La superpotenza imperialista russa vuol competere con quella Usa per il dominio del mondo ad armi pari Il neozar Putin aumenta del 27% le spese militari Medvedev: Il riarmo deriva dalla crisi del Caucaso "Dobbiamo concentrarci sul riarmo, in maniera coerente e attenta, e sulla base di considerazioni basate su quanto emerso di recente" aveva affermato il presidente russo Dimitri Medvedev, riferendosi alla "crisi del Caucaso, l'aggressione da parte della Georgia e la sua continua militarizzazione". La reazione di Mosca, con l'aggressione alla Georgia, pur vittoriosa aveva evidenziato secondo gli esperti militari russi che l'80% dellŽarmamento e del materiale bellico in dotazione allŽesercito era obsoleto. In ogni caso, chiariva Medvedev il riarmo "si pone tra le più alte priorità dello Stato per i prossimi anni". Per rilanciare la sfida e competere ad armi pari per il dominio del mondo con la concorrente superpotenza imperialista americana la Russia si riarma e all'annuncio del presidente ha fatto seguito, il 16 settembre, quello del primo ministro Vladimir Putin: le spese militari nel 2009 saranno aumentate del 27% rispetto al 2008. Il neozar Putin ha spiegato che "per la sicurezza e la difesa nazionale saranno stanziati quasi 2.400 miliardi di rubli", quasi 100 miliardi di dollari. Si tratta di una cifra che è circa un quinto del bilancio del Pentagono, senza contare gli stanziamenti aggiuntivi per le guerre e le occupazioni dell'Iraq e dell'Afghanistan, ma l'aumento delle spese militari di quasi un terzo in un solo anno è pur sempre un segnale della volontà del Cremlino di attrezzarsi per rispondere colpo su colpo agli Usa. Pochi giorni prima Putin e il suo vice Sergej Ivanov avevano fatto un bilancio degli investimenti destinati ai nuovi sistemi d'arma fra i quali il moderno sistema di controllo e spionaggio satellitare Glonass al quale saranno destinati 67 miliardi di rubli; altri 45 andranno al nuovo programma spaziale. Fra i vari progetti in avanzato stato di realizzazione vi sono i missili recentemente sperimentati, in grado di violare lo scudo che Bush è in procinto di costruire in Polonia e Repubblica Ceca, l'avvio della produzione entro il 2009 del T-95, il carro armato "del Ventunesimo secolo". Entro il 2015 entreranno in servizio anche 50 nuovi bombardieri strategici. Il 17 settembre la Russia firmava con l'Ossezia del Sud e l'Abkhazia accordi di cooperazione, amicizia e assistenza reciproca che definiscono i rapporti diplomatici, militari ed economici tra le parti e, soprattutto, pongono le basi giuridiche per la permanenza delle truppe di Mosca sul territorio dei due auto-proclamati stati caucasici. E al segretario di Stato americano Condoleezza Rice che attaccava la Russia affermando che si stava dirigendo "verso l'isolamento e l'irrilevanza" e minacciava di rimetterne in discussione l'adesione al Wto, l'organismo che regola il commercio mondiale, e all'Ocse, l'organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo in Europa, Medvedev rispondeva: "l'Occidente non è omogeneo, non è un monolite. Le decisioni unilaterali americane lo stanno distruggendo. Nessuno ne può più di questo modo di agire". La Russia ha risposto con l'intervento in Georgia e il neozar Putin aumenta le spese militari per attrezzarsi a nuove risposte militari. 24 settembre 2008 |