Precari, studenti e Cobas contestano il ministro Profumo a Pisa e a Modena Doveva essere una compiacente tribuna offerta al ministro dell'Istruzione Francesco Profumo dal PD alla propria festa di Pisanova (provincia di Pisa), nell'ambito del forum "Il sapere in fuga, come fermarlo", tenutosi il 6 settembre su iniziativa de l'Unità e Left, per giustificare la linea scolastica di lacrime e sangue del governo Monti, che non ha niente da invidiare a Berlusconi, del resto lo stesso Profumo afferma che il governo di cui fa parte ha agito "seguendo sempre le leggi dello Stato", comprese quindi quelle a firma Gelmini. Invece, grazie all'irruzione di precari e studenti, si è trasformata in un'accesa contestazione contro lo stesso ministro. Numerosi precari, docenti, personale ATA, studenti e Cobas (liquidati come "una cinquantina" da l'Unità dell'8 settembre, ma oltre duecento secondo i Cobas Scuola di Pisa) hanno infatti fatto irruzione nella saletta del circolo ARCI dove si stava svolgendo l'incontro, srotolando uno striscione con su scritto "Profumo vendi fumo" e contestando il ministro. Oggetto principale della contestazione era il concorso per docenti (che partirà dal 22 settembre, il primo dal 1999), che mette al bando 12mila posti, mentre ci sono 160mila docenti bloccati nelle graduatorie che non vengono immessi in ruolo e fra i quali si pescano contratti annuali e supplenze. E, nel frattempo, continuano i tagli agli organici. Un subdolo tentativo, tra l'altro, di dividere i precari e i disoccupati della scuola. Per il 22 settembre è stata indetta una manifestazione nazionale a Roma dal coordinamento "Precari uniti contro i tagli" alla quale hanno anche aderito, fra gli altri, la CGIL e i "sindacati di base". Conquistandosi l'interesse e l'appoggio del pubblico e battuti i tentativi di intimidazione degli sgherri del PD, i precari hanno ottenuto di poter avere un proprio rappresentate sul palco. Il quale ha chiesto: "Visto che si parla tanto di spending review, perché invece di buttare via soldi pubblici per un concorso truffa, non si procede all'immissione in ruolo degli insegnanti iscritti nelle graduatorie?". E ha continuato: "Chi si è abilitato deve essere assunto in ruolo in quanto possiede già tutti i titoli richiesti per insegnare: ha già superato un concorso, ha maturato anni di servizio ed è inserito nelle graduatorie con la legittima aspettativa dell'assunzione". "Il nuovo concorso è una presa in giro sia per i neolaureati che non vi potranno partecipare, sia per i precari inseriti da anni nelle graduatorie a esaurimento." Fra gli altri punti contestati, la sicurezza degli edifici scolastici e il proliferare delle cosiddette "classi pollaio", ossia delle classi strapiene. Completamente sordo alle proteste, Profumo non ha dato nessuna risposta ed ha difeso ostinatamente il proprio operato, interrotto più volte dai fischi e da altre contestazioni, per poi darsela letteralmente a gambe levate a conclusione della serata. Secondo Adriana Demuro, portavoce dei Cobas Scuola di Pisa: "Il Ministro Profumo, di fatto, non ha risposto a nessuna questione: la nostra contestazione ha messo a nudo che gli argomenti del Ministro, e in generale del Governo Monti, sono completamente asserviti alle logiche di un'economia senza giustizia sociale in cui solo i ricchi non pagano, anzi si arricchiscono a dismisura sulle spalle di giovani, famiglie, malati, deboli". E il PD? Per bocca del segretario provinciale Francesco Nocchi, si è schierato contro "chi in modo inqualificabile impedisce il confronto democratico e ha provato a impedire al ministro di parlare", cioè contro i precari e dalla parte del governo. Ma non c'erano dubbi. La stessa accoglienza attendeva Profumo a Modena (e il suo predecessore Fioroni, presente a sua volta) il 9 settembre, ospite sempre alla festa del PD, da parte di precari e studenti. Inizialmente Profumo accettava gradasso il "confronto", ma la contestazione si faceva tanto infuocata che la moderatrice piddina interrompeva la serata, con uno studente che gridava: "La facciamo noi la riforma della scuola: ritirate i tagli della Gelmini". Presente, fra i contestatori, anche una docente in carrozzina a denunciare il dimezzamento delle ore di sostegno. Che la contestazione popolare accolga i ministri di Monti ovunque essi si rechino! 19 settembre 2012 |