Manifestazione nazionale organizzata dai sindacati confederali 1° Maggio in piazza a Ravenna per la sicurezza sul lavoro Due cortei. Sfiducia nei dirigenti Cgil, Cisl, Uil. Il PD cerca di rifarsi una verginità. Il ruolo della rossa e combattiva delegazione del PMLI, diretta da Branzanti. Diffuso a valanga "Il Bolscevico" Le insegne del PMLI e il ritratto di Marx spiccano sotto il palco dei comizi Dal nostro corrispondente dell'Emilia-Romagna La manifestazione nazionale del 1° Maggio aveva come tema principale quello della sicurezza sui posti del lavoro, sempre più sacrificata sull'altare del profitto capitalistico che provoca la media di quasi 4 morti al giorno e una valanga di infortuni con conseguenze anche permanenti. Un tributo pesantissimo pagato da chi esce di casa per procurarsi, molte volte, appena quel che basta per mandare avanti la famiglia o comunque per arrivare a fine mese. Tradizionalmente i sindacati confederali tengono l'iniziativa in una città simbolo del tema che viene affrontato, e quest'anno la scelta è caduta su Ravenna dove avvenne il peggior incidente sul lavoro dal dopoguerra. Era il 13 marzo del 1987 quando i 13 operai che effettuavano delle riparazioni nella stiva della nave "Elisabetta Montanari", una gasiera ferma per lavori al cantiere Mecnavi nel porto di Ravenna, morirono arsi vivi a causa appunto della mancanza delle più elementari condizioni di sicurezza. Allora i leader confederali e il PCI revisionista spergiurarono "Mai più" tragedie del genere. Due i cortei che hanno attraversato la città romagnola, uno partito dal Piazzale dello stadio e l'altro da Piazza Baracca. A quest'ultimo hanno preso parte le autorità cittadine, rappresentanti e spezzoni sindacali, un gruppo rumoroso (ma solo grazie al camion che sparava musica) del Pd, sceso in piazza con molte bandiere per cercare di rifarsi una verginità politica dopo il fallimento del governo Prodi e la sconfitta elettorale. Soprattutto era presente una rossa e combattiva delegazione regionale del PMLI, diretta dal Responsabile per l'Emilia-Romagna del Partito, compagno Denis Branzanti, composta da militanti e simpatizzanti provenienti da Ravenna, Forlì, Rimini, Modena, Cesena, Ferrara e Parma; vi era anche una bella presenza di compagne. I marxisti-leninisti portavano molte bandiere dei Maestri e del PMLI, alcuni cartelli con i manifesti sul 1° Maggio, uno contro il neoduce Berlusconi e la terza repubblica e un altro bellissimo con il ritratto di Marx per ricordare il 190° Anniversario della nascita del grande maestro del proletariato internazionale e cofondatore, assieme ad Engels, del socialismo scientifico. Il PMLI ha rappresentato indubbiamente la parte più avanzata e combattiva di entrambi i cortei. Senza sosta infatti le compagne e i compagni che si sono alternati al megafono hanno lanciato parole d'ordine contro il precariato, per maggiori salari e più sicurezza sul lavoro, contro il governo del neoduce Berlusconi, contro l'ingannevole e riformista "costituente comunista". Inoltre, a proposito del 5° Congresso nazionale del Partito che si terrà entro la fine dell'anno: "Avanti con forza e fiducia verso l'Italia unita rossa e socialista". Lanciate anche le canzoni storiche del proletariato e della Resistenza antifascista: Bandiera Rossa, Bella Ciao, Fischia il vento, quest'ultima modificata in chiave antiberlusconiana. I manifestanti hanno dimostrato di gradire la presenza del PMLI, avvicinandosi per discutere di varie questioni. Alcuni, tra cui una giovanissima, hanno voluto portare la bandiera dei Maestri pur non avendo in precedenza conosciuto il Partito; altri giovanissimi hanno sfilato con la bandiera del PRC nello spezzone del PMLI unendosi ai cori che venivano lanciati. Vi è stata insomma quella unità che il nostro Partito vuol realizzare in piazza con le masse, e in particolare con le parti più avanzate di esse. Come sempre la delegazione è