L'accordo separato di Mirafiori
Impone condizioni di lavoro di supersfruttamento, cancella il contratto nazionale, vieta lo sciopero, demolisce le Rsu, caccia dalla fabbrica la dissenziente FIOM

L'accordo separato imposto dal nuovo Valletta, Sergio Marchionne, per Mirafiori sottoscritto il 23 dicembre dai sindacati complici FIM-CISL, UILM-UIL, UGL, FISMIC e l'Associazione quadri, senza e contro la volontà della FIOM-CGIL cancella, di fatto, con un tratto di penna, la storia delle relazioni e dei diritti sindacali conquistati a prezzo di dure lotte dal dopoguerra ad oggi. E riporta la condizione del lavoro ai tempi bui, autoritari e antidemocratici del fascismo.
Esso infatti impone un'organizzazione del lavoro finalizzata al supersfruttamento che logora e mette in pericolo la salute psicofisica dei lavoratori, cancella il contratto nazionale sostituendolo con uno aziendale, demolisce le Rsu per far ritorno alle vecchie Rsa, limita le libertà sindacali e vieta l'esercizio del diritto di sciopero e, cosa più grave, vieta la rappresentanza sindacale in azienda alle organizzazioni non firmatarie dell'accordo che equivale a cacciare la FIOM dagli stabilimenti Fiat di Mirafiori e Pomigliano.
Ma quali sono i contenuti di questa intesa che consta di ben 52 pagine? Ecco una sintesi dei punti principali.

Organizzazione del lavoro
Dal 4 aprile 2011 entrerà in vigore per tutti i lavoratori il metodo ERGO-UAS. Tale sistema non garantisce, in quanto non è provato né scientificamente né praticamente, il miglioramento delle condizioni di lavoro. Anzi, con la disdetta degli accordi e in mancanza di soluzione alternative, ci sarà un sostanziale peggioramento delle condizioni di lavoro poiché le saturazioni individuali aumenteranno, il fattore riposo diminuirà e il taglio delle pause aumenterà il tempo attivo totale di lavoro. Tutto questo inciderà negativamente sulla salute dei lavoratori aumentando il rischio di incidenti e di contrarre malattie professionali. Inoltre non è garantita la mensa in mezzo al turno visto che nell'accordo viene sancito che si verificheranno le condizioni per collocarla comunque alla fine del turno di lavoro. I 10 minuti monetizzati, a compensazione della riduzione del tempo delle pause, sono una "forfetizzazione" e saranno erogati solo sulle ore di effettiva prestazione lavorativa escludendo le ore di inattività lavorativa, compresa la pausa pranzo, e di tutte le assenze la cui copertura retributiva è parificata all'attività lavorativa.

Ergo-Uas
Marchionne il sistema Ergo-Uas lo aveva già introdotto a Mirafiori di recente per il montaggio della Mito. Ora lo estende a tutte le linee di produzione. Cos'è? È il più aggiornato sistema padronale di sfruttamento scientifico della forza-lavoro, specie quella impegnata nella catena di montaggio dove le mansioni sono estremamente parcellizzate e dove si compiono pochi e ripetitivi movimenti. Unisce i sistemi di produzione chiamati taylorismo e toyotismo, cioè la metrica dei tempi e l'organizzazione dell'ambiente dove avviene il montaggio dei pezzi. L'operaio non deve "perdere tempo" per afferrare i pezzi da montare, non deve "fare passi inutili", la produzione non deve essere interrotta né rallentata per nessuna ragione. Lo scopo è la saturazione quasi totale dei "tempi morti" e dell'utilizzo degli impianti. L'operaio a ciclo continuo. L'operaio appendice della macchina. Da qui passa un aumento della produttività enorme con lo stesso personale e la stessa spesa per i salari.

Abolizione voci retributive e decurtazioni in caso di malattia
Verranno abolite le voci paga di posto (0,8366 euro al mese lordi), di indennità disagio linea (3,06 euro al mese lordi), premio mansione (4,29 euro al mese lordi), premi speciali (1,74 euro al mese lordi). Tali voci saranno messi sulla voce "superminimo non assorbibile" e saranno riconosciuti solo al personale in forza al 1° aprile 2011 e solo a coloro a cui in precedenza erano erogati. Nulla sarà dato ai neoassunti, se mai ci saranno.
L'accordo prevede un processo di forte penalizzazione dei lavoratori in caso di malattia non riconoscendo parte del trattamento retributivo previsto dal Ccnl. Inoltre, demanda ad una commissione paritetica compiti impropri e privi di alcun criterio per stabilire a quali lavoratori applicare la trattenuta e a quali no. Vediamo come.
Al 1° luglio 2011 se la malattia non sarà inferiore al 6% medio, al terzo evento di mutua, ripetuto nei precedenti 12 mesi e non superiore ai 5 giorni non verrà riconosciuta la retribuzione per il primo giorno di mutua. Dal 1° gennaio 2012 se la malattia non sarà inferiore al 4% medio, al terzo evento di mutua, ripetuto nei precedenti 12 mesi e non superiore al 5 giorni, non verrà riconosciuta la retribuzione per i primi due giorni di mutua. Per gli anni successivi se la malattia non sarà inferiore al 3,5% non verrà riconosciuta la retribuzione per i primi due giorni di mutua.

