Per Bergamo e provincia governate dal popolo e al servizio del popolo

Bergamo cittą

I due principali candidati a sindaco di Bergamo, Bruni e Tentorio, hanno molto in comune. Entrambi hanno accettato i valori fondanti della terza repubblica neofascista: il presidenzialismo mussoliniano su cui si basano le elezioni comunali, il federalismo fiscale, la sussidiarietà con cui si delega ai privati la gestione dei servizi sociali per ottenerne profitti e rendite, la "pacificazione" e la "memoria condivisa" con cui si finisce per equiparare partigiani e repubblichini con un unico atto di pietà. In questo senso la giunta Bruni uscente rimarrà perennemente macchiata dal non aver mosso un dito per impedire l'apertura della sede dei fascisti di Forza Nuova, oltre che per la scelta di non togliere a un certo Benito Mussolini la cittadinanza ordinaria bergamasca. Bruni è talmente privo di anticorpi antifascisti che ha fatto suo il pacchetto Maroni xenofobo e razzista sulla sicurezza per le sue note ordinanze anti-immigrati, l'allontanamento di tutti i rom dalla città e l'introduzione del concetto di "sicurezza partecipata" che esalta la sciagurata delazione tipica del ventennio fascista e che trasforma ogni cittadino in una potenziale spia solo per tutelare l'ordine e la pace borghese.

Bruni, l'uomo della Compagnia delle Opere
L'amministrazione Bruni di "centro-sinistra" uscente, purtroppo, s'è fatta ben conoscere dalle masse popolari. Sostenuto dall'ormai rimbambita e imbelle "sinistra radicale" (PRC, PdCI, Verdi, Sd), addomesticata da Bruni a suon di danari per finanziare l'opportunistico e inconcludente "bilancio partecipato", in cinque anni Bruni ha fatto discutere, perfino a livello nazionale, per le colate di cemento record riversate sulla città; per lo sciagurato sventramento di Città Alta per la costruzione del multi parcheggio di via Fara; per l'asse con Formigoni e Forza Italia per le speculazioni immobiliari sull'area degli ex Ospedali Riuniti con conseguente bocciatura dell'atteso campus universitario; per essere stato, con la cessione della Bas alla bresciana Asm, tronfio apripista della nascita di A2a, il gigantesco mostro finanziario pronto a investire nel nucleare e attraverso cui è stato affidato il destino dell'energia, del gas, dei rifiuti e dell'acqua ai pescecani che speculano in borsa.
Servizi sociali ridotti all'osso nell'ottica della sussidiarietà neofascista, con travaso di soldi dal pubblico al privato alimentato da una tassazione record. Come spiegò l'insospettabile Gigi Petteni, l'allora segretario provinciale della Cisl e sicuramente lontano da simpatie marxiste-leniniste illustrando la politica fiscale della giunta Bruni di fronte alla crisi incalzante: "A Bergamo c'è un sistema di politica dei redditi che non funziona, che mira con precisione a lavoratori dipendenti e pensionati".
Perché Bruni ha portato avanti una politica così spudoratamente filo padronale e anti popolare? Perché come raccontò, il formigoniano Raffaello Vignali, boss della Compagnia delle Opere, braccio imprenditoriale di Comunione e Liberazione, l'associazione lobbystica che controlla ben 2400 imprese bergamasche, per pesarsi con la Lega, nel 2004 preferì puntare su Bruni per il comune e Bettoni per la provincia. Ecco la ragione dei vergognosi inciuci Bruni-Formigoni e Bruni-Forza Italia coperti a sinistra da Morgano e Locatelli (PRC). Ed ecco spiegate le origini delle innumerevoli speculazioni edilizie e immobiliari di Bruni, contro cui si sono giustamente sollevati innumerevoli Comitati popolari e di quartiere. Al tempo stesso, ecco spiegato il tubare come piccioncini di Bruni e Bettoni (ex democristiano e indipendente di Forza Italia), incomprensibile ai più ma chiarissimo a noi marxisti leninisti.

Tentorio, fascista dichiarato
Che dire invece di Tentorio? È un fascista dichiarato, considera il repubblichino e cacciatore di partigiani Almirante un "padre della democrazia". Tentorio è un politicante al servizio dei poteri forti, per lui cemento fa rima con progresso, vuole i militari in città, più vigili di quartiere, più telecamere: qualsiasi cosa per fascistizzare definitivamente Bergamo e, da razzista e xenofobo qual è, aprire la stagione della caccia contro i migranti e gli "abusivi". Tentorio è quel "signore" che, ricordiamo, fino a cinque anni fa era vice sindaco nella giunta di "centro-destra" Veneziani e che ha già dichiarato, dall'alto dei suoi quasi 800 mila euro dichiarati, che per aiutare le famiglie in difficoltà per la crisi "chiaramente un Comune non può fare miracoli". Non ne avevamo dubbi! Del resto i suoi elettori sono quelli con i portafogli pieni come lui.