stata molto fotografata e ripresa dalle telecamere. Al termine del corteo, presso i giardini pubblici, i marxisti-leninisti si sono posizionati nelle prime file sotto il palco, tenendo alte le bandiere e i cartelli, nonostante i tentativi del servizio d'ordine sindacale di farli abbassare, ottenendo così una ricaduta molto forte nella diretta televisiva e in diversi tg. Intanto dal palco i vari Angeletti, Bonanni ed Epifani "se la raccontavano" di un sindacato combattivo e che non concede niente, evidentemente non parlavano dei loro. Di stucco ha lasciato Bonanni che è partito subito dicendo che il 1° Maggio è la "festa del lavoro e della libertà", neanche fosse Berlusconi! Di quale libertà godrebbero i lavoratori avrebbe dovuto spiegarlo, avrebbe forse fatto meglio a parlare della totale libertà dei padroni di sfruttare e opprimere i lavoratori. Dal palco è stata annunciata la presenza di 20.000 manifestanti, in realtà questo dato, gonfiato anche a detta della piazza che ha rumoreggiato, serve solo per coprire il fallimento dei sindacati confederali che possono contare sì su una larga platea di iscritti ma quelli che credono nella bontà del loro operato sono sempre meno. Comunque le loro parole non hanno incantato la piazza, non pochi erano i commenti critici ai loro discorsi. Si è capito che hanno già svenduto alla Confindustria il contratto nazionale. Al termine dei comizi i marxisti-leninisti hanno nuovamente intonato Bella Ciao attirando l'attenzione e il consenso di molti. Al concentramento e all'arrivo sono stati diffusi volantini riportanti estratti dell'editoriale sul 1° Maggio redatto dal compagno Emanuele Sala, Responsabile della Commissione per il lavoro di massa del CC del PMLI e pubblicato sul n° 17/08 de Il Bolscevico. L'Organizzazione di Castelvetro (Modena) del PMLI ha effettuato una diffusione a valanga dell'organo di stampa del PMLI che è andato completamente esaurito, compresi quelli che i compagni portavano nei corpetti. Si tratta di una vendita record, tra le più larghe in assoluto nella storia del nostro Partito. Simpatizzanti e amici del PMLI hanno realizzato i servizi video e fotografico mettendo a disposizione il loro materiale e le loro capacità professionali. La delegazione è stata diretta passo passo dal Centro, e in particolare dal Segretario generale con preziose indicazioni nonché al termine della manifestazione per congratularsi e ringraziare i marxisti-leninisti. Il compagno Scuderi in un sms inviato al compagno Branzanti ha scritto: "Buon 1° Maggio. Il pensiero di tutto il Partito oggi è rivolto verso le compagne e i compagni con te alla testa che lo rappresenterete all'importante manifestazione di Ravenna. Darete nuova forza e nuovo lustro al nostro amato Partito". La Commissione per il lavoro di organizzazione del CC del PMLI ha inviato a tutti i Membri della Delegazione nazionale del PMLI un messaggio in cui si legge fra l'altro: "Siete stati protagonisti di un avvenimento storico senza precedenti, poiché per la prima volta alla manifestazione nazionale per il 1° Maggio le uniche bandiere rosse con la falce e martello erano quelle del PMLI. Scomparse quelle dei falsi partiti comunisti. Comincia la pulizia del terreno. L'accoglienza e l'attenzione che avete ricevuto, la diffusione senza precedenti de 'Il Bolscevico', confermano che si è aperta una nuova fase del rapporto del PMLI con la base dei partiti falsi comunisti e con tutti i fautori del socialismo... Il successo che avete ottenuto è un buon viatico per il 5° Congresso nazionale del PMLI. Dal vostro coraggio, spirito di sacrificio e di iniziativa e dalla vostra dedizione alla causa del socialismo, del proletariato e del PMLI, i dirigenti nazionali del Partito con alla testa il compagno Giovanni Scuderi prendono ispirazione e forza per assolvere al meglio e fino in fondo i loro doveri e compiti rivoluzionari e marxisti-leninisti". 7 maggio 2008 |