Orari e utilizzo degli impianti
Massima flessibilità dell'uso della forza lavoro a disposizione dell'azienda la quale potrà, a sua discrezione, utilizzare tre tipi diversi di turnazioni. Lo schema classico su 15 turni di 8 ore giornaliere per 5 giorni alla settimana. Lo schema su 18 turni con settimane alternate di 48/32 ore. In questo caso i turni lavorati saranno però 17 perché il 18° sarà coperto con la retribuzione spettante al lavoratore delle festività cadenti la domenica e del 4 novembre, con permessi dei turnisti notturni e con i PAR individuali fino a concorrenza. Uno schema sperimentale basato su 12 turni a scorrimento su 6 giorni, con turni di 10 ore al giorno per 4 giorni alla settimana e due di riposo (oltre la domenica). I lavoratori della manutenzione, invece, faranno 21 turni (7 giorni su 7). Il passaggio da uno schema all'altro si effettuerà con una procedura che dovrà esaurirsi in 15 giorni di calendario.
C'è da aggiungere la mobilità interna per "bilanciamenti produttivi" da area ad area nella prima ora del turno in relazione agli eventuali operai mancanti o, nell'arco del turno, per fronteggiare le perdite derivanti da eventuali fermate tecniche e produttive.

Lavoro straordinario e recuperi produttivi
Massima flessibilità a favore dell'azienda anche qui. Infatti, per far fronte alle esigenze produttive di avviamenti di recuperi o punte di mercato, l'azienda potrà far ricorso a 120 ore di lavoro straordinario obbligatorio procapite senza preventivo accordo sindacale, nella giornata di riposo oltre la domenica. Le perdite della produzione potranno essere recuperate collettivamente, a regime ordinario, entro sei mesi successivi, nelle giornate di sabato negli schemi di 10 e 15 turni, nel 18° turno non lavorato o nei giorni di riposo individuale nello schema a 18 turni. In concreto: lo straordinario obbligatorio viene triplicato passando da 40 a 120 ore all'anno; il recupero di produttività viene effettuato in regime ordinario e nei sei mesi successivi, anziché entro un mese e nel limite di un'ora giornaliera come prevede il Ccnl.

Cancellazione delle Rsu
Non ci saranno più le Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie aziendali) elette "liberamente e democraticamente" dai lavoratori, saranno sostituite dalle "vecchie Rsa" previste dell'art.19 dello Statuto dei lavoratori, nominate esclusivamente dal sindacato esterno. La Rsa potrà essere nominata solo dalle organizzazioni firmatarie dell'intesa del 23 dicembre 2010, mentre coloro che non hanno firmato, non potranno nominare nessun rappresentante e i lavoratori saranno impossibilitati a eleggere propri rappresentanti facenti parte delle organizzazioni non firmatarie; nel caso specifico la FIOM-CGIL.

Assemblee, permessi e contributi sindacali
Le assemblee potranno essere indette e svolte unicamente da coloro che hanno sottoscritto l'intesa, ossia FIM-CGIL, UILM-UIL, FISMIC e UGL. Restano fuori la FIOM e la CGIL che non hanno aderito all'accordo. Non possono indire assemblee in fabbrica; anche in quell'ora all'anno spettante alle organizzazioni sindacali.
Lo stesso criterio vale per i permessi sindacali che saranno riconosciuti solo ai membri interni nominati dalla organizzazioni sindacali firmatarie. Il monte ore sarà stabilito di anno in anno senza alcun tipo di criterio. Dentro, saranno contabilizzate anche le ore di permesso per la partecipazione ai direttivi sindacali territoriali. In questo modo il monte ore potrebbe essere decurtato progressivamente nel tempo.
Stesso criterio ancora per i contributi sindacali, per la trattenuta in busta paga del lavoratore della quota tessera. Il diritto di ricevere direttamente sul conto corrente bancario la quota di trattenuta sindacale lo avranno solo i firmatari dell'accordo.

Clausola di responsabilità
I lavoratori dovranno firmare individualmente l'accettazione dell'accordo in ogni sua parte. Chi non rispetterà quanto sottoscritto è passibile di provvedimento disciplinare fino al licenziamento. In questo modo gli scioperi che classicamente i lavoratori fanno, ad esempio, sui ritmi di lavoro, potrebbero essere sanzionati. Il mancato rispetto degli impegni assunti nell'intesa dalle organizzazioni sindacali, compreso quello di non indire scioperi, è sanzionato con provvedimenti che riguardano gli obblighi aziendali in materia di trattenute sindacali, permessi sindacali retribuiti per i componenti del direttivo e permessi aggiuntivi per rappresentanti sindacali aziendali.

Cassa integrazione
Le promesse di Marchionne di investimento e di rilancio produttivo aspettano il tempo della verifica. Non sarebbe la prima volta che non le mantiene. Intanto, da febbraio 2011, fino all'avvio delle nuove produzioni ci sarà un periodo di cassa integrazione straordinaria della durata di un anno. I lavoratori dovranno obbligatoriamente frequentare un programma di formazione, senza alcuna integrazione salariale aggiuntiva, se non vogliono incorrere in sanzioni economiche.

12 gennaio 2011