Un progetto politico-elettorale ambizioso e insidioso De Magistris svela all'"Unità" il suo progetto politico-elettorale Il sindaco di Napoli prepara una lista "civica nazionale" senza "barriere ideologiche", appellandosi agli astensionisti e ai movimenti. Il suo omologo di Bari Emiliano, esce di scena dopo che sono emersi i suoi legami con gli imprenditori corruttori L'obiettivo finale è un "nuovo soggetto politico" nell'ambito del "centro-sinistra" Era evidente che, una volta abbandonata la carriere giudiziaria, le ambizioni politiche di Luigi De Magistris andassero ben oltre la pur prestigiosa poltrona di sindaco di Napoli. E, infatti, fin dalla sua elezione egli ha iniziato a coltivare un suo progetto politico-elettorale di carattere nazionale che però ha svelato per la prima volta in un'intervista a "l'Unità" del 24 febbraio scorso. Si tratta di una lista "civica nazionale" che dovrebbe presentarsi alle prossime elezioni politiche del 2013. Una lista a cui dovrebbero concorrere in particolare vari sindaci e amministratori del "centro-sinistra". Gli stessi che qualche settimana prima avevano partecipato al primo forum nazionale dei beni comuni organizzato dallo stesso De Magistris nel capoluogo partenopeo. In particolare, egli aveva costituito un vero e proprio asse con il sindaco di Bari Michele Emiliano ma questo è dovuto uscire di scena e rinunciare alle sue ambizioni politiche nazionali dopo che sono emersi i suoi legami con gli imprenditori corruttori della sua città. La lista "civica nazionale" Nell'intervista De Magistris chiarisce che egli intende lavorare a costruire una lista "civica nazionale" che rappresenterebbe "un tentativo molto serio di selezionare una nuova classe dirigente da mettere a disposizione dei partiti del centrosinistra, a cui non ci contrapponiamo". In sostanza, una lista di sostegno e appoggio elettorale al "centro-sinistra" allo scopo di condurlo al governo dopo le prossime elezioni politiche del 2013. Questa lista, sulla base dell'esperienza dello stesso De Magistris la cui elezione è frutto anche di consensi pescati nella cosiddetta "area moderata", non dovrà avere alcuna "barriera ideologica" e dovrà soprattutto mirare a recuperare i consensi degli elettori delusi dal "centro-sinistra" e che sono già astensionisti o orientati a divenirlo. "La lista civica nazionale - spiega De Magistris - se ci sarà, non avrà barriere ideologiche. C'è un'area liberale che non crede al liberalismo alle vongole di Berlusconi e non si accontenta dell'attuale quadro politico. Ma, soprattutto, ci sono i movimenti nati sull'onda di un generale moto d'indignazione, nella fase declinante del berlusconismo: il movimento delle donne, gli indignati, il popolo dei referendum di giugno. Gente che diffida dell'establishment partitocratico". Come dire: recuperare il consenso elettorale degli astensionisti e dei movimenti con una lista trasversale per ricondurli nell'ambito delle istituzioni borghesi e segnatamente a sostegno e a rimorchio del "centro-sinistra" che pure oggi è un convinto sostenitore del governo della grande finanza, dell'Ue e della macelleria sociale Monti. Il suo trasversalismo lo rivendica proponendosi di unire a questi movimenti l'area liberale, ossia proprio i fautori di quella dottrina che è alla base del sistema economico e politico capitalistico. Si esalta De Magistris all'idea di compiere questo ignobile servizio: "Sono d'accordo con Emiliano: la lista civica nazionale potrebbe portare una bella dote al centrosinistra. È collocabile tra il 10 e il 20%". De Magistris non esclude che la lista civica sia solo un passaggio verso un "nuovo soggetto politico". Un "nuovo soggetto politico" che comunque si collocherebbe nell'ambito del "centro-sinistra" con l'ambizione magari di prenderne la leadership. "La lista civica rappresenta un passaggio - ha infatti precisato De Magistris -. È ovvio che se l'operazione andasse in porto e i risultati dovessero darci ragione, un minuto dopo le elezioni si porrebbe la questione di costruire un nuovo soggetto. Lo immagino leggero, un movimento di persone credibili che si candidano alla leadership del centrosinistra e al governo del Paese". Il "Manifesto per il soggetto politico nuovo" De Magistris ha continuato