Lo rivela il settimanale francese "Le Canard Enchaîné" Pronti i piani per l'intervento militare Nato contro la Siria Dopo la Libia "liberata" dal dittatore Gheddafi l'alleanza imperialista Usa, Gran Bretagna e Francia starebbe preparando i piani per l'intervento militare della Nato contro la Siria per liberare il paese dal regime di Bashar al-Assad, impegnato nella brutale repressione delle proteste popolari in varie parti del paese. Come nel caso della Libia sarebbe ancora la Francia di Sarkozy a guidare i primi passi dell'aggressione militare a Damasco, secondo quanto rivelato dal settimanale francese "Le Canard Enchaîné" che ha reso noto come la Nato abbia già pronti i piani di guerra per un "intervento prudente e limitato" nel paese mediorientale; anticipazioni non smentite da Parigi. Il 23 novembre il primo ministro Alain Juppé ha riconosciuto Il Consiglio nazionale siriano, uno dei due principali raggruppamenti dell'opposizione organizzata all'estero, come "interlocutore legittimo" di Parigi. Al termine dell'incontro a Parigi con un rappresentante del Consiglio, Juppé ha annunciato che la Francia proporrà all'Unione europea di esaminare la possibilità che vengano istituiti "corridoi umanitari" in Siria. Ma a quanto rivelato dal settimanale francese l'intervento deciso da Sarkozy è già un pezzo avanti. Agenti del controspionaggio militare e dei corpi speciali francesi sono in azione nel nord del Libano e in Turchia per organizzare e addestrare migliaia di disertori dell'esercito siriano fuggiti oltreconfine: "da settimane i nostri uomini stanno formando gli ex soldati per azioni di guerriglia urbana", spiegava il Canard senza smentite dallo Stato maggiore. L'iniziativa di Parigi farebbe parte del piano della Nato che, una volta avuto il via libera dal Consiglio di sicurezza dell'Onu, avrebbe pianificato l'intervento armato in Siria, a partire dal territorio turco e con la partecipazione, almeno in un primo momento, di soldati di Francia, Gran Bretagna e Turchia. Un "intervento limitato, prudente e umanitario (come quello in Libia, ndr) della Nato, senza azione offensiva". La partecipazione indispensabile di Ankara è data per scontata dopo che il presidente turco Abdullah Gul ha accusato il governo siriano di "oppressione e violenze contro il suo popolo" e ha definito la situazione in Siria giunta a "un punto di non ritorno". La prima fase del conflitto che il Canard definisce "guerra per procura contro Assad" prevede, una volta organizzate e armate le formazioni militari dell'opposizione, l'utilizzo della guerriglia nelle principali città siriane. Nel caso non fosse sufficiente a far cadere Assad interverrebbero i bombardieri e gli aerei senza pilota della Nato, Il 22 novembre l'Assemblea generale delle Nazioni unite ha approvato una risoluzione di condanna della "sanguinosa repressione" del regime di Bashar al-Assad. La strada per l'inammissibile intervento "umanitario" dai paesi imperialisti in Siria è ancora lunga, tanto più che in sede di Consiglio di sicurezza dell'Onu Russia e Cina hanno finora minacciato il veto su una simile risoluzione. In ogni caso la Nato è pronta. 30 novembre 2011 |