Alle primarie del "centro-sinistra" a Palermo Vince il candidato di Lombardo Sconfitta Rita Borsellino candidata di Bersani, il quale è attaccato dalla destra e dalla sinistra del suo partito Dal corrispondente della Cellula "1° Maggio-Portella 1947" di Palermo Ha una faccia di bronzo non comune Fabrizio Ferrandelli, il vincitore delle primarie del "centro-sinistra" palermitano, il pupillo politico della destra del PD siciliano facente capo al senatore Lumia e al capogruppo all'Ars Cracolici, principali sostenitori dell'attuale alleanza di governo con il presidente della regione Raffaele Lombardo del MPA. Infischiandosene dell'indagine aperta dalla Procura di Palermo su un presunto voto di scambio, ha avviato la campagna elettorale partendo proprio dal centro Dias (Donne insieme associate), l'associazione, con sede al quartiere Zen, presieduta da Francesca Trapani, sua rappresentante di lista (ma anche ex-rappresentante di lista di Leoluca Orlando), indagata, con il suo convivente, Maurizio Sulli, in quanto trovata in possesso di decine di certificati elettorali per le primarie. Una vicenda quella del voto delle primarie dai contorni davvero torbidi. Diverse segnalazioni di possibili votanti del MPA per Ferrandelli. "Non è escluso", ammette lo stesso Lombardo rispondendo ai giornalisti, che gli iscritti al Mpa possano avere votato per qualcuno dei candidati del "centro-sinistra". Rispondendo a distanza al presidente dell'Ars Francesco Cascio, PDL, secondo cui "almeno diecimila dei 30 mila elettori delle primarie non sarebbero del centrosinistra", Lombardo afferma: "non è escluso che questo sia vero". Ma chi è il rampante Fabrizio Ferrandelli? Politicante borghese senza scrupoli, a 31 anni ha già fatto il salto della quaglia diverse volte. Nasce nel movimento umanista. Diventa consigliere comunale eletto con la coalizione di "centro-sinistra" fonda il gruppo consiliare "Altra Palermo". Alle elezioni politiche del 2008 si presenta come candidato "umanista" indipendente nelle liste della Sinistra Arcobaleno, ma non viene eletto. L'anno successivo alle elezioni in consiglio diventa capogruppo di IDV, partito dal quale sarà espulso nel 2012 dopo la decisione di candidarsi alle primarie, maturata quando era ancora in ballo la candidatura di Orlando. Passa al PD, dove approda all'area dei destri Lumia-Cracolici, principali sostenitori dell'alleanza di governo con il governatore Lombardo del MPA. Ferrandelli ha anche l'appoggio della corrente "Innovazioni" dell'ex-ministro DC Salvatore Cardinale, favorevole all'alleanza con il Terzo polo e il MPA di Raffaele Lombardo. Sonoramente battuta l'icona della "sinistra" del PD Rita Borsellino con uno scarto di 198 voti, dopo il riconteggio chiesto dalla candidata stessa. La Borsellino riesce a superare il blindato Ferrandelli solo nei quartieri bene del centro palermitano, abitati dalla borghesia di destra e di "sinistra" con velleità culturali antimafiose. La sorella del magistrato ha perso praticamente in tutti i quartieri periferici, dove, comunque, risulta quantomeno sospetta la quantità di voti confluita nei seggi delle primarie e per giunta sul semisconosciuto Ferrandelli. Poco dopo la Borsellino si è posizionato il "rottamatore" renziano Davide Faraone, altro pezzo del PD palermitano e ultima, Antonella Monastra eterna candidata a qualche seggio ad ogni elezione comunale e da sempre considerata "espressione dei movimenti": è più un titolo giornalistico che altro, dal momento che è grande la varietà dei movimenti palermitani e non ci risulta che si siano espressi ufficialmente per la ex-esponente del PCI e poi del PRC. Al di là dei brogli sui quali valuterà la magistratura, rimangono alcuni dati politici di grande rilievo. La "sinistra" borghese siciliana, PD in testa, dimostra in primo luogo di essere attraversata da una guerra per bande combattuta con ogni mezzo e alimentata da interessi personali, arrivismo e contese di ogni genere; in secondo luogo di non riuscire nemmeno ad organizzare le proprie primarie senza essere sconfitta dalla destra dentro i propri seggi, organizzati dai propri militanti. La base di sinistra di questi partiti si sarà messa le mani ai capelli nel constatare lo sfascio ideologico, politico ed organizzativo dei partiti del "centro-sinistra". Figuriamoci cosa potrà avvenire nelle elezioni vere e proprie. Ma il motivo fondamentale della disfatta della coalizione più a "sinistra" del PD, composta dai segretari nazionale, Bersani, e regionale Lupo, e dalle loro correnti, oltre che da SEL, IDV, Verdi, FDS è politico. La stragrande maggioranza dei palermitani di sinistra si è orientata verso l'astensionismo che è sempre più cosciente, a fronte anche degli ultimi provvedimenti antipopolari del governo Monti ampiamente votati dalle "opposte" coalizioni. Perché i palermitani di sinistra dovrebbero scegliere la Borsellino che è sempre più un'icona dell'antimafia borghese e sempre meno propositiva sui problemi concreti delle masse popolari palermitane? Perché gli operai gettati sul lastrico dalla Fiat, i giovani disoccupati, i precari della scuola palermitani dovrebbero dare il loro voto per una candidata che della sua scelta liberale non fa un segreto tanto da dichiarare apertamente che "Monti è un male necessario" e "l'art. 18 non è un tabù"? Senza dubbio, la sconfitta della Borsellino è la sconfitta del segretario PD Bersani. Si profilano per lui serie difficoltà, in quanto attaccato dalla sinistra e adesso anche dalla destra del suo partito. Il destro senatore Giuseppe Lumia, ha dichiarato "ascolteremo la base e decideremo se dobbiamo chiedere le dimissioni di Bersani oppure no", mentre Enrico Letta, vicesegretario del partito, ma anche alcuni veltroniani definiscono "accordo del passato" l'alleanza solo con SEL e IDV. Dal canto suo Leoluca Orlando rigetta la vittoria di Ferrandelli in quanto "inattendibile" a causa delle "gravità e del numero delle irregolarità denunciate". Potrebbe proporre un altro candidato, dichiara, e in diversi pensano che possa lui tornare a candidarsi a sindaco. Ma la sonora batosta che lo vide sconfitto nel 2007 dovrebbe pur avergli insegnato che ormai i palermitani di sinistra lo conoscono fin troppo bene. 14 marzo 2012 |