Com'è Bergamo oggi a causa di Bruni e Tentorio
È sufficiente aprire persino i quotidiani locali per avere conferma che oggi Bergamo è una città sempre più cementificata, inquinata, assediata dal traffico, vittima di speculazioni immobiliari ed edilizie e da cui le giovani coppie fuggono per l'alto costo della vita e per l'insufficienza dei servizi sociali. Oggi Bergamo è una città per ricchi, capoluogo di una provincia "dove l'evasione fiscale e il lavoro nero sono i due fenomeni più rilevanti", come ha ammesso il comandante provinciale della Finanza, colonnello Giancarlo Trotta, meno di un anno fa. Insomma una città a misura di borghesi e una trappola invivibile per i proletari preparata proprio da Tentorio e da Bruni che si sono persino succeduti come amministratori. Dopo tutti i danni compiuti e ben evidenti sotto gli occhi del popolo, altro che votarli ancora come sindaci! Che vadano finalmente a casa, loro e tutti i lacché della borghesia bergamasca che li sostengono, per Bergamo finalmente governata dal popolo e al servizio del popolo.

La nostra proposta
Per le ragioni che abbiamo esposto, a differenza dei partiti falsamente comunisti (PRC, PdCI, PCL, Sinistra critica, Pdac) noi marxisti-leninisti riteniamo che le istituzioni borghesi vadano abbandonate al loro destino così come i partiti che le rappresentano e ne fanno parte. Se si vuole esprimere un voto in difesa degli interessi della classe operaia, dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati, dei pensionati a basso reddito, delle masse femminili, degli studenti e delle nuove generazioni, non c'è altro voto che l'astensionismo che si può esprimere disertando le urne, annullando la scheda o lasciandola in bianco.
Questo importante atto politico-elettorale va vissuto non solo come atto di protesta, di denuncia, di condanna e di delegittimazione del regime neofascista e dei governi di "centro-destra" e di "centro-sinistra", ma soprattutto come un voto cosciente dato al PMLI e al socialismo. L'elettorato di sinistra dovrebbe anche impegnarsi a costruire in tutte le città e in tutti i quartieri le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo, ossia le Assemblee popolari e i Comitati popolari basati sulla democrazia diretta.
Votate il PMLI, astenendovi, per Bergamo governato dal popolo e al servizio del popolo!
Votate il PMLI, astenendovi, per creare insieme le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo!
Votate il PMLI, astenendovi, per spingere in avanti la lotta di classe per abbattere il governo del neoduce Berlusconi e la terza repubblica!
Votate il PMLI, astenendovi, per avanzare nella lotta per l'Italia unita, rossa e socialista!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!
 


Provincia di Bergamo

Quello a cui stiamo assistendo in questa campagna elettorale è la solita messa in scena tesa a rappresentare i due principali contendenti quali antitetici e con due idee diverse di provincia. La realtà è molto diversa: infatti sia il leghista Pirovano che il democratico Cornolti sono due facce della stessa medaglia borghese. Borghese perché tende a far restare subalterna la classe operaia a questo decadente sistema capitalista.
Entrambi i contendenti, nei fatti, rappresentano sul territorio la terza repubblica capitalista, neofascista, piduista, federalista, interventista guidata dal neoduce Berlusconi.

Pirovano, il destro del regime
Ettore Pirovano, senatore e candidato fascio-leghista alla provincia, rappresenta la destra del regime. È noto il suo vergognoso razzismo, prova ne è la sua sparata affinché fosse creata una corsia preferenziale nei pronto soccorso degli ospedali per gli anziani italiani rispetto agli immigrati. La Lega rappresenta la medio-piccola borghesia bergamasca che in un periodo di crisi punta sulla paura del diverso e dello straniero per avere consenso anche tra le fila del proletariato e delle masse popolari orobiche.
Prova ne è la sua ricetta per uscire dalla crisi: "Insieme ai privati e non contro i privati: il lavoro si crea con lo sviluppo quindi dobbiamo assolutamente collaborare". Insomma gli interessi dei lavoratori coincidono con quelli dei padroni. Essi, per Pirovano, devono collaborare con chi li sfrutta, li mette in cassa integrazione, li licenzia!