a sostenere il suo progetto anche dopo l'uscita del "Manifesto per un soggetto politico nuovo, per un'altra politica nelle forme e nelle passioni", promosso fra gli altri dal quotidiano trotzkista "il manifesto" che l'ha pubblicato per la prima volta il 29 marzo. De Magistris, al contrario di due suoi assessori, Sergio D'Angelo e Alberto Lucarelli, nonché del capogruppo della sua lista civica "Napoli è tua", Vittorio Vasquez, non ha sottoscritto, almeno per ora, il "Manifesto", ma non lo vede affatto in contraddizione col suo progetto politico-elettorale. Egli ne condivide pienamente contenuto ed obiettivi contestandone solo i tempi e l'assenza di una politica di alleanza verso gli altri partiti del "centro-sinistra", ivi compreso il PD. "Sono convinto che in politica i tempi non sono affatto secondari", ha sostenuto in un'intervista a "il manifesto" del 1 aprile che gli chiedeva conto della sua mancata adesione. "Considero questa iniziativa un fatto positivo - ha aggiunto -. Avevo letto il documento prima della sua presentazione pubblica e si sono raccolte firme importanti e contenuti condivisibili. La mia opinione è che si debba costruire in modo organizzato, intelligente e con la tempistica giusta un qualcosa che non sia un fatto solamente velleitario, contenutistico. Ma sia un quid pluris che serva a vincere le elezioni nel 2013". "Secondo me - precisa - è fondamentale ragionare assieme ai movimenti e alle organizzazioni come la Fiom, ma non lo si può fare in contrapposizione a tutto il sistema dei partiti. In questo senso va il mio lavoro. Io credo che oggi per vincere si debba avere un'interlocuzione importante con quei partiti che stanno dimostrando di voler costruire un'alternativa. Penso in primo luogo a Italia dei valori, alla Federazione della sinistra e a Sel. Ma sono interessato anche al dibattito interno al PD. Credo che una lista civica nazionale costringerà una parte del PD a scegliere con chi stare". De Magistris ha dunque ribadito che la lista civica nazionale è solo un passaggio: "La lista civica non può essere l'obiettivo finale, tutt'al più può essere uno strumento. L'obiettivo, dopo le elezioni, sarà trovare una nuova forma organizzativa". In questo senso per De Magistris il "Manifesto", pur prematuro, rappresenta "un contributo - fondamentale - alla costruzione di una lista civica nazionale" che precede la costruzione di un "nuovo soggetto politico" nazionale nell'ambito del "centro-sinistra". In sostanza, De Magistris è molto attento a non bruciare le tappe, a mettere i piedi su un terreno sicuro e con la certezza di risultati positivi. Egli lavora su tempi più lunghi anche perché né lui né gli altri amministratori che con lui stanno lavorando a questo progetto politico-elettorale possono svincolarsi prima del tempo dai loro incarichi. Ne andrebbero di mezzo la loro credibilità e il loro grado di fiducia nell'elettorato. La cosa certa è che anche questo progetto si muove tutto all'interno del sistema economico, sociale e politico capitalistico. Tutt'al più ne contesta l'attuale estremizzazione liberista in nome della strategia riformista dei beni comuni. È peraltro significativo che De Magistris, nella stessa intervista a "il manifesto", reputi proprio la legge che ha introdotto per la prima volta il presidenzialismo nel sistema politico, istituzionale e governativo italiano, quella sull'elezione diretta del sindaco, "una delle poche leggi buone degli ultimi venti anni". A ben vedere, si tratta dell'ennesima trappola escogitata dai riformisti di sinistra per ingabbiare gli anticapitalisti nel capitalismo, nelle istituzioni, nel parlamentarismo e nell'elettoralismo borghesi. Ancora una volta si tenta di mettere piombo nelle ali degli anticapitalisti che stanno crescendo costantemente di numero e nella loro combattività ma che hanno bisogno di prendere coscienza che per liberarsi dal capitalismo l'unica soluzione è quella di liberarsi delle illusioni elettorali, parlamentari e governative, abbatterlo e instaurare il socialismo. Il neopodestà De Magistris cerca di ricondurli a credere e a sostenere il sistema capitalistico, sia pure riformato, noi marxisti-leninisti chiediamo loro di unirsi contro il capitalismo, per il socialismo. 11 aprile 2012 |