Pulizia etnica preventiva Il viceministro leghista Castelli invoca il diritto di sparare sui migranti "Bisogna respingere gli immigrati, ma non possiamo sparargli, almeno per ora", sono queste le criminali parole pronunciate il 12 aprile, nel corso di un'intervista rilasciata al programma di Radio2 "Un Giorno da Pecora", dal viceministro alle infrastrutture ed ex-ministro della giustizia, il leghista Roberto Castelli. "I migranti potrebbero diventare milioni nel corso del tempo" continua il sottosegretario e, per fronteggiare quella che per i reazionari della Lega è un'invasione di orde barbariche, le autorità potrebbero essere obbligate "ad usare le armi". Del resto, ricorda Castelli, altri governi europei hanno fatto lo stesso: "Zapatero ha sparato agli immigrati che volevano andare in Spagna, Sarkozy sta bombardano alcuni possibili immigrati in Libia: si prefigurano momenti drammatici. Le controversie internazionali, spesso, come abbiamo visto in Iraq o in Kosovo, si risolvono con le armi". E dopo qualche giorno conferma e rincara: "Sugli arrivi illegali sulle coste italiane ho detto una banalità, ma poiché è una cosa contro il politicamente corretto, ha scatenato il putiferio. Io ho controllato ciò che avevo detto e confermo parola per parola". Le parole di Castelli che assimilano a nemici dei popoli italiani ed europei i profughi stremati e in fuga da quelle guerre che anche il suo governo ha contribuito a scatenare, pongono la questione dell'esodo sul piano di una controversia internazionale da risolvere con l'uso delle armi, giustificano e chiedono la soppressione fisica dei migranti, sono un nero miscuglio di ideologia razzista e nostalgia nazista. Di fatto, è la pulizia etnica preventiva che Castelli chiede, prima che l'"invasione possa diventare di decine di milioni". Le dichiarazioni di Castelli a cui hanno fatto eco quelle di altri dirigenti della Lega ricordano, infatti, da vicino le ultrareazionarie tesi naziste che portarono alla legalizzazione della soppressione di tutti i "diversi" in base alla mostruosa pretesa di preservare la "purezza della razza" dalla "negrizzazione", come diceva il peggior nemico dei popoli, Hitler, e alle leggi razziali volute da Mussolini. E vale la pena di notare che come allora, anche oggi i violenti rigurgiti razzisti sono legati all'escalation imperialista. Ieri Hitler e Mussolini contro slavi, prima di sferrare l'attacco all'Unione Sovietica, contro gli ebrei per giustificare lo sterminio, oggi i leghisti e i neofascisti contro gli africani la cui terra è vittima di una nuova aggressione imperialista. Come al solito, deboli le reazioni del "centro-sinistra". Per l'IDV l'ex ministro leghista è responsabile di "istigazione a delinquere". I Verdi hanno annunciato un esposto-denuncia alla Procura, accusando Castelli e Speroni di "affermazioni gravissime e irresponsabili": come se la loro fosse una semplice violazione del Codice penale borghese alla quale rispondere con il ripristino della legalità borghese stessa, quando il problema, in realtà, è su tutt'altro piano, quello della battaglia politica contro il governo Berlusconi per mandarlo a casa. Ancora più arretrata la posizione di alcuni esponenti del PD, tra cui il vicepresidente dei senatori Luigi Zanda che afferma: "Castelli si dovrebbe vergognare di un pensiero che richiama il peggior fascismo. Non è degno di essere membro del governo e del Parlamento di un Paese democratico come l'Italia ancora è". Falso, Castelli è degno esponente del governo neofascista Berlusconi che in Italia ha restaurato il regime fascista e le sue affermazioni non sono casuali, ma sono frutto di un clima ideologico e di una linea politica pienamente condivisi dall'Esecutivo. È anche degno esponente di questo parlamento nero che ha sdoganato le più reazionarie ideologie, dal neofascismo al razzismo, partecipando compatto all'orgia di nazionalismo aggressivo, patriottardo e tricolore voluta dalla classe dominante borghese. Non bastano denunce legali e indignazioni vere o presunte. La strada politica corretta è abbattere il neoduce Berlusconi e il suo governo razzista facendo piazza pulita della fogna ideologica che alimenta il regime neofascista. E bisogna farlo con urgenza, mobilitando in piazza tutte le masse antifasciste e democratiche, prima che ci si trovi fra qualche tempo a dover rimpiangere anche migliaia di profughi di guerra e migranti mitragliati nel Mediterraneo. 20 aprile 2011 |