Nell'uno e nell'altro caso non possono non esserci le bandiere del Partito del proletariato, della riscossa e della vittoria. Mancherebbe qualcosa di essenziale, i vessilli attorno ai quali si radunano e combattono gli elementi più avanzati e risoluti delle masse operaie, lavoratrici, giovanili, femminili, dei disoccupati e dei pensionati. Specie il 1° Maggio le bandiere dei Maestri e del PMLI devono essere portate orgogliosamente in piazza in mezzo alle masse, e nel punto più avanzato possibile del corteo. Quando nella propria città non c'è il corteo e noi non siamo in grado di organizzarlo, allora bisogna prendere delle iniziative per portare lo stesso in piazza le nostre rosse bandiere. Possono essere anche delle piccole ma importanti iniziative. Una diffusione speciale de Il Bolscevico o di un volantino sulla ricorrenza, oppure un banchino di propaganda. Quello che è importante è portare in piazza le bandiere dei Maestri e del PMLI il 1° Maggio per onorare i martiri della lotta di classe in Italia e nel mondo, per risvegliare la coscienza politica proletaria e rivoluzionaria delle masse, per dire alla classe dominante borghese e al suo governo Prodi, nonché al mondo intero che in Italia i rossi non sono morti e che il 1° Maggio è ancora vivo. Da cosa nasce cosa. Alla fine riusciremo noi del PMLI a riorganizzare i grandi cortei operai e dei lavoratori del glorioso 1° Maggio. 24 aprile 2007 |