Cimadoro, un destro mascherato
Almeno al primo turno l'Italia dei Valori dell'ex ministro Di Pietro si presenta da sola. Una scelta che vuole sfruttare il momento delicato del Pd e la falsa immagine di Di Pietro come unico oppositore del neoduce di Arcore.
Così dietro alla solita retorica del "non cedere ai compromessi, governare onestamente..." si cerca di prendere voti tra gli scontenti del "centro-sinistra".
Emblematica la frase dell'ex ministro alla presentazione delle liste: "Noi non candidiamo nè ex comunisti, nè ex democristiani. Vogliamo solo facce nuove". Noi marxisti-leninisti ci chiediamo: ma sono facce nuove l'ex democristiano, e cognato di Di Pietro, Cimadoro? È un principiante Emer Botti, a lungo tempo nella Lega e anni addietro candidato neopodestà a Pontida? Il volpone Di Pietro sfrutta il momento, ma siamo certi che le sue sono solo sparate mediatiche da terza repubblica perché votare il suo partito non cambia nulla, anzi ingabbia molti giovani nelle istituzioni borghesi incatenandoli a un futuro misero.

Le copertura a sinistra del Pd
Prc, PdCI e Sinistra democratica nel nostro territorio si sono uniti sotto un unico cartello elettorale.
Curioso notare che per le Europee i falsi partiti comunisti si siano unificati e che Sd faccia parte di Sinistra e Libertà. Ma si sa la poltrona unisce. Sottolineiamo la doppia faccia dei partiti falsamente comunisti: verso la loro base, i lavoratori, i giovani fanno finta di battersi per i loro interessi,quando parlano alla borghesia li rassicurano ripudiando anche nominalmente (oltre che nella pratica) la tradizione marxista e leninista. Sono solo una stampella del Pd che se ne usa per andare al potere e se ne libera appena possibile!

Le grandi opere
Nel nostro territorio da alcuni anni sono in atto profondi mutamenti dovuti alla costruzione di nuove opere infrastrutturali di collegamento: basti pensare alla Pedemontana e alla Brebemi. Si sa, l'Expo bussa alle porte e la borghesia nostrana ha fiutato l'affare. Anche qui destra e "sinistra" borghesi vanno a braccetto infischiandosi dell'ambiente e della distruzione del nostro territorio. Basti pensare che, come ricorda Penati, presidente della provincia di Milano del Pd: "il governo Prodi per la Pedemontana c'ha messo i soldi". Noi marxisti-leninisti non dimentichiamo la stretta di mano tra il ciellino Formigoni e l'ex ministro delle infrastrutture Di Pietro alla presentazione del progetto. È indiscutibile il crescente interesse di molti padroni a sfruttare aree in crisi economica per fare profitto: pensiamo a Percassi e al suo Grand Hotel a S. Pellegrino o al polo del lusso di Azzano.

La crisi capitalista
Nella bergamasca ben 40 mila lavoratori sono in cassa integrazione o in mobilità e 30 mila precari sono senza contratto. Ecco i frutti amari del capitalismo e dei suoi governi centrale e locali. Questa, a differenza di quanto dicono i borghesi, è una crisi di sovrapproduzione: ossia con questo sistema economico si è prodotto troppo rispetto alla richiesta. Come dice giustamente l'analisi marxista, è insito nel sistema capitalistico la privatizzazione dei profitti e la socializzazione delle perdite. Più esplicitamente ciò vuol dire che anche se ci sarà una ripresa della produzione essa non riassorbirà la disoccupazione la quale continuerà invece a crescere, perché tra le misure di razionalizzazione dello sfruttamento, con cui i capitalisti cercano di fronteggiare la crisi e la concorrenza, la riduzione dei livelli occupazionali insieme alla riduzione dei salari (già bassissimi), è e resterà al primo posto nella politica padronale.
A contrastare questa nera prospettiva non sarà certo la linea di una falsa "sinistra" che mentre balbetta una demagogica opposizione in concreto ha da tempo fatte proprie la difesa del sistema di sfruttamento capitalistico e le regole del "libero" mercato.

La nostra proposta
Questo importante atto politico-elettorale va vissuto non solo come atto di protesta, di denuncia, di condanna e di delegittimazione del regime neofascista e dei governi di "centro-destra" e di "centro-sinistra", ma soprattutto come un voto cosciente dato al PMLI e al socialismo.
Noi invitiamo a non votare i partiti che sostengono apertamente, o di fatto, il capitalismo e di astenersi disertando le urne oppure annullando la scheda o lasciandola in bianco.
Votate il PMLI, astenendovi, per creare insieme le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo!
Votate il PMLI, astenendovi, per spingere in avanti la lotta di classe per abbattere il governo del neoduce Berlusconi e la terza repubblica!
Votate il PMLI, astenendovi, per avanzare nella lotta per l'Italia unita, rossa e socialista!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!

PARTITO MARXISTA-LENINISTA ITALIANO
Cellula "Lenin" della provincia di Bergamo
1° Maggio 2009