopodestà di Torino, Fassino si alza e si allontana clamorosamente, adducendo come motivazione del suo gesto il fatto che doveva andare ad un altro convegno. La rabbia dei manifestanti, accompagnati dai "sindacati di base", aumenta spostando la dura contestazione verso il novello servo del governo Monti e sottosegretario all'Istruzione, Marco Rossi Doria, rinnegato marxista-leninista, che con arroganza ha rifiutato il confronto relativamente ai tagli alla scuola pubblica. Nulla di nuovo sotto al cielo: Fassino, dopo appena un anno di mandato, è già subissato da fischi e contestazioni, come già era accaduto il Primo Maggio alla festa delle lavoratrici e dei lavoratori, dove non vi era momento nel quale i manifestanti non lo cercassero per contestargli le sue politiche antipopolari. 30 maggio 2012 |