Il governo Monti svela la sua anima mussoliniana e repressiva Profumo: "Più bastone che carota" "Il Paese va allenato. Dobbiamo usare un po' di bastone e un po' di carota e qualche volta dobbiamo utilizzare un po' di più il bastone e un po' meno la carota. In altri momenti bisogna dare più carote, ma mai troppe". Pronunciata l'8 ottobre a Genova durante la presentazione di un bando sulle "Smart Cities" nella sede della Regione, a pochi giorni dalle violente cariche poliziesche contro le manifestazioni degli studenti medi del 5 ottobre, questa incredibile frase del ministro dell'Istruzione Francesco Profumo non poteva che suonare provocatoria e oltranzista, confermando appieno tutta l'anima mussoliniana e repressiva del governo Monti nei confronti dei lavoratori e degli studenti della scuola pubblica. E come tale è stata giustamente bollata e respinta con forza e indignazione al mittente venerdì 12 ottobre in tutte le 90 piazze d'Italia dove si sono svolte le grandi e combattive manifestazioni dei precari della CGIL insieme agli studenti, che hanno risposto al ministro impugnando ironicamente migliaia di carote, facendo naufragare così nel ridicolo il suo arrogante proclama. "Quelle del ministro Profumo sono affermazioni insensate e gravi, chi ha responsabilità di governo dovrebbe innanzitutto garantire il dialogo e non usare argomentazioni di stampo autoritario", ha dichiarato Domenico Pantaleo, segretario della FlC-CGIL. Le parole di Profumo sono ancor più gravi e intollerabili se si considera che proprio mentre venivano pronunciate il governo stava per approvare la legge di stabilità che assesta appunto un'altra bastonata alla scuola pubblica, aumentando di ben sei ore a parità di salario l'orario di lavoro degli insegnanti, il che comporterà la soppressione delle supplenze e il licenziamento di migliaia di insegnanti precari. Una misura che tanto per non smentirsi, il degno prosecutore della distruttrice Gelmini, che ha tagliato 8,5 miliardi alla scuola e 1,5 miliardi all'Università, ha avuto la sfacciataggine di presentare come un "contributo di generosità" da parte della scuola. Non contento ancora, Profumo ha aggiunto che nella prossima fase contrattuale per i docenti e il personale si dovrà pensare a un "modello di scuola liquida e non chiusa". Evidentemente sogna già di applicare anche alla scuola il modello Marchionne della cancellazione dei contratti collettivi di lavoro in favore di contratti aziendali separati. Intanto la prima parte di questo programma è già stata realizzata di fatto, visto che proprio con la legge di stabilità il governo ha prolungato il blocco del rinnovo dei contratti del pubblico impiego, già scaduti da tre anni, per altri cinque anni fino al 2017, bloccando per di più l'indennità di vacanza contrattuale fino al 2014 per un ammontare di 183 milioni di euro. La seconda parte è già impostata con la legge Aprea che proprio in questi giorni è stata approvata dalla commissione Cultura della Camera, e che prepara la privatizzazione della scuola pubblica. Se questa è la prospettiva che si prepara per il mondo della scuola le parole di Profumo suonano ancor più minacciose e inquietanti, preannunciando già quale sarà la risposta repressiva e fascista del governo del massacratore Monti alle rivolte che scoppieranno sempre più da parte dei docenti e degli studenti. 24 ottobre 2012 |