Respingendo l'ultimatum degli imperialisti Usa Il presidente iraniano: "sul nucleare non arretriamo" Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha ribadito in un discorso a Teheran il 4 ottobre scorso che l'Iran andrà avanti col suo programma nucleare civile. "L'Iran non arretrerà di un passo sui suoi diritti legittimi - ha detto il presidente iraniano - e proseguirà con gloria sulla sua strada. Non siamo disposti in alcun modo a rinunciare ai nostri diritti legittimi". "Siamo pronti al dialogo per rimuovere le preoccupazioni", ha precisato, "vogliamo che i negoziati continuino ma se qualcuno pensa di usare i negoziati per fare pressione su di noi, si sbaglia". Ahmadinejad ha inoltre dichiarato il nove aprile, data nella quale Teheran aveva annunciato di aver arricchito per la prima volta un certo quantitativo di uranio, come "Giornata nazionale della tecnologia nucleare". Il vice capo negoziatore Rahmani Fazli, in un'intervista rilasciata all'agenzia di stampa Farsi, ha inoltre negato l'ipotesi di una "sospensione a breve termine" degli esperimenti di arricchimento del combustibile nucleare, denunciando che questa "è stata chiesta dall'Occidente come un pretesto per fare della propaganda contro l'Iran, per dire che ci siamo piegati al loro volere". Posizione dei paesi imperialisti riportata nei colloqui in quel momento in corso tra il governo iraniano e il responsabile della politica Estera e di Difesa dell'Unione europea, Javier Solana. Nel riferire sui colloqui di Teheran al parlamento europeo Solana asseriva che l'Iran non aveva accettato la proposta di sospendere la ricerca sul nucleare per dare l'avvio a un negoziato. "L'Iran - aggiungeva - ha il diritto di sviluppare un programma atomico pacifico, ma solo se collabora con la comunità internazionale. Se invece vuole altro non gli sarà consentito di farlo". A dire il vero proprio negli ultimi colloqui con Solana i rappresentanti iraniani avevano proposto di creare un consorzio con la Francia che vigili sulla produzione di uranio arricchito e che il rappresentante europeo aveva inizialmente definito una proposta interessante. La Francia ha declinato l'offerta. Evidentemente i "negoziatori" europei vogliono altro, per dirla con le parole di Solana, vogliono che l'Iran ceda ai diktat imperialisti. Ripresi a tambur battente dal segretario di Stato americano Condoleezza Rice che alle dichiarazioni iraniane ha risposto invocando dall'Onu le sanzioni economiche contro la Repubblica islamica. La Rice bocciava la proposta iraniana sul consorzio con motivazioni pretestuose: "è un'idea che gira da un po', l'unica proposta simile che sosteniamo è quella di un consorzio russo che però non porti alcun processo di arricchimento sul suolo iraniano". Per gli Usa l'Iran non dovrebbe sviluppare nemmeno la tecnologia nucleare civile, come è suo diritto. In questo senso era stata concepita dai paesi imperialisti la risoluzione 1696 del 31 luglio scorso, approvata dal Consiglio di sicurezza col solo voto contrario del Qatar, che dava un mese di tempo all'Iran per sospendere le operazioni di arricchimento dell'uranio, pena le sanzioni economiche. L'Iran affermava che "le nostre attivitá sono conformi al Trattato di non proliferazione (Tnp) e di conseguenza non accettiamo la sospensione dell'arricchimento dell'uranio". Perciò "la risoluzione non ha alcun valore legale e l'Iran non l'accetterà", ribadiva il segretario del Consiglio supremo di sicurezza dell'Iran, Ali Larijani. L'Iran non rinuncerà ai propri programmi "sotto la minaccia della forza", aggiungeva il presidente Ahmadinejad. La legittima posizione mantenuta dall'Iran contro le pressioni dei paesi imperialisti. 18 ottobre 2006 |