Putin in visita in Cina Mosca e Pechino stringono l'alleanza Firmati accordi per la fornitura dell'energia Il presidente russo Putin e quello cinese Hu Jintao hanno firmato lo scorso 21 marzo a Pechino una serie di accordi commerciali che rafforzano l'alleanza tra le due potenze imperialiste stipulata nel luglio del 2005 durante la prima visita di Putin in Cina. Pechino ha bisogno in particolare di maggiori rifornimenti energetici per sostenere la continua crescita economica, Mosca ha disponibilità di gas e petrolio e li può spendere per entrare nel mercato cinese; entrambe hanno la necessità di fare fronte comune all'offensiva del concorrente imperialismo americano che penetra nella regione delle repubbliche ex sovietiche dell'Asia centrale, ricche di petrolio, stringe l'alleanza col Giappone e ne inaugura una nuova con l'India in funzione dichiaratamente anticinese. Fra gli accordi commerciali ve ne sono in particolare alcuni che riguardano la cooperazione su forniture di gas e di tecnologia nucleare. La compagnia petrolifera statale cinese Cnpc e il gigante petrolifero russo Rosneft costituiranno una società mista per lavorare su progetti comuni; la Cnpc e la russa Gazprom costruiranno un gasdotto che attraverserà la Cina e trasporterà tra i 60 e gli 80 miliardi di metri cubi di gas all'anno, un investimento di almeno 10 miliardi di dollari solo per la costruzione delle infrastrutture. Società russe daranno il loro contributo anche alla costruzione delle 27 centrali nucleari cinesi che il governo di Pechino ha in progetto per i prossimi 15 anni. L'alleanza tra Mosca e Pechino non viaggia comunque solo sul piano economico. I due paesi rafforzeranno gli scambi anche nel settore militare, dalla vendita di armi russe ai cinesi alle nuove manovre congiunte tra i due eserciti; lo scorso agosto nel Mar Giallo si erano svolte manovre militari che avevano visto impiegati decine di migliaia di soldati e di mezzi militari, compresi bombardieri strategici, portaerei e sottomarini atomici dei due paesi. I generali cinesi avevano visto alla prova sul campo i bombardieri russi a lungo raggio Tupolev 22M3 e Tupolev 95S in grado di trasportare missili da crociera con testate nucleari cui erano interessati per rafforzare l'arsenale militare di Pechino. Manovre seguite con grande attenzione dai satelliti, dagli aerei spia e dalle forze navali americani del Pacifico; spettatori interessati perché le manovre avevano anche il senso di una sfida delle due potenze agli Usa, la sfida degli imperialisti russi e cinesi alla visione del mondo "unipolare'' americana, all'influenza del concorrente imperialismo americano in Asia. Una sfida che prossimamente sarà rilanciata dalle nuove esercitazioni congiunte russo-cinesi. 3 maggio 2006 |